mercoledì 17 dicembre 2008

Il "non sindaco" ed il "non luogo"

Stamane nella trasmissione “Caffè quotidiano” della radio RDL di Eboli, chei gestisce il potere ad Eboli ha raggiunto vette inenarrabili.
Parlando dell’Embrice della violenza consumata dalla sua Amministrazione con la colata di cemento che ha devastato la piazzetta, si è meravigliato della reazione dei cittadini ebolitani per un “non luogo”. Proprio cosi : L’Embrice per il primo cittadino è un “non luogo”.
Ma di che cosa parla costui?
Come si fa ad offendere la memoria storica di un’intera popolazione, calpestandone e oltraggiando anche verbalmente uno dei luoghi più cari alla memoria ebolitana.
Ho ricordato, in una precedente nota, l’amore verso quei luoghi nei versi di Felice Cuomo, la memoria di intere generazioni che lì facevano sosta, o si ritrovavano ,anche nei momenti drammatici per la nostra città, come i bombardamenti.
Meglio di me ha parlato , con indignazione, dell’oltraggio all’Embrice Abdon Alinovi.
Meglio di me hanno espresso il proprio disappunto, in questi giorni centinaia di cittadini ebolitani.
Oggi tutto viene banalizzato da chi parla con arroganza e disprezzo di un “non luogo”.
Io penso che quando un Sindaco non riesce a porsi in sintonia con la cultura, la storia , le tradizioni, i sentimenti dei suoi concittadini è, semplicemente un “non Sindaco”.
Io spero che gli ebolitani, abbiano un sussulto di sdegno, e si stringono intorno ai comitati di lotta per la difesa dell’Embrice, partecipino alle iniziative tese a chiedere la demolizione “ora e subito” dell’”orpello dell’Embrice”, e sappiano sostituirsi all’assordante silenzio anche di quei partiti politici che , ancora una volta, hanno perso la voce per paura, direbbe Caprarella di essere sculacciati questa volta da un “non sindaco”

venerdì 12 dicembre 2008

Solidarietà a Caprarella - l'ultimo Alabardiere


Esprimo la mia più piena solidarietà al Compagno Carmine Caprarella, una delle figure più belle che la cultura Comunista e di Sinistra ebolitana abbia espresso in questi ultimi anni la cui moralità, la cui capacità e l’autonomia di pensiero tutti gli ebolitani hanno avuto modo di verificare.
Ultimo “alabardiere” della autonomia progettuale comunista in Consiglio Comunale dove, spesso voce solitaria, ha portato avanti grandi battaglie sulla trasparenza degli atti, continuamente calpestata da questa amministrazione; sul governo del territorio, ridotto da questa amministrazione a mera edilizia ad personam; contro le operazioni di bilancio, che in questi anni hanno visto passare di tutto (dagli aumenti delle tasse, alla travisazione di numeri che evidenziano il fallimento di questa amministrazione nell’assoluto silenzio); sulle opere pubbliche, ridotte da questa amministrazione a politica dell’annuncio e alla realizzazione di brutture come “l’orpello dell’Embrice” senza nessuno avesse la dignità di levare una voce di protesta; o sulla partecipazione dei cittadini: sua, nel silenzio di altri, la battaglia per il bilancio partecipato, in contrapposizione alla cultura di questa amministrazione che ha ridotto il bilancio ad “affare” di pochi intimi.
Oltre alla solidarietà al Compagno Carmine Caprarella, coerente rappresentante della storia comunista ebolitana in Consiglio Comunale, l’ennesima conferma che “Tafazzi” era di Eboli ed era iscritto alla sezione di Rifondazione Comunista.

giovedì 4 dicembre 2008

Convegno: i nuovi scenari della gestione dei rifiuti in Campania





Linee programmatiche 2008/2013
I nuovi scenari della gestione dei rifiuti in Campania


10 dicembre 2008 ore 18.30
Aula Magna Scuole Elementari “V. Giudice”

Piazza della Repubblica - Eboli



Introduce: Gerardo Rosania
Consigliere Regionale P.R.C.

Intervengono: Pierino Infante
già Assessore all’Ambiente – Città di Eboli

Carmine Caprarella
Consigliere Comunale Città di Eboli

Michele Buonomo
Presidente Regionale Legambiente Campania

Alessandro Gatto
Responsabile Settore Rifiuti WWF Campania

Michele Ragosta
Presidente Commissione Consiliare Ambiente - Regione Campania

Angelo Paladino
Assessore all’ Ambiente - Provincia di Salerno

sen. Tommaso Sodano
già Presidente Commissione Ambiente Senato – Responsabile Ambiente P.R.C.

Conclude: Walter Ganapini
Assessore all’Ambiente - Regione Campania


Modera: Francesco Faenza
Direttore de “I Centopassi”


La cittadinanza è invitata a partecipare

mercoledì 26 novembre 2008

Il mistero delle case popolari

Rimane un mistero nella città di Eboli il perché gli 11 alloggi popolari realizzati al quartiere Pescara,completati da circa 2 anni, non vengono assegnati e nonostante la graduatoria definitiva sia stata approvata, dalla specifica commissione, ormai oltre 4 mesi fa: il 12 luglio..
La continua sollecitazione del sindacato Sicet- CISL sono rimaste lettera morta.
Le forze politiche di maggioranza, in particolare quelle che per loro natura dovrebbero essere particolarmente sensibili alle questioni sociali, fanno la parte delle tre scimmiette. Per cui non sentono , non vedono e non parlano.
Nel frattempo il bisogno di casa nella città diventa sempre crescente e la disposizione porta la gente ad occupare abusivamente le case vuote( come quella al borgo) e per l’amministrazione diventa un problema di “legalità”. Sulla stampa si sprecano i proclami, da parte di chi ha gravissime responsabilità su questa vicenda, al ripristino della legalità.
Sembra siano 40 gli sgomberi da effettuare. Possiamo semplicemente chiedere : dov’erano i fautori del ripristino della legalità col ricorso alla forza pubblica mentre quegli alloggi venivano occupati ? Possibile che nessuno ha visto, nessuno ha denunciato, nessuno sapeva che si stavano occupando quegli alloggi?
L’impressione nostra è che il controllo del territorio è venuto clamorosamente meno su questa come su altre vicende che ora che”i buoi sono scappati” si pretende di chiudere le porte con grande frastuono di grancassa.
Si proceda all’assegnazione degli 11 alloggi della palazzine al Quartiere Pescara, si proceda a riattare gli alloggi pubblici vuoti prima che vengono occupati e si assegni celermente a chi ne ha diritto in quanto in graduatoria.
Altro che problema di legalità qui siamo allo “ABC” della buona amministrazione che , ad Eboli, sembra smarrita

martedì 25 novembre 2008

S. Nicola varco - Amministrazione allo sbando

Desterebbe ilarità, se non ci fosse da pianger, la posizione assunta dall’Amministrazione di Eboli sulla vicenda di S. Nicola varco.
“Stiamo lavorando con la massima segretezza” come se il progetto, poi, non dovesse essere approvato dalla Giunta Comunale per poter essere candidato ai finanziamenti regionali, ma soprattutto come se i progetti in questo campo non dovessero essere progetti largamente condivisi.
L’impressione nostra , purtroppo, è che su questa come su altre vicende mancano le idee e, soprattutto manca la concezione del governo della cosa pubblica.
Cosa ci si può attendere da chi dichiara alla stampa che “il milione e mezzo di euro lo utilizzeremo non appena la Regione ce lo eroga”, come se per avere la erogazione non fosse necessario presentare un progetto credibile, da parte del comune assegnatario dei fondi.
Per ora del progetto presentato dal comune di Eboli è stato salvato “soltanto il titolo”.
Speriamo che il prossimo sia salvabile anche il sottotitolo. Avremmo fatto un passo in avanti.
Per il resto prendiamo atto che a fronte di un’ amministrazione che ha spacciato lo sgombero di S. Nicola varco come un’urgenza per far spazio al Polo Agroalimentare, la realtà è che quest’ultimo è ancora allo stato di studio “preliminare” e che i tempi perché si proceda all’avvio dei lavori sono almeno di due anni. C’è tutto il tempo, quindi, per mettere in campo una strategia di collocazione logistica alternativa per i lavoratori migranti che sono dentro S. Nicola varco, utilizzando a tal fine i fondi che l’Assessorato regionale ha di recente confermato, con progetti credibili che inizino a realizzare case, o strutture collettive piuttosto che ai “mediatori di conflitto” o ai “ginecologi per maschi”.
Non ci resta che constatare il silenzio delle forze di sinistra su una vicenda che sta portando il Comune di Eboli ad un nuova figura ingloriosa.
Non vorremmo che la linea dello sgombero forzoso, che lo stesso questore di Salerno Sembra non ritenere la soluzione del Problema non sia diventata la linea di tuitte le forze politiche che continuano a reggere questa squinternata armata brancaleone che gestisce il potere ad Eboli

Il Piano di rientro sanitario per la Provincia di Salerno

La Commissione Regionale Sanità ha licenziato il testo del Piano di razionalizzazione e riqualificazione del sistema sanitario regionale per il rientro dal disavanzo.
Il piano approvato dalla commissione, per quanto riguarda la Provincia di Salerno, è sostanzialmente diverso dal testo dal quale si è partiti e questo grazie al lavoro svolto da tutti i Consiglieri Regionali della Provincia di Salerno che hanno operato in stretto rapporto fra di loro e in ascolto dei territori. Per la provincia di Salerno, in una logica di risparmio rimarrà una sola ASL , piuttosto che le due originariamente proposte.
I distretti vengono salvati e rapportati ad un forbice demografica che va dai 50.000 ai 120.000 abitanti con eccezioni ammesse solo per le zone montane.
A sud della provincia viene recuperato il ruolo di un ospedale di frontiera come Sapri che diventa Ospedale di II° livello dell’emergenza, con la conseguente ubicazione in quel presidio di reparti adeguati.
Si conserva il ruolo di Vallo della Lucania come uno dei 3 Poli di eccellenza della Provincia.
Glia altri due sono il Ruggi d’Aragona ed il Presidio di Nocera – Pagani.
Nasce un Polo vocato all’oncologia nella realtà di Agropoli.
Rocca d’ Aspide conserva una sua caratterizzazione mentre S. Arsenio viene spostato sulla riabilitazione specialistica.
Al Centro della Provincia viene confermato il ruolo dell’Azienda Ospedaliera, finalizzata , anche , alle funzioni universitarie.
Rimane un ruolo importante del Da Procida sul terreno della riabilitazione, con l’aggiunta dell’Hospice e della Casa del Risveglio.
L’Ospedale di Oliveto Citra conserva alcuni reparti che rischiavano di essere sottratti a partire dalla ginecologia.
L’Ospedale riunito Eboli - Battipaglia che nascerà dal 2013,viene disegnato come un presidio di grande rilievo e con notevoli prospettive con l’inserimento della chirurgia e della medicina d’urgenza, dell’emodinamica interventistica, della Pneumologia nonché della chirurgia maxillo- facciale. Nel frattempo si conservano i posti letti dei due presidi.
A nord della Provincia c’è il riconoscimento del nuovo Ospedale di Sarno che diventa Ospedale di II° livello dell’emergenza, che si affianca al Polo d’eccellenza nato dalla fusione di Nocera – Pagani.
Lo stesso Ospedale di Pagani nella prima stesura destinato alla chiusura, non solo mantiene una sua funzionalità ma viene riconosciuta al distretto sanitario del presidio unico la possibilità di utilizzarlo spostandovi reparti, soprattutto legati all’emergenza che a Nocera non troverebbero adeguata collocazione.
L’Ospedale di Mercato S. Severino non è più tra gli Ospedali che erano destinati ad uscire dalla rete dell’emergenza.
Attenzione è data anche a Scafati e a Cava.
Nel complesso, quindi, il Piano per la Provincia di Salerno è completamente riscritto.
Basti pensare che i posti letto nel pubblico passano da 2845 a 3024, di cui quelli per la riabilitazione passano da 108 a 203.
In definitiva i posti letto per mille abitanti passano da 3,578 a 3,622 , i posti letto per acuti per mille abitanti passano da 2,983 a 3,004.
Si riequilibra il rapporto fra pubblico e privato, soprattutto nel campo della riabilitazione.
Un lavoro notevole , a mio avviso, per il quale è stato importante la disponibilità all’ascolto dell’assessore regionale, la collaborazione della struttura tecnica dell’Assessorato e la compattezza che i Consiglieri Regionali hanno dimostrato sulla vicenda.
Ora non rimane che augurarsi che il consiglio Regionale approvi, eventualmente migliorandolo il provvedimento

giovedì 6 novembre 2008

Ci vuole coraggio....


