giovedì 30 ottobre 2008

Problematica dell’area di San Nicola Varco

Ai presidenti dei Gruppi
Consiliari

All’Assessore Regionale
alle politiche Sociali

all’ Assessore Regionale
alle Politiche del Territorio

All’ Assessore Regionale
all’Ambiente

All’Assessore Regionale
alle Attività Produttive

Ai Presidenti delle Commissioni
Consiliari III IV VI VII

Ai Consiglieri Regionali della
Provincia di Salerno

LORO SEDI

Oggetto : Problematica dell’area di San Nicola Varco

Nella riunione di martedì 29 ottobre sulla questione di San Nicola Varco, i Consiglieri regionali presenti, tenuto conto dell’assenza dei competenti Assessori, hanno deciso di riconvocare il tavolo tecnico con gli Assessori per giovedì 6 novembre alle ore 10,30 (Sala Caduti Nassirya, 21° piano).

Con apposita nota, gli Assessori De Felice e Cozzolino hanno manifestato la volontà di assegnare al Comune di Eboli le risorse finanziarie di cui alla Delibera di Giunta regionale n. 1970 del 16 novembre 2007, previa presentazione di un’adeguata progettazione.

Pertanto, il tavolo tecnico del 6 novembre sarà l’occasione per approfondire con gli Assessori tale iniziativa, nonché per discutere e concordare con loro le modalità ed i tempi dell’utilizzo delle citate risorse.

Faccio appello alla responsabilità sui doveri che ci incombono e sottolineo la necessità della partecipazione di tutte le parti interessate in considerazione della delicatezza delle questioni che si andranno ad affrontare.


F.to IL PRESIDENTE
- Alessandrina Lonardo -

Intervento Rosania in Consiglio Regionale dopo che non si è discusso sul decreto Gelmini

Signor Presidente la ringrazio per avermi dato la parola. Forse non era il caso che venissi chiamato in causa nell’intervento che mi ha appena preceduto, visto che io non ero ancora intervenuto in Aula, e quindi, non capisco come si sia potuto interpretare il mio pensiero. Quello di cui prendo atto, con grande amarezza, è che dai banchi della destra viene un messaggio ben preciso: il Consiglio Regionale, cioè la massima istituzione della Regione Campania, non deve discutere e non deve interessarsi di questioni, quale la camorra, su cui abbiamo dibattuto nella scorsa seduta, e non deve far sentire la propria voce su quello che sta attraversando l’intero paese, cioè, il dibattito sulla cultura, l’università, la scuola, su quello che significa l’istruzione in questo paese. Come si risponde, nel tentativo di bloccare il Consiglio Regionale, di evitare che il esso possa diventare interlocutore del movimento che e nato, possa inserirsi in questo dibattito, in questo confronto che interessa tutto il paese? Si sollevano obiezioni di ordine Regolamentari. C’era una vecchia trasmissione in cui Nino Frassica, che faceva il conduttore, ad ogni dubbio se ne usciva con la frase: “andiamo al Regolamento”. Mi fa piacere vedere che siamo arrivati “all’andiamo al Regolamento” per evitare il consiglio svolga il suo ruolo. In questi tre anni, da quando svolgo il ruolo di Consigliere Regionale, ho avuto modo di verificare che in questo Consiglio si era istituita una prassi, secondo me anche giusta, che consentiva ad ogni Consigliere, all’interno di quello che era il dibattito consiliare, di prendere la parola per sottoporre al Consiglio questioni che non erano certamente all’ordine del giorno e che non sempre avevano carattere di urgenza o di straordinarietà, che certamente non interessavano una parte così ampia del Paese. In questi anni si è chiesta la parola sull’ordine dei lavori, per parlare di tutto e di più e nessuno ha avuto da obiettare nulla. Prassi consolidata. E io condivido quella prassi, perché ritengo che anche questa sia la democrazia. La possibilità, cioè, all’interno di questo Consiglio, della massima espressione di rappresentanza della Regione Campania di sollevare questioni e problemi altrimenti destinate all’oblio. Oggi c’è un richiamo al Regolamento, perché trovi una sua applicazione rigida, prendiamo atto che questa è la nuova prassi che si intende istituire. Ci auspichiamo che da questo momento l’applicazione del Regolamento da parte della Presidenza sia, conseguentemente, rigida. Si è ritenuto cancellare una prassi che ritenevo giusta, ritengo inevitabile, ora, che adesso il Regolamento trovi sempre la sua ferma applicazione. Conseguentemente, quando un Consigliere, di maggioranza o di minoranza, si alza per questioni non legate all’ordine dei lavori per introdurre elementi estemporanei, per fare l’analisi della Sanità, dai tempi degli antichi greci fino ad oggi, ad esempio, ciò gli venga impedito ai sensi del regolamento. Così come quando si interviene sulle questioni dello sviluppo economico, in questo Consiglio, mentre si discute di altre cose, questo venga impedito dalla Presidenza. Se il Regolamento c’è, esso trovi una sua applicazione ferma, visto che questo viene chiesto, oggi, a gran voce. Qual è il dato politico? Il dato politico drammatico che questa giornata consegna all’intera Regione Campania è che mentre il paese intero è interessato da una discussione di tale importanza, mentre anche questa città è attraversata da movimenti spontanei di protesista, mentre, studenti, professori, insegnanti, personale ausiliario sono in lotta e sta difendendo la scuola pubblica in questo Paese, il Consiglio Regionale viene impedito a parlare, viene impedito, in altri termini, a diventare interlocutore di queste istanze e di questa discussione. Credo, Presidente, che nulla di più avevamo chiesto, se non di consentire a questa istituzione, di far sentire la propria voce e dare a questi movimenti di difesa della scuola pubblica un punto di riferimento istituzionale. Abbandoniamo l’Aula perché riteniamo che sia fondamentalmente sbagliata questa scelta politica. Il fatto di rendere asettico il Consiglio Regionale, di renderlo impermeabile rispetto a queste spinte, a queste esigenze, a ciò che avviene nel paese è un errore, è una concezione sbagliata della democrazia, quella concezione che prevede uno che comanda e gli altri, a tutti i livelli, non diano dare fastidio. Si è cercato di imbavagliare il Parlamento andando avanti a colpi di maggioranza, impedendo anche di discutere gli emendamenti presentati. Si vuole impedire a tutti i livelli istituzionali di poter dire la propria parola. A questo gioco non ci stiamo e abbandoniamo l’Aula perché questa concezione della democrazia non ci appartiene, non è la nostra e noi siamo affianco a chi in questo momento sta lottando per difendere la scuola e l’università in questo paese. Siamo con loro! Chiederemo ancora una volta che questa istituzione se ne faccia carico. Seguiremo il Regolamento, presenteremo ordini del giorno, presenteremo richieste di discussione perché, comunque, questa istituzione non si ritiri ma faccia sentire la sua voce.

