giovedì 12 giugno 2008

Il Sindaco, le prostitute ed i vigili con il centimetro


Da tempo c’era già un’ ordinanza sindacale che prevede il divieto di sosta lungo la strada litoranea.
Per anni quella ordinanza è stata fatta rispettare dai vigili urbani di Eboli, impegnati per mesi interi in pattugliamento serali su quella strada.
Quell’ordinanza aveva un preciso obiettivo: colpire i clienti delle prostitute (spesso schiavizzate da persone senza scrupoli) che, da anni, hanno occupato la litoranea di Eboli.
Quell’ordinanza aveva funzionato, come grande deterrente, tant’è che il fenomeno fra il 2003 e il 2004 era sostanzialmente scomparso.
Bastava, quindi, riproporla, aggiornarla, se il caso, alle eventuali modifiche legislative.
Ma il Sindaco di Eboli, per non sfigurare rispetto ai suoi colleghi “sceriffi”, ha inteso andare oltre.
Così dopo la lettera al “mondo intero”, per la padellata in testa fra un rom ed un extracomunitario, ha voluto essere più realista del re: per cui apprendiamo dalla stampa, virgolettato non smentito, che il divieto di sosta vale per chi si “ferma con il veicolo al fine di contrattare sulle strade pubbliche prestazioni sessuali a pagamento con chi esercita la prostituzione o manifesta l’intenzione di esercitarla attraverso abbigliamento ed atteggiamenti”.
Non solo ma, addirittura, “è fatto divieto di mostrarsi in pubblico con abiti che offendono il pudore”.
Sommergere il tutto con una risata, sarebbe consequenziale, se non fosse che a rimetterci la loro dignità professionale saranno i vigili urbani di Eboli.
Alcune domande:
siamo in litoranea, quindi in zona turistica e balneare. Se in una calda serata di luglio i vigili trovano una ragazza che in bikini ha deciso di andare sulla spiaggia per farsi il bagno, o sta passeggiando in minigonna lungo la pista ciclabile per vincere l’afa, i vigili che fanno? Elevano contravvenzione?
E cosa definisce l’abito che offende il pudore?
I vigili dovranno girare con il centimetro per misurare la lunghezza delle gonne?
Se una macchina si ferma, ed il conducente sta parlando con una ragazza, i vigili prima di elevare contravvenzione cosa debbono fare? Domandare all’autista se stava contrattando una prestazione sessuale a pagamento?
Ovvero debbono accertarsi se la ragazza aveva intenzione di esercitare la prostituzione?
E da cosa si evince la manifestazione di volersi prostituire?
Dall’ancheggio?
Dalla quantità di rossetto?
E se quelli rispondono che stavano parlando, e che, quindi, l’uno non voleva chiedere una prestazione sessuale a pagamento e l’altra (o l’altro?) non voleva esercitare il mestiere più antico del mondo?
I vigili lasciano correre?
Se non ci fosse da piangere, davvero ci sarebbe da sommergere tutti con una grande risata.

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