L’amministrazione comunale di Eboli prosegue la sua politica delle varianti urbanistiche, tese allo svuotamento degli strumenti urbanistici ed a ridurre le scelte sul territorio a qualcosa riservato a pochi intimi.
Dopo gli incarichi per ridisegnare il PRG, invece di predisporre i piani particolareggiati per rendere operativo il piano vigente, con il risultato di bloccare l’intero comparto edilizio della città, dopo la variante per i project financing ( le torri gemelle a San Giovanni!), dopo le operazioni su Fontanelle e Santa Cecilia ora ritorna la strana vicenda “APA”, Infarcita, ipocritamente, dalle immancabili questioni occupazionali.
Se quella è la preoccupazione ci si vuole spiegare perché la ditta in questione prima ottiene un lotto in area PIP e poi vi rinunciò?
Ci si vuole spiegare perché non si provvede a revocare le assegnazioni di lotti in area PIP da tanto tempo bloccati da chi li ha richiesti e poi non ha realizzato?A partire da quelli destinati al famoso Centro Commerciale?
In realtà con questa amministrazione la materia urbanistica è diventata patrimonio di pochi e destinato a pochi.
La mancanza di trasparenza e diventata, specie in una materia delicata come l’urbanistica, una caratteristica di questa amministrazione. Nel silenzio assordante di forze politiche e sociali.
Bene farebbe la Sinistra a rimettere al centro il dibattito politico il proprio patrimonio culturale che parla di “programmazione del territorio”, di “trasparenza delle scelte urbanistiche”. Bene farebbero le forze politiche ebolitane a prendere atto che il tempo di questa Amministrazione Comunale disastrosa ed improduttiva, la peggiore della storia di Eboli dal dopoguerra, è ormai finito e la città attende una svolta nei metodi, nei programmi e negli uomini.
Ci vuole coraggio. In mancanza c’è la complicità.

Piano Ospedaliero Regionale


Bene hanno fatto i Consiglieri Regionali della Provincia di Salerno a ribadire, nella riunione tenutasi presso il Comune di Salerno, al Vice- Presidente della Giunta Regionale on Valiante il dissenso più netto della deputazione salernitana sul piano di riorganizzazione ospedaliero.
Dissenso che riguarda il metodo, visto che di fronte al grande senso di responsabilità dei Consiglieri Regionali che hanno provveduto a consegnare all’Assessore un emendamento, che non stravolgeva le compatibilità finanziarie strette entro cui si muove la sanità regionale , che non solo non è stato preso in considerazione,ma che ha indotto l’Assessore a non incontrare i Consiglieri nel merito delle “proposte”.
Dissenso che riguarda il merito, con la non condivisione della scelta delle 2 ASL in provincia di Salerno, per le quali si chiede, invece, la istituzione di una sola ASL ( se bisogna risparmiare!) ma anche la non condivisione di una concentrazione su due grandi realtà di 3° livello : Nocera e San Leonardo, con la penalizzazione di tutta la restante rete ospedaliera con la conseguente caduta di qualità delle risposta sanitaria. Non convincono le scelte su Sapri, su Agropoli, su Rocca d’Aspide, sul nuovo ospedale di Eboli- Battipaglia, sul Da Procida, su Oliveto Citra e Mercato San Severino, sui presidi della ASL SA/1 compreso il presidio di Nocera, pure inquadrato con il terzo livello . Continua a non convincere il rapporto fra il pubblico e privato convenzionato.
I Consiglieri regionali Salernitani, dopo l’audizione dei Sindaci della provincia, bene fanno a presentare un maxi emendamento dal cui esito far dipendere il voto in Consiglio Regionale, ed a chiedere il provvedimento arrivi quanto prima in Consiglio regionale . Sbaglia chi pensa di poter utilizzare la trappola del “silenzio-assenso”. La Sanità non è materia su cui sono ammissibili tatticismi di bassa lega.

giovedì 30 ottobre 2008

Problematica dell’area di San Nicola Varco

Ai presidenti dei Gruppi
Consiliari

All’Assessore Regionale
alle politiche Sociali

all’ Assessore Regionale
alle Politiche del Territorio

All’ Assessore Regionale
all’Ambiente

All’Assessore Regionale
alle Attività Produttive

Ai Presidenti delle Commissioni
Consiliari III IV VI VII

Ai Consiglieri Regionali della
Provincia di Salerno

LORO SEDI

Oggetto : Problematica dell’area di San Nicola Varco

Nella riunione di martedì 29 ottobre sulla questione di San Nicola Varco, i Consiglieri regionali presenti, tenuto conto dell’assenza dei competenti Assessori, hanno deciso di riconvocare il tavolo tecnico con gli Assessori per giovedì 6 novembre alle ore 10,30 (Sala Caduti Nassirya, 21° piano).

Con apposita nota, gli Assessori De Felice e Cozzolino hanno manifestato la volontà di assegnare al Comune di Eboli le risorse finanziarie di cui alla Delibera di Giunta regionale n. 1970 del 16 novembre 2007, previa presentazione di un’adeguata progettazione.

Pertanto, il tavolo tecnico del 6 novembre sarà l’occasione per approfondire con gli Assessori tale iniziativa, nonché per discutere e concordare con loro le modalità ed i tempi dell’utilizzo delle citate risorse.

Faccio appello alla responsabilità sui doveri che ci incombono e sottolineo la necessità della partecipazione di tutte le parti interessate in considerazione della delicatezza delle questioni che si andranno ad affrontare.


F.to IL PRESIDENTE
- Alessandrina Lonardo -

Intervento Rosania in Consiglio Regionale dopo che non si è discusso sul decreto Gelmini

Signor Presidente la ringrazio per avermi dato la parola. Forse non era il caso che venissi chiamato in causa nell’intervento che mi ha appena preceduto, visto che io non ero ancora intervenuto in Aula, e quindi, non capisco come si sia potuto interpretare il mio pensiero. Quello di cui prendo atto, con grande amarezza, è che dai banchi della destra viene un messaggio ben preciso: il Consiglio Regionale, cioè la massima istituzione della Regione Campania, non deve discutere e non deve interessarsi di questioni, quale la camorra, su cui abbiamo dibattuto nella scorsa seduta, e non deve far sentire la propria voce su quello che sta attraversando l’intero paese, cioè, il dibattito sulla cultura, l’università, la scuola, su quello che significa l’istruzione in questo paese. Come si risponde, nel tentativo di bloccare il Consiglio Regionale, di evitare che il esso possa diventare interlocutore del movimento che e nato, possa inserirsi in questo dibattito, in questo confronto che interessa tutto il paese? Si sollevano obiezioni di ordine Regolamentari. C’era una vecchia trasmissione in cui Nino Frassica, che faceva il conduttore, ad ogni dubbio se ne usciva con la frase: “andiamo al Regolamento”. Mi fa piacere vedere che siamo arrivati “all’andiamo al Regolamento” per evitare il consiglio svolga il suo ruolo. In questi tre anni, da quando svolgo il ruolo di Consigliere Regionale, ho avuto modo di verificare che in questo Consiglio si era istituita una prassi, secondo me anche giusta, che consentiva ad ogni Consigliere, all’interno di quello che era il dibattito consiliare, di prendere la parola per sottoporre al Consiglio questioni che non erano certamente all’ordine del giorno e che non sempre avevano carattere di urgenza o di straordinarietà, che certamente non interessavano una parte così ampia del Paese. In questi anni si è chiesta la parola sull’ordine dei lavori, per parlare di tutto e di più e nessuno ha avuto da obiettare nulla. Prassi consolidata. E io condivido quella prassi, perché ritengo che anche questa sia la democrazia. La possibilità, cioè, all’interno di questo Consiglio, della massima espressione di rappresentanza della Regione Campania di sollevare questioni e problemi altrimenti destinate all’oblio. Oggi c’è un richiamo al Regolamento, perché trovi una sua applicazione rigida, prendiamo atto che questa è la nuova prassi che si intende istituire. Ci auspichiamo che da questo momento l’applicazione del Regolamento da parte della Presidenza sia, conseguentemente, rigida. Si è ritenuto cancellare una prassi che ritenevo giusta, ritengo inevitabile, ora, che adesso il Regolamento trovi sempre la sua ferma applicazione. Conseguentemente, quando un Consigliere, di maggioranza o di minoranza, si alza per questioni non legate all’ordine dei lavori per introdurre elementi estemporanei, per fare l’analisi della Sanità, dai tempi degli antichi greci fino ad oggi, ad esempio, ciò gli venga impedito ai sensi del regolamento. Così come quando si interviene sulle questioni dello sviluppo economico, in questo Consiglio, mentre si discute di altre cose, questo venga impedito dalla Presidenza. Se il Regolamento c’è, esso trovi una sua applicazione ferma, visto che questo viene chiesto, oggi, a gran voce. Qual è il dato politico? Il dato politico drammatico che questa giornata consegna all’intera Regione Campania è che mentre il paese intero è interessato da una discussione di tale importanza, mentre anche questa città è attraversata da movimenti spontanei di protesista, mentre, studenti, professori, insegnanti, personale ausiliario sono in lotta e sta difendendo la scuola pubblica in questo Paese, il Consiglio Regionale viene impedito a parlare, viene impedito, in altri termini, a diventare interlocutore di queste istanze e di questa discussione. Credo, Presidente, che nulla di più avevamo chiesto, se non di consentire a questa istituzione, di far sentire la propria voce e dare a questi movimenti di difesa della scuola pubblica un punto di riferimento istituzionale. Abbandoniamo l’Aula perché riteniamo che sia fondamentalmente sbagliata questa scelta politica. Il fatto di rendere asettico il Consiglio Regionale, di renderlo impermeabile rispetto a queste spinte, a queste esigenze, a ciò che avviene nel paese è un errore, è una concezione sbagliata della democrazia, quella concezione che prevede uno che comanda e gli altri, a tutti i livelli, non diano dare fastidio. Si è cercato di imbavagliare il Parlamento andando avanti a colpi di maggioranza, impedendo anche di discutere gli emendamenti presentati. Si vuole impedire a tutti i livelli istituzionali di poter dire la propria parola. A questo gioco non ci stiamo e abbandoniamo l’Aula perché questa concezione della democrazia non ci appartiene, non è la nostra e noi siamo affianco a chi in questo momento sta lottando per difendere la scuola e l’università in questo paese. Siamo con loro! Chiederemo ancora una volta che questa istituzione se ne faccia carico. Seguiremo il Regolamento, presenteremo ordini del giorno, presenteremo richieste di discussione perché, comunque, questa istituzione non si ritiri ma faccia sentire la sua voce.

San Nicola Varco comunicato stampa

Desideriamo esprimere il nostro ringraziamento al Presidente del Consiglio Regionale, on. Alessandra Lonardo, per la sensibilità concretamente dimostrata in ordine alla problematica degli immigrati, in atto ospitati in località S. Nicola Varco di Eboli.
Coerentemente con gli impegni assunti nei vari incontri tenuti, la Presidente Lonardo ha istituito un tavolo istituzionale, con tutte le parti interessate, la cui ultima seduta si è tenuta questa mattina presso il Consiglio Regionale.
Tale iniziativa ha, purtroppo, fatto registrare l’assenza degli Assessori Regionali interessati i quali, tuttavia con apposita nota, hanno manifestato volontà di assegnare al Comune di Eboli, per la risoluzione del problema, le risorse finanziarie di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1970 del 16/11/2007, previa presentazione di un’adeguata progettazione.
Le modalità, i tempi dell’utilizzo di tali risorse saranno oggetto all’ordine del giorno della prossima seduta del citato tavolo istituzionale, già convocato dalla Presidente del Consiglio Regionale per il prossimo 6 novembre.

venerdì 24 ottobre 2008

Tavolo San Nicola varco

Questo pomeriggio si è riunito nella sede del Consiglio regionale della Campania il Tavolo di lavoro promosso dalla presidente Sandra Lonardo, per individuare possibili soluzioni ai molteplici problemi legati a San Nicola Varco (Eboli), luogo simbolo delle insostenibili condizioni di vita e delle enormi difficoltà di inserimento di tanti immigrati che lavorano nella Piana del Sele. L’iniziativa fa seguito anche ad una recente visita ai luoghi del presidente Lonardo, su invito del consigliere Rosania.
Hanno partecipato all’incontro odierno l’assessore regionale al Welfare, Lilly De Felice, i consiglieri regionali Gerardo Rosania, Michele Ragosta e Francesco Manzi. Hanno accolto l’invito a partecipare a questo primo incontro ricognitivo il prefetto di Salerno, Claudio Meoli, il vice prefetto vicario, Raffaele Cannizzaro, il Questore di Salerno, Vincenzo Roca, l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Eboli, Luca Sgroia. Presenti anche i funzionari della Provincia di Salerno e del Comune di Battipaglia.
I presenti si sono dichiarati disponibili a lavorare insieme, nel rispetto delle diverse competenze, per fissare, in tempi rapidi, il percorso da seguire, tenuto conto della complessità e dell’intreccio dei temi: immigrazione, accoglienza, integrazione, regolazione dei flussi, lavoro nero, capolarato, tutela dei diritti. Oggi è emersa in maniera chiara la necessità e la volontà di avviare azioni condivise che consentano di coniugare l’osservanza delle leggi con il rispetto dei diritti umani.
E’ stato quindi deciso di attivare un Tavolo istituzionale con i presidenti delle Commissioni consiliari, gli assessori regionali alle Attività produttive, all’Ambiente, al Territorio e al Welfare, insieme ai rappresentanti della Provincia di Salerno, dei Comuni direttamente interessati. Il tavolo istituzionale opererà in stretto raccordo con la Prefettura e la Questura di Salerno.
Intanto, verrà richiesto l’intervento del Commissariato rifiuti per procedere, in via d’urgenza, alla bonifica dei luoghi.

giovedì 23 ottobre 2008


San Nicola Varco: le domande…Le risposte!
(scuole separate, politica dell’espulsione, dove va l’Italia?)

24 ottobre 2008 ore 18.30 - Centro Sociale via Guicciardini – Battipaglia

Introduce: Enzo Faenza
Comitato redazione “I Centopassi”

Intervengono: Roberto Romano
Responsabile progetti Caritas Salerno

Anselmo Botte
Responsabile migrazione C.G.I.L. Salerno

Lola Tonin
Vice presidente Croce Rossa Italiana – Salerno

Fatiha Chakir
Mediatore culturale

Halmi Abdel Halim
Rappresentante comunità magrebina San Nicola Varco

Don Franco Izzo
Parroco Aversana

Don Daniele Peron
Parroco San Vito al Sele

Brunello Di Cunzolo
Architetto, tavolo tecnico PTR Regione Campania

Gerardo Rosania
Consigliere Regionale Rifondazione Comunista

Conclusioni: on. Alfonsina De Felice
Assessore regionale politiche sociali

Modera: Gianni Colucci
Giornalista de “Il Mattino”

Approvata in consiglio la legge che disciplina l'agriturismo


Approvata dal Consiglio Regionale, la nuova Legge “Disciplina per l’attività di Agriturismo, Ittiturismo e Pescaturismo” Accolti gli emendamenti firmati da i consiglieri regionali della provincia di Salerno sulla stabilizzazione di numerosi operatori alle dipendenze dalla Regione che in questo modo trovano nuova stabilizzazione nell’ambito delle mansioni di competenza all’assessorato regionale all’agricoltura”. Con la nuova legge, gli Agriturismi saranno la vetrina delle tipicità locali per esaltare una nuova cultura locale che impedisca le esagerazioni degli anni passati, quando gli agriturismi hanno assunto caratteristiche simili alla grande ristorazione. Sarà questa la vera novità della nuova legge approvata.Dichiarazione di Donato Pica “Una legge che ha una filosofia di fondo, quella della riscoperta delle tipicità locali. La legge razionalizza, disciplina e coordina le modalità per l’apertura e la conduzione degli agriturismi, rafforza i controlli e da la possibilità agli operatori di accedere rapidamente alle agevolazioni finanziarie previsti dal Psr e dai Fondi europei. Tra le novità: l’attività di agriturismo è esercitata in rapporto di connessione con l’attività agricola, che rimane prevalente ed è fatto obbligo di somministrare pasti e bevande ivi comprese quelle a carattere alcolico e superalcolico, costituiti in misura prevalente da prodotti propri, nonché da prodotti di aziende agricole presenti nel territorio regionale, con preferenza per i prodotti tipici e tradizionali e per quelli a marchio DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG;I controlli sono svolti, su disposizione di Province e Comuni, anche a campione, per la scelta del quale saranno prese in considerazione segnalazione di cittadini e di associazioni, senza preavviso. Gli Enti possono organizzare, direttamente o mediante convenzioni con gli enti locali, attività ricreative culturali, didattiche, di pratica sportiva nonché attività escursionistiche e di ippoturismo.Inoltre, presso l’Assessorato regionale all’agricoltura è istituito l’Archivio regionale delle aziende agrituristiche.Infine, la Regione, in collaborazione con le Province e con le associazioni degli operatori agrituristici e delle attività assimilate sostiene lo sviluppo delle attività di cui alla presente legge anche attraverso attività di formazione professionale.

mercoledì 22 ottobre 2008

Solidarietà a Roberto Saviano


In apertura della seduta consiliare odierna, presieduta dal Presidente del Consiglio regionale, Sandra Lonardo, il consigliere del Pd Michele Caiazzo ha proposto all’Assemblea di sottoscrivere un ordine del giorno “per esprimere solidarietà allo scrittore Roberto Saviano e a tutte le persone che sono esposte nella lotta alla camora e alla criminalità e di definire un insieme di provvedimenti e di iniziative del Consiglio regionale contro la camorra, tra cui una seduta congiunta del Consiglio e della Giunta regionale nel Comune di Casal di Pirincipe, divenuto simbolo della camorra, della criminalità e della illegalità, per dimostrare anche sinbolicamente che la Regione è in prima linea contro la camorra”.

Il consigliere Gerardo Rosania (Prc) ha detto di condividere la proposta di Caiazzo “di sospendere brevemente i lavori per sottoscrivere un ordine del giorno e poi riprendere l’esame dell’ordine del giorno. Se invece questa proposta diventa un fatto mediatico, non credo che si faccia un buon servizio a favore della lotta alla criminalità. Se può essere utile in tale senso riunire il Consiglio a Casal di Principe, facciamolo per recuperara la centralità del Consiglio anche dal punto di vista simbolico”.

Il dibattito si è concluso con gli interventi del vice presidente della giunta regionale Antonio Valiante, che ha illustrato le iniziative del governo regionale contro la camorra e la criminalità, e del presidente del Consiglio regionale Sandra Lonardo che, nel ringraziare tutti i Gruppi per l’importante contributo dato al dibattito consiliare, ha annunciato che riunirà la conferenza dei capogruppo al fine di definire le iniziative consequenziali.

Il Piano di rientro della sanità campana

Il piano di rientro dal disavanzo della Sanità in Regione Campania pone il problema di un disastro finanziario che ormai è sotto gli occhi di tutti.
In sede politica non possiamo non rilevare:

- Che il piano ospedaliero approvato dal Consiglio Regionale a fine 2006 è rimasto inapplicato, e vorremmo capire “in capo a chi pende” la responsabilità di questa scelta;
- Che la necessità di rientrare, entro fine 2009 di oltre 214 milioni di euro, non matura nel giro di qualche mese ma è probabilmente il frutto di gestioni inadeguate. Anche qui vorremmo capire “in capo a chi” la responsabilità.

Mettere in campo una strategia di rientro oggi e impensabile, anche per evitare un commissariamento che sarebbe una sciagura, così come lo è stato ed è quello dei rifiuti.
Muoversi, pertanto, entro compatibilità finanziarie così strette non è facile.
Io penso, tuttavia che un piano di rientro debba partire dalla garanzia di una qualità del servizio sanitario pari se non migliore di quella attuale. Non possono essere i cittadini a pagare scelte sbagliate.
La salute deve essere garantita in modo equo su tutto il territorio della Regione Campania.
L’attuale piano di rientro, a me sembra, penalizzi la provincia di Salerno e l’ASL Salerno 2 in particolare sono 763 i posti letto che vengono soppressi.
Di questi 529 nel pubblico e 234 nel privato.
Fra posti letto soppressi e quelli istituiti (nelle aziende) il saldo negativo e di 304 posti letto perduti, nella ASL SA/2 sono 298 i posti letto in negativo.
Io credo che bisogni razionalizzare la distribuzione dei posti letto; evitando soppressioni di Pronto Soccorso lì dove è indispensabile per evidenti problemi geografici, che gli accorpamenti come quello fra l’ospedale di Eboli e Battipaglia, debbano intervenire per migliorare l’offerta sanitaria in un territorio, e non per peggiorarla.
I fondi debbono essere certi e non ipotetici e nel frattempo non si possono svuotare ospedali già esistenti.
C’è necessità di riequilibrare il rapporto fra pubblico e privato.
Diventa difficile capire cosa significa l’aumento dei posti letto nel privato sulla riabilitazione mentre chiude il Da Procida (ove già esiste la piscina) e mentre si convertono 900 posti letto dall’acuto alla riabilitazione.
In ogni caso prima di parlare di chiusura e di soppressione c’è necessità di un chiaro piano di eliminazione degli sprechi.
Credo che gli emendamenti, che la delegazione provinciale dei Consiglieri Regionali presenteranno, debbano collocarsi in questa ottica per essere credibili al tavolo della Commissione.

Una nuova Legge elettorale per la pari opportunità

Rifondazione comunista ha presentato la propria proposta di legge per elezioni del Consiglio Regionale.
Quattro i capisaldi della proposta :

- abolizione del listino del presidente, con conseguente ripartizione sul territorio del premio di maggioranza per la coalizione vincente;
- applicazione, ai fini delle attribuzione dei seggi, del meccanismo elettorale in vigore nei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti,
- garanzia di rappresentazione per ognuna delle 5 province della Regione Campania;
- Garanzia delle presenze di genere in Consiglio regionale, mediante il ricorso alla doppia preferenza di cui, obbligatoriamente non ad un uomo e l’altra ad una donna

Sembra, a noi, una legge equilibrata che raccoglie tutte le esigenze emerse anche nel dibattito sullo Statuto Regionale.
Sono state presentate anche altre proposte di legge, l’obiettivo è quello di giungere ad una sintesi condivisa prima del secondo passaggio dello Statuto regionale in Consiglio, così come negli accordi politici sanciti durante la discussione in aula sullo Statuto Regionale.

martedì 21 ottobre 2008

Parte il Tavolo Regionale per S. Nicola Varco

Giovedì 23 ottobre alle ore 13 , presso il consiglio Regionale della Campania si svolgerà una riunione sulla questione di . Nicola Varco (Eboli) con la presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Campania, il Presidente della Provincia di Salerno A. Villani, i sindaci di Eboli e Battipaglia e del Prefetto e del Questore di Salerno.
Il Tavolo istituzionale promosso dal Presidente del Consiglio Regionale della Campania on. Lonardo vedrà la partecipazione anche dei Consiglieri Regionali della Provincia di Salerno.
“ E’ un’occasione importante per cercare di risolvere in sinergia il problema degli immigrati che risiedono nel sito di S. Nicola Varco.- commenta il Consigliere Regionale Gerardo Rosania –L’iniziativa è partita in seguito al convegno, ed alla visita al sito, tenutosi ad Eboli il 10 ottobre scorso con la presenza del Presidente Lonardo. Bisogna fare tutti gli sforzi per rendere accettabili le condizioni di vita degli immigrati, prevedendo, e restituire quel sito alla sua vocazione produttiva.”
Il risultato di questo primo incontro sarà oggetto del Convegno dal titolo San Nicola Varco : le domande ...Le Risposte che si terrà il giorno dopo, venerdì 24 ottobre a Battipaglia alle ore 18.30 presso il Centro sociale in via Guicciardini, a cui parteciperanno l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Alfonsina De Felice, il Consigliere Regionale Rosania esponenti del mondo del volontariato, del sindacato e della Chiesa Cattolica. All’interno del Convegno si confronteranno le proposte avanzate da questi ultimi con la progettualità dell’assessorato, su una risoluzione definitiva del problema di S. Nicola Varco.

lunedì 20 ottobre 2008

Il miracolo di Berlusconi: “la moltiplicazione dei rifiuti”

L’ultima venuta del Presidente del Consiglio in Campania, oltre ad essere stata accolta dalle proteste dei cittadini di Chiaiano, di Acerra, dell’Avellinese, dove la militarizzazione delle aree destinate ai siti per l’emergenza rifiuti (tutt’altro che finita, come hanno rilevato le recenti inchieste televisive!) non ha impedito ai cittadini di quei territori, di scendere in piazza a difesa delle loro realtà, ha portato un nuovo regalo di Natale: il quinto termovalorizzatore.
Dopo quello di Acerra, di S. Maria la Fossa, di Salerno (che dovremmo chiamare dei Picentini), di Napoli è arrivato un nuovo termovalorizzatore.
Siamo tornati al primo piano Rastrelli! E ci volevano 15 anni di malessere sociale?

Qualche dubbio rimane, e deriva dalle cifre:
a) La Regione Campania produce circa 1.700.000 tonnellate di rifiuti annui!
b) Se si facesse la differenziata al 30% ( non al 40% o al 50%, ma il minimo!), e completasse il ciclo della produzione di Combustibile Da Rifiuti (CDR), per il quale in questi anni sono stati costruiti sette impianti (stendo un velo pietoso sulla tecnologia!) che oggi producono eco – balle che, appunto, andrebbero bruciate, la quantità di rifiuti da bruciare sarebbe di 630.000 tonnellate annue!
c) Il termovalorizzatore di Acerra, che tutti dicono prossimo alla conclusione, ma che dopo quattro anni è ancora ben lontano dal completamento, è tarato per bruciare 711.000 tonnellate (cioè più del rifiuto da bruciare prodotto da tutta la regione!)

Domanda ingenua a coloro che (Governo e Commissariato) (“possono ciò che vogliono, ma a me sembra, “non sanno ciò che fanno”) si può sapere a cosa servono cinque termovalorizzatori in Regione Campania, tarati per bruciare circa due milioni di tonnellate di rifiuti all’anno?
A fare cattivo pensiero si fa peccato, disse qualcuno, ma a volte ci si azzecca. Possiamo allora rivolgere qualche altra domanda ingenua?

1) E’ lecito pensare che la differenziata in questa regione rimarrà una parola vuota? (e del resto potremmo sapere come mai non si vede ancora in questa regione né un impianto di compostaggio per la frazione umida, né un impianto di lavorazione del percolato?)
2) E’ lecito pensare che quel CIP 6 è foriero di un grande “business”, per cui la “monnezza” è meglio aumentarla piuttosto che ridurla?

La mia impressione è che si vada incontro ad un altro disastro le cui conseguenze verranno piante dai cittadini campani ma festeggiate dalla camorra.

giovedì 16 ottobre 2008

SANITA’, CONCORDARE DECISIONI RETE OSPEDALIERA SALERNO

NAPOLI, 16 OTTOBRE 2008 – Il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Mucciolo (Ps), insieme con i consiglieri regionali del salernitano Franco Brusco (MpA), Donato Pica (Pd) e Gerardo Rosania (Prc), ha chiesto un incontro con l’Assessore alla sanità della Regione Campania Angelo Montemarano affinchè le decisioni relative alla ristrutturazione e alla riqualificazione della rete ospedaliera vengano assunte in piena condivisione con il territorio salernitano e con chi lo rappresenta.
Nella lettera inviata all’assessore Montemarano, Mucciolo, Brusco, Pica e Rosania chiedono anche un intervento del responsabile regionale della sanità sui direttori generali della provincia di Salerno “affinchè non procedano ad atti di modifica e tagli dell’attuale rete ospedaliera nelle more della approvazione del piano di ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera da parte del Consiglio regionale”.
Inoltre, il Vicepresidente Mucciolo, insieme con i consiglieri Brusco e Pica, ha scritto una lettera al direttore generale dell’Asl Salerno 3 Donato Saracino per concordare un incontro finalizzato a “valutare le eventuali modifiche all’attuale rete ospedaliera della Asl Salerno 3 che siano le più rispondenti alla domanda di sanità del territorio”.

mercoledì 15 ottobre 2008

“PIANO TERRITORIALE REGIONALE” UNA GRANDE OPPORTUNITA’ PER LA REGIONE CAMPANIA


PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

16 OTTOBRE 2008 – ORE 10.30
AULA CONSILIARE PROVINCIA DI SALERNO
PALAZZO SANT’AGOSTINO – VIA ROMA

INCONTRO CON I CITTADINI, AMMINISTRATORI LOCALI, TECNICI E IMPRENDITORI SUL

PIANO TERRITORIALE REGIONALE
UNA GRANDE OPPORTUNITA’ PER LA REGIONE CAMPANIA

INTRODUCE: on. GABRIELLA CUNDARI
ASSESSORE REGIONALE URBANISTICA

INTERVENTI: PASQUALE SOMMESE
PRESIDENTE COMMISSIONE URBANISTICA REGIONE CAMPANIA
arch. AGOSTINO DI LORENZO
DIRIGENTE GIUNTA REGIONALE
dott. ANTONIO DI GENNARO
AGRONOMO CONSULENTE REGIONE P.T.R.
arch. VEZIO DE LUCIA
URBANISTA
arch. BRUNELLO DI CUNZOLO
COMPONENTE TAVOLO TECNICO REDAZIONE P.T.R.
dott. GERARDO ROSANIA
CONSIGLIERE REGIONALE P.R.C.

CONCLUDE: dott. ROCCO FALIVENA
SEGRETARIO PROVINCIALE P.R.C.

MODERA: arch. RODOLFO SABELLI

Solidarietà alle ragazze ed ai ragazzi del laboratorio Diana

Sgombrare, come è avvenuto oggi, i ragazzi del laboratorio Diana, chiudere la loro sede presso il Centro di Formazione Regionale a Salerno (abbandonato da anni), rappresenta, a mio avviso, un atto di grave miopia istituzionale.
Il laboratorio Diana rappresenta uno dei luoghi storici di aggregazione dei giovani a Salerno, sul terreno musicale, culturale, dell’animazione del semplice piacere di stare insieme.
Una azione, quella del Diana, che, ormai, dura da oltre sette anni, e che da circa un anno e mezzo si svolgeva all’interno di quelle strutture.
Non è ben chiaro cosa intendono le istituzioni quando parlano di politiche dei giovani per i giovani.
Io resto convinto che sia fondamentale il concetto della “autogestione”, luoghi nei quali i giovani abbiano la possibilità di auto organizzarsi ed esprimere le loro esigenze di ritrovarsi, di parlare al mondo.
Ruolo delle istituzioni dovrebbe essere, innanzitutto quello di creare le opportunità e gli spazi.
Ritengo sbagliato, pertanto, aver proceduto allo sgombero del laboratorio Diana senza avere avuto la capacità di offrire degli spazi alternativi.
In questo modo una comunità si impoverisce.
L’invito e la speranza è che la Regione Campania, la Provincia di Salerno, sappiano trovare un tavolo di intesa che consenta al Laboratorio di riprendere la propria attività.

Gerardo Rosania
Consigliere Regionale P.R.C.

lunedì 13 ottobre 2008

Comunicato San Nicola Varco

Parlare di sgombero di San Nicola Varco, senza predefinire una collocazione logistica alternativa per le persone che lì hanno trovato rifugio, è frutto di una visione populista del problema in quanto nasconde il fatto che, in questo modo, il problema dei lavoratori non verrebbe risolto, ma anzi aggravato, e tuttavia rimosso.
La Presidente del Consiglio Regionale Alessandra Lonardo, i componenti della competente commissione regionale, hanno proposto la attuazione immediata di un tavolo istituzionale, con la presenza della Giunta e del Consiglio Regionale, della Provincia e degli enti locali per apportare una strategia concreta di realizzazione di alternative logistiche dei lavoratori ospitati non solo nei ruderi di San Nicola Varco, , coinvolgendo gli imprenditori della Piana, le associazioni di volontariato (Caritas, Croce Rossa, L’Altritalia ecc..) ed i sindacati.
E che si incominci a definire l’utilizzo di circa 1,5 milioni di euro stanziati dalla Regione, evitando i progetti tesi alla proliferazione di figure non utili a questo momento, ma alla realizzazione di ostelli, di recuperi di strutture logistiche pubbliche e privati ai fini logistici.
Solo così in modo concreto si affronta la questione di San Nicola Varco per il suo recupero a fini produttivi, senza penalizzare le aziende agricole della Piana, mettendo in piedi una precisa azione di ripristino della legalità ricordando che il problema della sicurezza è rappresentato non da chi è sfruttato dieci ore al giorno per 24 euro, ma dalla rete del caporalato che organizza il viaggio di quei disperati ne distribuisce l’utilizzo nelle aziende della piana succhiando il 10/15% di quei 24 euro e dall’impiego in nero e senza garanzia di nessun tipo di quei lavoratori.
Strano che ogni volta che si parli di migranti e di sicurezza non si faccia riferimento ai veri problemi di illegalità.
Si costituisca il tavolo istituzionale, si crei il centro di monitoraggio del fenomeno migratorio nella Piana presso strutture pubbliche, si presentino concreti progetti di utilizzo dei fondi stanziati della Regione, si aumentino gli sportelli informativi ove sia possibile l’acculturamento, l’informazione e l’incrocio fra domanda e offerta di casa.
Le scorciatoie servono solo per avere qualche titolo sui giornali.


Il Consigliere Regionale
Gerardo Rosania

interrogazione regionale sulla filiera bufalina

Al Presidente del Consiglio Regionale della Campania
Sede

Ai Capigruppo del Consiglio Regionale
Loro sedi

I sottoscritti Consiglieri Regionali, della Provincia di Salerno,

Considerato

Quanto emerso, in occasione dell’incontro della VIII° Commissione con gli operatori ed i rappresentanti dell’intera filiera produttiva bufalina , tenutasi il 22 ottobre presso al Provincia di Salerno, da dove è venuto forte un allarme sulla crisi di un settore strategico per l’economia agro-alimentare regionale:

- non sono stati rimborsati gli allevatori per il fermo dovuto al controllo diossina;
- non sono stati indennizzati gli allevatori per la flessione produttiva seguito dell’allarme diossina;
- non si è ancora definito un percorso per lo smaltimento dei milioni di quintali di latte stoccato nelle celle frigorifiche, per consentire il rilancio della produzione;
- non si evidenzia, ancora una strategia di rilancio e di promozione del prodotto bufalino;

chiedono

che venga posto all’ordine del giorno del Consiglio Regionale una comunicazione dell’Assessore Regionale all’agricoltura, con successivo dibattito consiliare, per definire una strategia di intervento che eviti il tracollo definitivo di un comparto che rappresenta un caposaldo della nostra agro-zootecnia.

domenica 12 ottobre 2008

Solidarietà alle popolazioni ed alle amministrazioni dell’Avellinese

Esprimo la solidarietà ai cittadini dell’Avellinese ed agli amministratori locali, che in questi giorni stanno lottando per difendere il proprio territorio quale sito di discarica di rifiuti.
In una logica di cancellazione della democrazia, che si aggiunge alla quindicinale logica del commissariamento, un territorio viene scelto per rispondere alle esigenze dello smaltimento rifiuti, senza alcuna valutazione tecnica (tant’è che i carotaggi ancora debbono essere fatti) senza alcuna relazione con i rappresentanti istituzionali locali e viene militarmente blindato.
Queste logiche, sempre più, sono diventate intollerabili.
Ben venga, quindi, la protesta civile di cittadini a difesa delle proprie terre e della propria identità.
Rimane il mistero del perché si continui a navigare a vista su una materia così delicata come quella dei rifiuti in Campania, senza un piano regionale, con continua modifica di strategia e con l’incompetenza assurta a ruoli di responsabilità.


Gerardo Rosania
Consigliere Regionale Campania
Partito della Rifondazione Comunista

Tagli alla sanità in campania

Si continua a leggere sulla stampa locale di prossimi provvedimenti drastici sulla sanità, da parte dell’Assessore Regionale.
Si parla di tagli, di chiusura di reparti, di accorpamento di ospedali.
Provvedimenti, quindi, destinati a lasciare fortemente il segno sui territori in termini di qualità di risposta sanitaria.
Apprendiamo, sempre dalla stampa, di un Piano Ospedaliero rimasto inapplicato per due anni, senza che sia ben chiaro in capo a chi far risalire la responsabilità di una scelta di non applicazione di una legge regionale.
Sempre sui mezzi di informazione si assiste, in una sorte di teatrino poco dignitoso, ad assessori regionali che chiedono le dimissioni di altri assessori regionali.
In questa baraonda di notizie, dichiarazioni, propositi e ultimatum unico grande assente risulta il Consiglio Regionale.
Credo che sarebbe opportuno che l’Assessore alla Sanità, prima di “esternare”, prima di lanciare ultimatum venisse, correttamente, in Consiglio Regionale ad esporre la situazione che si è determinata, le scelte strategiche che si intendono attuare, le misure che verranno adottate per conservare un livello adeguato del servizio sanitario sul territorio, le responsabilità che si sono riscontrate a fronte di questo quadro devastante.
Credo sarebbe il caso che i capigruppo concordassero, in sede di definizione dell’ordine del giorno del Consiglio Regionale, una specifica seduta destinata alla Sanità prima di abdicare al nostro ruolo di Consiglieri Regionali.
La seduta della Commissione di oggi, è un inizio, ma non è sufficiente a ripristinare quel giusto rapporto fra esecutivo e consiglio.

Il Consigliere Regionale
Gerardo Rosania

lunedì 6 ottobre 2008

San Nicola Varco: Ultima frontiera fra disperazione e speranza

I CENTOPASSI
Mensile di Politica, Cultura ed attualità

Convegno

San Nicola Varco: Ultima frontiera fra disperazione e speranza. Degrado, lavoro nero, caporalato: una soluzione è possibile?

10 ottobre 2008 ore 18.30 Sala S. Bartolomeo – viale Amendola - Eboli

Introduce: Enzo Faenza Redattore de “I Centopassi”

contributi: Franco Tavella segretario provinciale C.G.I.L. Salerno

don Marco Russo direttore Caritas Diocesana Salerno

Anna Grimaldi associazione L’Altritalia

Fatiha Chakir Mediatore culturale

Guerrino Terrone Assessore Provincia di Salerno – Politiche Sociali

Gianfranco Valiante Consigliere regionale PD – vice presidente commissione politiche sociali
Antonella Cammardella Consigliere Regionale P.R.C. – componente commissione Politiche Sociali

Conclusioni: Gerardo Rosania Consigliere Regionale Rifondazione Comunista

Alessandra Lonardo Presidente Consiglio Regionale della Campania

Modera: Francesco Faenza Direttore de “I Centopassi”

Alle ore 17.00 il Presidente del Consiglio Regionale e la delegazione del Consiglio Regionale saranno a San Nicola Varco per una visita ed un incontro con gli immigrati.

giovedì 2 ottobre 2008

Legge sulle comunità montane : un’occasione mancata

La legge di riforma sulle Comunità Montane approvata dal Consiglio Regionale il 30 settembre , rappresenta una clamorosa occasione mancata.
Avevamo la possibilità di definire i perimetri di “area vasta” di montagna, cui riservare il ruolo di momento di programmazione dello sviluppo, di definizione di azioni sinergiche da parte dei piccoli comuni montani, così penalizzati ai tavoli concertativi e per i quali i processi di marginalizzazione e di spopolamento sono sempre più avanzati.
Si è voluto seguire un’altra strada, fondata sull’unione dei comuni, per la gestione comunitaria di qualche servizio, come se questo non fosse possibile oggi. In questa logica l’aperta contraddizione fra la legge sulle comunità montane e le esclusioni di comuni, in essa contemplata, e altre leggi di sistema che lo stesso Consiglio Regionale ha approvato non più tardi di 3 settimane fa, come il PTR.
Non si possono definire aree omogenee di sviluppo in sede di PTR e poi eliminarne pezzi in sede di legge sulle comunità montana.
E’ un errore eliminare i comuni interclusi, senza dare neanche la possibilità agli statuti delle comunità di recuperare la coerenza con altre leggi regionali.
Non si può ritenere che le Comunità Montane possono essere governate da una sorta di consiglio di amministrazione, cancellando le rappresentanze e la ricchezza politica di una zona.
Strana concezione della democrazia, che per noi rimane confronto fra posizioni diverse, capacità di trovare la sintesi, a fatica, per consentire a tutti di avere diritto alla parola e di espressione delle proprie idee.
Per questi motivi la legge approvata non convince e per questo non l’ho votata.
Per questo la mia idea è di presentare una proposta di legge, di profonda modifica di quella approvata, ascoltando i territori.

martedì 30 settembre 2008

Le esternazioni dell'Assessore alla Sanità

Apprendo dalla Stampa che l’Assessore Regionale alla Sanità ha esternato la sua ricetta per il rientro dalla situazione deficitaria della sanità regionale.
Si chiuderanno reparti. Si accorperanno ospedali (innanzitutto quelli di Eboli e Battipaglia).
In altri termini si “userà la scure” e non c’è spazio per nessuna contestazione. Condivido.
Però , poi, sempre dalla stampa e dalle stesse parole dell’Assessore, emergono ulteriori elementi:
- il Piano Ospedaliero , a 2 anni dal suo varo non ha trovato ancora applicazione;
- la ASL SA/2 di cui fanno parte gli ospedali di Eboli e Battipaglia fa parte di un drappello di 14 fra Asl e aziende ospedaliere che non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati di rientro debitorio.

Mi domando e domando all’Assessore dall’”esternazione facile”:

- Come mai si parla di accorpamento ospedaliero solo per Eboli e Battipaglia? Vuole forse dirci l’Assessore che quelli sono gli unici ospedali in Regione Campania “vicini pochi chilometri”;
- non è meglio differenziare l’offerta sanitaria di quei presidi, come da tempo predicando nel deserto, provo a dire: uno sull’emergenza e l’altro sulla specialistica di eccellenza, in attesa del presidio unico della Piana del Sele?
- Dove sono i fondi per costruire la struttura unica fra Eboli e Battipaglia, di cui si parla da circa 3 anni? Come mai solo adesso l’Assessore ci dice che ci sono i fondi ?
- Quali sono i tempi per realizzare il presidio unico? E nel frattempo la risposta sanitaria in un bacino di 200.000 utenti da chi verrà garantita?
- Come mai solo per la ASL SA/2 si parla di accorpamento ospedaliero? Quali sono le strategie per le altre 14 ASL o aziende ospedaliere che sono sull’orlo del disastro finanziario?
- Se questo è il risultato cui i manager di quelle 14 aziende sono pervenuti dopo anni di presenza, per loro cosa è previsto da parte dell’Assessore: una premialità od un foglio di via?
Visto che nel frattempo non si è trovato il modo di dare applicazione al Piano Ospedaliero approvato con legge dal Consiglio Regionale, io mi permetterei, quindi, di suggerire all’Assessore Regionale, piuttosto che farci apprendere dalla stampa delle sue “esternazioni”, di venire in Consiglio Regionale a presentare, ASL per ASL, il proprio piano di rientro dalla situazione deficitaria della sanità campana. Forse in questo modo riuscirebbe ad evitare di creare tensione su proposte e progetti che , a me sembra, corrono il rischio di restare sulla carta

Gerardo Rosania

giovedì 25 settembre 2008

Un Consiglio regionale sulla filiera Bufalina

In data odierna è stata presentata una richiesta alla Presidente Lonardo, da parte di tutti i Consiglieri Regionali della Provincia di Salerno,( Arena, Brusco, Carpinelli,Gagliano,Manzi, Marrazzo, Mucciolo, Pica, Racinaro, Ragosta, Rosania, Valiante,) affinché venga posto all’ordine del giorno del Consiglio Regionale della Campania un dibattito sulle condizioni attuali della filiera bufalina in Regione e per definire una strategia d’intervento da parte della Giunta Regionale.
La richiesta è stata avanzata da rappresentanti di tutte le forze politiche in seguito alla seduta, tenutasi a Salerno il 22 ottobre scorso, della Commissione Consiliare Permanente “Agricoltura” del C.R.C. della Campania dove sono stati presenti operatori e rappresentanti dell’intera filiera bufalina salernitana. Questi operatori hanno lanciato un forte allarme sulla crisi del settore e in particolare hanno sottolineato che :

- non sono stati rimborsati gli allevatori per il fermo dovuto al controllo diossina;
- non sono stati indennizzati gli allevatori per la flessione produttiva seguito dell’allarme diossina;
- non si è ancora definito un percorso per lo smaltimento dei milioni di quintali di latte stoccato nelle celle frigorifiche, per consentire il rilancio della produzione;
- non si evidenzia, ancora una strategia di rilancio e di promozione del prodotto bufalino.
A queste sollecitazioni i Consiglieri Regionali hanno risposto immediatamente con la richiesta di un Consiglio regionale che trattasse l’argomento che ritengono investa un settore strategico per economia agro-alimentare regionale.
Sicuramente l’argomento sarà discusso quanto prima anche per dare risposte ad un settore investito da una preoccupante crisi.

martedì 23 settembre 2008

Una Nuova Politica Sanitaria per la Piana del Sele

Periodicamente ritorna l’allarme ospedale: chiusura, riduzione dei posti letto, accorpamento di reparti ecc....
Nulla viene però assunto per evitare, concretamente, che questi rischi diventino concreti o che si vada a svuotare il ruolo dell’ospedale e, cosa che ci preoccupa davvero, a ridurre la qualità della risposta sanitaria ad Eboli e nella Piana del Sele.
Il Partito della Rifondazione Comunista ritiene che bisogna partire dalla difesa della qualità della risposta sanitaria e mettere in campo scelte politiche e strategiche per migliorare quella qualità.
Non ci servono battaglie di campanile, invece occorre la grande capacità della politica e delle istituzioni di ragionare come area vasta.
Non servono scelte di carattere ragionieristiche da parte della direzione del’ASL SA/2, fatte di tagli indiscriminati al servizio, di accorpamenti di reparti, di non assunzione di personale, di riduzione di posti letto.
Sono risposte contingenti, che non risolvono il problema e determinano solo tensioni.
Si tratta, nell’immediato, come recita il comunicato del Sindacato, di tagliare o razionalizzare rivoli di spesa non sempre necessari: incarichi, consulenze, ecc…; di aumentare i controlli sulla spesa, a partire dalla miriade di strutture private convenzionate che assorbono tanta parte del bilancio dell’ASL SA/2, di impegnarsi per la riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni che aumentano l’esodo verso le strutture private.
Ma si tratta di mettere da subito in campo una progettualità di grande respiro, che a nostro avviso deve poggiare su tre punti fermi:
1. miglioramento della sanità “territoriale”, per evitare che l’unica risposta sanitaria sia individuata in quella ospedaliera;
2. accorpamento in unica struttura sanitaria, dei presidi ospedalieri di Eboli e Battipaglia in quello che, con valenza di Azienda Ospedaliera, dovrebbero essere gli ospedali riuniti della Piana del Sele;
3. riequilibrio del rapporto fra pubblico e privato in alcuni settori fortemente sbilanciato a favore del privato. In coerenza col Piano Ospedaliero Regionale.
Per porre con forza queste questioni, riteniamo che sia indispensabile che il Comune di Eboli ed il Comune di Battipaglia si facciano promotori di una “Conferenza Sanitaria della Piana del Sele”.
Con la presenza dell’Assessore Regionale, della Provincia, dei Comuni interessati, della dirigenza ASL e dei presidi ospedalieri e delle forze politiche e sociali.

Il Partito della Rifondazione Comunista
Sez. “M.Garuglieri” - Eboli

martedì 16 settembre 2008

Approvato il Piano Territoriale Regionale

Il Consiglio Regionale della Campania, in occasione del voto di approvazione del Piano Territoriale Regionale che rappresenta uno degli atti più qualificanti dell’intera legislatura, ha approvato all’unanimità anche un ordine del giorno, primi firmatari Gerardo Rosania, Franco Brusco, Donato Pica, che è parte integrante del P.T.R. e che individua quale indirizzo per i piani settoriali regionali alcuni interventi strategici per la provincia di Salerno fa cui:

completamento della viabilità di comunicazione fra il Cilento ed il Vallo di Diano (Vallo della Lucania, Atena Lucana)

ripristino della rete ferroviaria Sicignano – Lagonegro

interventi di viabilità a mezza costa nel golfo di Policastro

completamento viabilità fondo Valle – Calore

viabilità perpendicolare e di penetrazione fra l’Autostrada SA/RC e ss.18 e la costa

portualità turistica diffusa da Pontecagnano a Sapri

recupero centri antichi minori

interventi di contrasto all’erosione costiera

potenziamento infrastrutture destinate all’agro – alimentare

potenziamento interporto

completamento condotte duali

messa in sicurezza e potenziamento viabilità costiera Amalfitana

infrastrutture e servizi strategici Agro – Nocerino

collegamento viario Salerno – Aeroporto Pontecagnano

recupero corsi fluviali a fini turistici

metropolitana leggera di superficie aeroporto – Paestum lungo strada provinciale “litoranea”

parcheggi interscambio porte Città di Salerno

sistemi turistici locali

sistemazione lungomare Salerno

Rifondazione soddisfatta per l'approvazione del P.T.R.

Il Partito della Rifondazione Comunista esprime grande soddisfazione per la approvazione da parte del Consiglio Regionale della Campania, nella seduta del 16.09.2008, del Piano Territoriale Regionale alla cui stesura ha dato un notevole contributo.
Riteniamo che questo sia uno degli atti più qualificanti dell’intera legislatura regionale.
Sono definiti, finalmente, gli indirizzi e le finalità del governo territoriale in Regione Campania ponendo fine alla “frantumazione programmatoria” che ha caratterizzato la regione in questi decenni, per cui ogni area territoriale, ogni provincia, programmava senza tener conto di ciò che avveniva nel territorio adiacente.
Ci sembra particolarmente rilevante l’attenzione verso le questioni ambientali di salvaguardia del suolo, e lo sviluppo sostenibile, il recupero dei centri antichi ed il riequilibrio territoriale, che emergono dal piano territoriale regionale.
Ora si tratta di far si che questi indirizzi diventino patrimonio comune degli enti territoriali e delle loro strutture tecniche, per evitare che questi indirizzi rimangano sulla carta, ma trovino concreta applicazione nel “governo del territorio” a partire dai livelli locali.
Riteniamo inoltre come già hanno fatto l’Assessore al ramo ed il Presidente della commissione competente, di rivolgere un ringraziamento alla struttura tecnica dell’assessorato e della commissione consiliare che hanno posto tutto il consiglio in condizione di appropriarsi di una materia a volte arida e di arrivare ad un voto di grande rilievo.

Il gruppo regionale del
Partito della Rifondazione Comunista

giovedì 12 giugno 2008

Il Sindaco, le prostitute ed i vigili con il centimetro


Da tempo c’era già un’ ordinanza sindacale che prevede il divieto di sosta lungo la strada litoranea.
Per anni quella ordinanza è stata fatta rispettare dai vigili urbani di Eboli, impegnati per mesi interi in pattugliamento serali su quella strada.
Quell’ordinanza aveva un preciso obiettivo: colpire i clienti delle prostitute (spesso schiavizzate da persone senza scrupoli) che, da anni, hanno occupato la litoranea di Eboli.
Quell’ordinanza aveva funzionato, come grande deterrente, tant’è che il fenomeno fra il 2003 e il 2004 era sostanzialmente scomparso.
Bastava, quindi, riproporla, aggiornarla, se il caso, alle eventuali modifiche legislative.
Ma il Sindaco di Eboli, per non sfigurare rispetto ai suoi colleghi “sceriffi”, ha inteso andare oltre.
Così dopo la lettera al “mondo intero”, per la padellata in testa fra un rom ed un extracomunitario, ha voluto essere più realista del re: per cui apprendiamo dalla stampa, virgolettato non smentito, che il divieto di sosta vale per chi si “ferma con il veicolo al fine di contrattare sulle strade pubbliche prestazioni sessuali a pagamento con chi esercita la prostituzione o manifesta l’intenzione di esercitarla attraverso abbigliamento ed atteggiamenti”.
Non solo ma, addirittura, “è fatto divieto di mostrarsi in pubblico con abiti che offendono il pudore”.
Sommergere il tutto con una risata, sarebbe consequenziale, se non fosse che a rimetterci la loro dignità professionale saranno i vigili urbani di Eboli.
Alcune domande:
siamo in litoranea, quindi in zona turistica e balneare. Se in una calda serata di luglio i vigili trovano una ragazza che in bikini ha deciso di andare sulla spiaggia per farsi il bagno, o sta passeggiando in minigonna lungo la pista ciclabile per vincere l’afa, i vigili che fanno? Elevano contravvenzione?
E cosa definisce l’abito che offende il pudore?
I vigili dovranno girare con il centimetro per misurare la lunghezza delle gonne?
Se una macchina si ferma, ed il conducente sta parlando con una ragazza, i vigili prima di elevare contravvenzione cosa debbono fare? Domandare all’autista se stava contrattando una prestazione sessuale a pagamento?
Ovvero debbono accertarsi se la ragazza aveva intenzione di esercitare la prostituzione?
E da cosa si evince la manifestazione di volersi prostituire?
Dall’ancheggio?
Dalla quantità di rossetto?
E se quelli rispondono che stavano parlando, e che, quindi, l’uno non voleva chiedere una prestazione sessuale a pagamento e l’altra (o l’altro?) non voleva esercitare il mestiere più antico del mondo?
I vigili lasciano correre?
Se non ci fosse da piangere, davvero ci sarebbe da sommergere tutti con una grande risata.

Solidarietà ai Laovoratori Eboli Multiservizi spa


Ancora una volta, l’ennesima, esprimo piena e totale solidarietà ai lavoratori della Società Eboli Multiservizi spa da anni, ormai, alle prese con una incapacità politica – amministrativa della Amministrazione Comunale di Eboli e della maggioranza che la regge, a mettere in campo una strategia di sviluppo della società.
Trenta/trentacinque operai, nell’assordante silenzio, se non complicità, di pezzi della sinistra, da anni lottano per il loro diritto elementare: la retribuzione.
Un mese si, e l’altro pure, gli operai della Multiservizi si trovano a dover elemosinare lo stipendio.
Ora non prendono i soldi da maggio e ancora una volta dando senso di grande responsabilità, si accontentano di 300 euro pur di non danneggiare i cittadini ebolitani bloccando i servizi.
Nessuna traccia di un piano industriale che, gli operai e il sindacato, da mesi si sentono promettere ad ogni tavolo.
Nel frattempo non si capisce perché è stato “mandato via” il socio privato che doveva garantire le competenze per lo sviluppo della società.
Non si capisce perché non si è dato corso alla delibera consiliare del 2004 che definiva i servizi da conferire alla “Multiservizi”: dalle mense, agli eventi culturali, alle manutenzioni, al taglio dell’erba, alla gestione dei parcheggi.
Non si capisce perché e chi, e con quale atto di consiglio comunale (visto che con delibera di consiglio erano stati istituiti) ha eliminato, e quindi tolto alla Multiservizi, i parcheggi di via Nobile e a piazza 25 aprile.
Non si capisce chi ha “affidato” agli “abusivi” dell’hinterland napoletano, i parcheggi realizzati lungo la fascia costiera, che dovevano essere gestiti dalla Multiservizi.
Non si capisce chi ha assunto la “brillante” idea della pineta affidata ai lidi, mentre in altri comuni (vedi Capaccio) si va in direzione esattamente opposta, che doveva essere, invece, resa vivibile ed affidata alla Multiservizi.
Se alla Multiservizi vengono tolti tutti i servizi, anche quelli che dovrebbe avere un introito, da dove si pensa di prendere i soldi per pagare gli operai?
A me sembra che si sta consumando, un altro grande pasticcio sulla pelle, stavolta, di 35 lavoratori.
Ad essi, pertanto, rinnovo la più totale solidarietà e vicinanza nella lotta, invitandoli, allo tempo stesso, a mantenere quel livello di responsabilità e civiltà verso la città di Eboli, incolpevole per quanto sta avvenendo, che hanno già mostrato in tante altre occasioni.

venerdì 6 giugno 2008

Eboli: sbatti il mostro in prima pagina.Ovvero la legalità a due velocità


Una padellata in faccia, un litigio fra alcuni extracomunitari ed una famiglia di rom, e il Sindaco di Eboli si scatena: lettera al Ministro dell’Interno, al Presidente della Regione, al Prefetto, al Questore, al Comandante dei Carabinieri, e quella padellata diventa “un assalto da parte di decine di nordafricani e rom, presumibilmente alterati dall’assunzione di alcool e di sostanze stupefacenti…” ai cantieri dei grandi magazzini in costruzione lì vicino.
L’obiettivo è sempre lo stesso: creare le condizioni sociali per uno sgombero militare di San Nicola Varco.
Nel frattempo ad Eboli negli ultimi 15 giorni si registra una rissa con accoltellamento in un bar, una rissa con il ferimento di un vigile urbano nelle vicinanze di Piazza della Repubblica e vari atti di violenza nel centro, e lo stesso Sindaco pubblicamente, (intervento all’Istituto Agrario) redarguisce duramente la stampa locale, accusata di non rendere un buon servizio al paese perché da spazio, ed enfasi a questi episodi.
Strano concetto della legalità a due velocità: da una parte bisogna “minimizzare” per salvare il buon nome della città. Dall’altro, quando il protagonista e un “mostro” extracomunitario da sbattere in prima pagina la “pagliuzza” deve diventare “trave” per cui una “padellata” deve diventare l’aggressione di decine di extracomunitari ad un cantiere.
E’ la sindrome del “sindaco – sceriffo” che sta caratterizzando tanti comuni d’Italia del centro – nord dove la Lega vince sputando veleno contro i mendicanti ed i rom, e poi protesta se il Presidente della Repubblica afferma che i veleni che hanno inquinato la Campania sono, anche, il frutto di accordi fra imprenditori del nord senza scrupoli (che andrebbero arrestati “ad horas”) e la camorra campana.
Forti con i deboli e deboli con i forti, questo lo slogan dei Sindaci – sceriffi e quello di Eboli non fa eccezione: chi investe ad Eboli deve garantire operai in regola? E’ un idea dirigistica!.
Non deve sfruttare i lavoratori? Ci sono le leggi!.
Gli imprenditori e i clandestini? Non ho i poteri per fare i controlli.
Ma come mai i Sindaci – sceriffi su queste questioni non vogliono mai entrarci?
Forse non sono atti illegali?
Ad Eboli da anni rivolgiamo alla Amministrazione una domanda: ma sulla litoranea è tutto in regola?
Nessuna risposta.
C’è voluta la guardia costiera per dire che, probabilmente, non è proprio tutto a posto!
E subito i “martiri campolonghiani” gridano alle colpe della stampa. La stessa sindrome del primo cittadino.
Mediti, una sinistra, che pur di rimanere abbarbicata ad una logica di governo, corre il rischio di diventare complice di queste logiche e per ora rimane in un assordante silenzio, squarciato solo da un comunicato stampa coraggioso dei Giovani Comuniste/i del PRC di Eboli.

giovedì 29 maggio 2008

a chi va la solidarietà....


La Magistratura mette a nudo un nuovo caos nella gestione dei rifiuti in Campania, inquisendo personaggi di primo piano del Commissariato, nel periodo fra il 2006 – 2007.
Venticinque persone vanno agli arresti domiciliari.
Dal testo delle registrazioni si evidenziava una gestione, quantomeno, “approssimativa”.
Il mondo politico si affretta a fare quadrato intorno al Commissariato Rifiuti, in modo bipartisan si ribadisce la validità di un percorso: raccolta e bruciatura del “tal quale”, senza perdere tempo in indifferenziata o in eco - balle e “pugno di ferro” coi comitati cittadini.
Io, che sono convinto che il Commissariato rappresenta il fallimento della politica dei rifiuti in Campania, e che più presto si scioglie e meglio è per la Campania, (dopo 14 anni abbiamo una sola discarica, aperta grazie ai cittadini di Serre, sette impianti di CDR che producono “monnezza” compattata e non eco - balle; mezzo bruciatore ad Acerra manco a norma; nessun impianto di compostaggio della frazione organica: neanche un sito per lavorare il percolato; sette milioni di eco - balle sparse per la regione e uno stato di guerriglia diffusa) questa solidarietà non la esprimo.
Io, che sono convinto che i bruciatori non servono, ed altro avrebbe dovuto essere il ciclo dei rifiuti; che, comunque, non ne servono quattro, in quanto è una scelta che presuppone che non si faccia la differenziata (lo dicono le cifre), e che sarà un ulteriore spreco di centinaia di milioni di euro che pagheranno i cittadini, questa solidarietà non la esprimo.
La solidarietà la esprimo, invece, ai cittadini della Campania, che in questi anni hanno pagato scelte scellerate, l’azione della camorra, la mancanza di controlli e quant’altro ha devastato il territorio della regione ed ha messo a rischio le sue migliori produzioni (la vicenda della mozzarella di bufala è stata esemplificativa!).
Mi chiedo: ma siamo sicuri che non abbiano ragioni i comitati di lotta, quando dicono che non si fidano delle istituzioni e del Commissariato?
Se non c’è un solo protocollo d’intesa che il Commissariato ha onorato (ma la colpa è sempre del commissario che c’era prima!); se non si contano più le “ritirate” che il Commissariato ha dovuto fare per scelte tecnicamente infelici (Pianura per tutte!); se, poi, arriva la magistratura e nasce il dubbio che qualcuno giocava anche ad “imbrogliare”, spacciando “monnezza” allo stato puro, per eco - balle, o per FOS ecc… pur di ingannare i cittadini, il quadro è completo.
Allora io la solidarietà la esprimo, ma solo ai cittadini, donne e nonnini di Serre, di Chiaiano, di Pianura, di Parapoti, di Terzigno, di Eboli e delle decine e decine di comuni interessati da interventi del commissariato, e che hanno visto martoriare i propri territori per risolvere una emergenza che dopo 14 anni è ancora lì.
Non serve il pugno di ferro, quello è proprio di una cultura sconfitta dalla storia, ma serve il dialogo, il rispetto degli impegni e la credibilità delle istituzioni.
Per recuperare queste cose al più presto va via la struttura commissariale, a cominciare da chi la guida (generali compresi); più presto ritornano poteri e funzioni alle istituzioni democratiche: Regione, Province e Comuni.Più presto il Consiglio Regionale torna a ragionare su un piano dei rifiuti (che oggi non c’è), e meglio è per tutta la Campania.

giovedì 22 maggio 2008

Rispetto per il territorio e la popolazione di Eboli - lettera al Prefetto e al Questore di Salerno



Al Commissariato Emergenza
Rifiuti in Campania

Al sig. Prefetto
Provincia di Salerno

Al sig. Questore
Provincia di Salerno


Oggetto: stoccaggio rifiuti ad Eboli in località Coda di Volpe

Invio in allegato alla presente copia dell’interrogazione consiliare che, in qualità di Consigliere Regionale, ho inteso presentare all’Assessore Regionale all’Ambiente on. Ganapini, sulla vicenda del sito di "Coda di Volpe" in agro di Eboli, con la preghiera, ognuno per le sue competenze, di voler verificare la veridicità delle questioni in essa sollevate.
I cittadini dell’area di Coda di Volpe sono persone tranquille, dedite all’attività lavorativa, in particolare nel settore agricolo, ed oggi vedono messo a rischio l’intera attività economica su cui si fonda il loro reddito.
Si ha idea di cosa significa per una azienda agricola che produce ortaggi, o fragole, o verdure, o foraggio per l’allevamento delle bufale, ritrovarsi un sito di stoccaggio di rifiuti in mezzo ai loro campi coltivati?
Si ha idea di cosa significa ricevere la visita di rappresentanti dei grandi centri commerciali del nord Italia o dell’Europa, cui quelle produzioni sono destinati, e sentirsi contestare la vicinanza di un sito di rifiuti?
L’effetto si può riassumere in una semplice frase, purtroppo non esagerata: morte di un intera economia.
A scanso di equivoci, e volendo, poi parlare di prospettive di sviluppo, deve essere ben chiaro una cosa: chi ha scelto Coda di Volpe, si assume la responsabilità di condannare al disastro economico una area che rappresenta il luogo di produzione dei prodotti agricoli di qualità della Campania.
A nessuno sarà consentito fra uno o due anni, quando il disastro sarà evidente in tutta la sua portata, di dire: noi non sapevamo!
Ma la vicenda conosce altri aspetti, piuttosto emblematici, che ho inteso riportare nella interrogazione che allego alla presente:
Come mai le eco-balle arrivano al sito "nascoste" sotto teloni pubblicitari di acque minerali, di birre o prodotti orticoli. Ci si rende conto che la cosa viene vissuta come una sorta di provocazione per i cittadini che chiedono trasparenza allo Stato, mentre invece i suoi rappresentanti sembrano far ricorso a soluzioni davvero incomprensibili?
Come mai le eco-balle, o presunte tali, arrivano avvolte parzialmente nei teli protettivi, e proprio mentre avvengono precipitazioni piovose abbondanti e violente?
Quali sono le conseguenze? C’è una produzione di percolato oppure no?
E come si fa a dire, alla luce di questo scenario, ai cittadini di Coda di Volpe di stare tranquilli?
Come mai, mentre altrove (Serre ad esempio!), sono stati chiusi protocolli che prevedono anche forme di controllo da parte dei cittadini, con propri tecnici di fiducia, qui ad Eboli questo non è possibile? I cittadini hanno proposto tecnici di altissimo profilo, esperti nel settore, in una logica di trasparenza e reciproca garanzia. Ma nessuna risposta è intervenuta.
Ed infine: il bloccare lo scuola bus, stante alle cronache di stampa ed al racconto dei cittadini, impedendone il servizio a vantaggio dei bambini della zona a quale logica appartiene? Si è sicuri che questo atteggiamento, sicuramente "particolare", contribuisca a calmare gli animi? Come deve comportarsi un genitore il cui bambino, per andare a scuola, sembra debba essere "caricato" piangente sulla macchina delle forze dell’ordine?
Non va! L’impressione è che si abbia difficoltà a gestire una situazione, sicuramente non giustificabile e quindi difficile, ma che con tali celte sicuramente non viene resa più "facile"!
La richiesta, quindi, torna ad essere quella di uno sforzo sinergico per rendere meno traumatica, ai cittadini di Coda di Volpe, gli effetti di una scelta sbagliata e davvero contraddittoria.
Distinti saluti
Il Consigliere Regionale
Gerardo Rosania

Interrogazione urgente stoccaggio rifiuti località Coda di Volpe

All’Assessore Regionale all’Ambiente
on. Ganapini
SEDE

Interrogazione urgente
Ai sensi dell’art. 75 e 76
Del regolamento di Consiglio Regionale


oggetto: stoccaggio rifiuti ad Eboli in località Coda di Volpe


premesso

che il Commissariato rifiuti ha assunto determinazione di stoccare, in via provvisoria, circa 20.000 eco-balle presso l’area del depuratore di località "Coda di Volpe" in agro di Eboli;
che l’arrivo di queste eco-balle avviene utilizzando camion coperti da teli riportando pubblicità di prodotti alimentari;
che le eco-balle che vengono scaricate sono avvolte, solo parzialmente, in film di cellophan per cui in questi giorni di pioggia battente il contenuto di quelle balle si è letteralmente imbevuto di pioggia, col rischio di una produzione di percolato in quantità rilevanti;
che i cittadini della zona sono stati letteralmente "costretti" nelle proprie abitazioni. Addirittura è stato impedito il passaggio allo scuola bus con la scena, sembra e stante al racconto dei cittadini, davvero incresciosa dei bimbi trasbordati sulle auto della polizia;
che le cronache di stampa parlano di persino di pullman di turisti deviati nelle vie interpoderali della zona e costretti a vagare per ore senza alcuno indirizzo;
che nessuna risposta è venuta, ad oggi, dal Commissariato rifiuti, in merito alla istituzione di una commissione di tecnici ed esperti indicati dai cittadini teso ad una partecipazione al controllo della gestione dell’area e che tale silenzio non determina altro che un ulteriore esasperazione degli animi
interroga in via d’urgenza per sapere

Quali sono le precauzioni assunte dal Commissariato rifiuti per evitare una produzione esasperata di percolato, in una zona di produzione di prodotti orticoli di qualità che rischiano effetti negativi sui mercati;
Chi è preposto al trasporto delle eco-balle e come mai queste arrivano al sito con la copertura sostanzialmente inesistente;
Come è possibile che singoli cittadini, residente nell’area, vengano impediti nei propri spostamenti e che, addirittura, lo scuola bus venga impedito nel suo percorso, per cui i bimbi non hanno potuto usufruire di questo servizio con l’aggiunta del trauma di essere "accompagnati" dalle auto delle forze dell’ordine;
Se il Commissariato si rende conto che il non aprire una linea di dialogo coi cittadini, a partire dal riconoscimento del comitato tecnico di fiducia del comitato come è avvenuto in tante realtà (a partire da Serre), non fa altro che esasperare gli animi di una popolazione di altissimo senso civico che fino ad oggi ha espresso il proprio dissenso, rispetto ad una decisione imposta, soltanto con manifestazioni simboliche e l’appello alle istituzioni.


Il Consigliere Regionale
Gerardo Rosania

giovedì 15 maggio 2008

Vertenza Pezzullo

Saluto con piacere l’accordo chiuso fra le parti sulla vertenza Pezzullo.
Per ora la fabbrica storica di Eboli non chiude.
Merito dei lavoratori, che hanno dimostrato di essere gli unici davvero interessati a che la Pezzullo rimanesse in attività, accettando attraverso la forma più democratica: il voto, un accordo certo non entusiasmante che comunque prevede 23 licenziamenti.
Grande il senso di responsabilità che i 101 lavoratori minacciati di licenziamento hanno dimostrato, anche di fronte alle posizioni più oltranziste e incomprensibili del padronato.
La parola d’ordine vincente è stata “Unità”.
“Unità” fra i lavoratori, “Unità” dei lavoratori intorno alla rappresentanza sindacale.
Rimane il problema del rilancio di strutture, comunque costruite con un grande apporto di denaro pubblico e che non possono, quindi, essere accompagnati alla chiusura.
Rimane da incalzare il padrone perché, in questi nove mesi di “cassa integrazione”, venga presentato un vero piano industriale che dica ai lavoratori, ai sindacati, alle istituzioni locali quale è la prospettiva del Mulino, del Pastificio e del Mangimificio (quest’ultimo, allo stato, chiuso!).
Rimane per le forze politiche locali un elemento di riflessione e di dibattito, soprattutto a sinistra: la città, così come sulla vertenza “Coda di Volpe”, è rimasta sostanzialmente indifferente al dramma dei 101 lavoratori della Pezzullo.
L’idea che Eboli si fermi al ponte di S. Giovanni è sempre più condivisa.
Ne vogliamo discutere a sinistra?
Se non ora quando?
Gerardo Rosania

lunedì 5 maggio 2008

Solidarietà ai lavoratori della Pezzullo PRC EBOLI

Il licenziamento di 36 lavoratori della Pezzullo è il frutto di una scelta padronale, che due anni fa aveva già comportato la messa in mobilità di altri venti lavoratori, tesa alla smobilitazione dell’ultima storica realtà produttiva di Eboli.
Nessun piano industriale e di sviluppo di mercato, ma solo la scelta di andare alla chiusura di fabbriche costruite con i soldi pubblici.
Come mai dopo 12 anni il Mangimificio non è mai andato in produzione, ed il Mulino ed il Pastificio sono sull’orlo della chiusura?
Quali garanzie aveva sottoscritto la Nestlè, titolare del contributo statale, sul terreno occupazionale?
Quali controlli ha effettuato il Ministero, per verificare come venivano spesi decine di miliardi di fondi pubblici?
La magistratura ha accertato che tutti i soggetti interessati in questa vicenda hanno giocato correttamente?
La “liquidazione” della Pezzullo, la crisi profonda del comparto agricolo, con l’aggressione al nostro prodotto leader: la mozzarella, nell’assordante silenzio delle istituzioni e delle forze politiche salvo Rifondazione Comunista;
La ubicazione folle, del sito di ecoballe, a Coda di Volpe, nel cuore dell’area produttiva della Piana;
Sono elementi che danno l’idea della marginalità, in cui si vuole ricacciare la Piana del Sele, nonostante le sue potenzialità di volano motore dell’intera economia della Regione.
L’intera città di Eboli è chiamata a reagire, ad assumere il ruolo guida della Piana, che ha saputo assumere in altri momenti difficili della nostra storia.
Chiamare tutte le istituzioni, le forze politiche e sociali, della Piana ad una “vertenza d’area” che ridisegni tutta la parte della Provincia che va da Pontecagnano a Capaccio, agli Alburni e all’alto Sele.
Invitiamo tutta la città allo sciopero generale cittadino proclamato per il 6 maggio per la solidarietà alla Pezzullo, per dire no alle ecoballe a Coda di Volpe, per il rilancio dell’intera Piana del Sele.

Rifondazione Comunista
Eboli

mercoledì 30 aprile 2008

Interrogazione all'assessore Cozzolino su fondi e iniziative sulla mozzarella di bufala


Interrogazione urgente a risposta scritta
Ai sensi dell’art. 75 e 76
Del regolamento di Consiglio Regionale



All’Assessore alle attività produttive e agricoltura
dott. Andrea Cozzolino
SEDE

Premesso

che le analisi condotte sul latte di bufala finalizzato alla produzione di mozzarella di bufala campana, hanno confermato che, salvo una piccola percentuale concentrata nell’area del casertano, la nostra produzione è esente da presenza di diossina;

che i nostri produttori, sia allevatori sia trasformatori, hanno subito danni enormi, causati dal blocco della produzione per il periodo occorso per avere i risultati delle analisi;

che le associazioni di categoria hanno quantificato in circa 100 milioni di euro il danno accusato dall’intero comparto;

che oltre al problema del danno subito dalla filiera bufalina, ora si pone con forza la necessità di una strategia di rilancio del marchio DOP per recuperare quote di mercato perse durante questa fase di crisi;

che anche realtà territoriali si sono attivati per mettere in campo iniziative tese a recuperare l’immagine del prodotto leader del nostro settore agro – alimentare, come il progetto “La Grande Bufala” che coinvolge l’intero territorio della Regione interessato dalla produzione dall’Aversano alla Piana del Sele, ma che incomprensibilmente ostacoli burocratici sembrano vanificare questi sforzi;

si interroga

per sapere in che modo codesto assessorato intende intervenire per fronteggiare il grave danno che il comparto bufalino ha subito a seguito della crisi da diossina;

per sapere se intende, codesto assessorato, rifinanziare la L.R. 3/2006 tesa a fronteggiare situazioni di crisi di tali portata;

per sapere quali atti codesto assessorato intende porre in essere per rilanciare il marchio della mozzarella di bufala campana, così duramente colpito nella sua immagine;

per sapere se codesto assessorato intende muoversi in sinergia con i territori per porre in essere una strategia di rilancio del marchio della mozzarella di bufala campana, e perché progetti che hanno coinvolto province, comuni e associazioni di categoria, come la “Grande Bufala”, non vengono tenute in considerazione.


Il Consigliere Regionale
Gerardo Rosania

martedì 29 aprile 2008

Solidarietà al lavoratore ferito della Pezzullo


Esprimiamo la nostra solidarietà al lavoratore della Pezzullo, Luca Corrado, rimasto ferito mentre presidiava la fabbrica nella quale ha speso una vita e che oggi è interessata, per scelta padronale, ad un processo di smobilitazione estremamente pericoloso.

E’ il momento dell’unità, dei lavoratori e della città di Eboli.

Bisogna mantenere la calma ed evitare provocazioni ed atti inconsulti.

Lo diciamo anche ai lavoratori della Pezzullo che pensano di risolvere il problema individualmente convinti di essere nelle grazie del padrone e che la lotta non li riguardi.

Attenzione a non diventare strumento oggi per rompere l’unità dei lavoratori e indebolire la lotta, e domani a divenire vittime di nuovi processi di messa in mobilità.

Difendiamo la fabbrica Pezzullo.

Gerardo Rosania
Carmine Caprarella