San Nicola Varco comunicato stampa

Desideriamo esprimere il nostro ringraziamento al Presidente del Consiglio Regionale, on. Alessandra Lonardo, per la sensibilità concretamente dimostrata in ordine alla problematica degli immigrati, in atto ospitati in località S. Nicola Varco di Eboli.
Coerentemente con gli impegni assunti nei vari incontri tenuti, la Presidente Lonardo ha istituito un tavolo istituzionale, con tutte le parti interessate, la cui ultima seduta si è tenuta questa mattina presso il Consiglio Regionale.
Tale iniziativa ha, purtroppo, fatto registrare l’assenza degli Assessori Regionali interessati i quali, tuttavia con apposita nota, hanno manifestato volontà di assegnare al Comune di Eboli, per la risoluzione del problema, le risorse finanziarie di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1970 del 16/11/2007, previa presentazione di un’adeguata progettazione.
Le modalità, i tempi dell’utilizzo di tali risorse saranno oggetto all’ordine del giorno della prossima seduta del citato tavolo istituzionale, già convocato dalla Presidente del Consiglio Regionale per il prossimo 6 novembre.

venerdì 24 ottobre 2008

Tavolo San Nicola varco

Questo pomeriggio si è riunito nella sede del Consiglio regionale della Campania il Tavolo di lavoro promosso dalla presidente Sandra Lonardo, per individuare possibili soluzioni ai molteplici problemi legati a San Nicola Varco (Eboli), luogo simbolo delle insostenibili condizioni di vita e delle enormi difficoltà di inserimento di tanti immigrati che lavorano nella Piana del Sele. L’iniziativa fa seguito anche ad una recente visita ai luoghi del presidente Lonardo, su invito del consigliere Rosania.
Hanno partecipato all’incontro odierno l’assessore regionale al Welfare, Lilly De Felice, i consiglieri regionali Gerardo Rosania, Michele Ragosta e Francesco Manzi. Hanno accolto l’invito a partecipare a questo primo incontro ricognitivo il prefetto di Salerno, Claudio Meoli, il vice prefetto vicario, Raffaele Cannizzaro, il Questore di Salerno, Vincenzo Roca, l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Eboli, Luca Sgroia. Presenti anche i funzionari della Provincia di Salerno e del Comune di Battipaglia.
I presenti si sono dichiarati disponibili a lavorare insieme, nel rispetto delle diverse competenze, per fissare, in tempi rapidi, il percorso da seguire, tenuto conto della complessità e dell’intreccio dei temi: immigrazione, accoglienza, integrazione, regolazione dei flussi, lavoro nero, capolarato, tutela dei diritti. Oggi è emersa in maniera chiara la necessità e la volontà di avviare azioni condivise che consentano di coniugare l’osservanza delle leggi con il rispetto dei diritti umani.
E’ stato quindi deciso di attivare un Tavolo istituzionale con i presidenti delle Commissioni consiliari, gli assessori regionali alle Attività produttive, all’Ambiente, al Territorio e al Welfare, insieme ai rappresentanti della Provincia di Salerno, dei Comuni direttamente interessati. Il tavolo istituzionale opererà in stretto raccordo con la Prefettura e la Questura di Salerno.
Intanto, verrà richiesto l’intervento del Commissariato rifiuti per procedere, in via d’urgenza, alla bonifica dei luoghi.

giovedì 23 ottobre 2008


San Nicola Varco: le domande…Le risposte!
(scuole separate, politica dell’espulsione, dove va l’Italia?)

24 ottobre 2008 ore 18.30 - Centro Sociale via Guicciardini – Battipaglia

Introduce: Enzo Faenza
Comitato redazione “I Centopassi”

Intervengono: Roberto Romano
Responsabile progetti Caritas Salerno

Anselmo Botte
Responsabile migrazione C.G.I.L. Salerno

Lola Tonin
Vice presidente Croce Rossa Italiana – Salerno

Fatiha Chakir
Mediatore culturale

Halmi Abdel Halim
Rappresentante comunità magrebina San Nicola Varco

Don Franco Izzo
Parroco Aversana

Don Daniele Peron
Parroco San Vito al Sele

Brunello Di Cunzolo
Architetto, tavolo tecnico PTR Regione Campania

Gerardo Rosania
Consigliere Regionale Rifondazione Comunista

Conclusioni: on. Alfonsina De Felice
Assessore regionale politiche sociali

Modera: Gianni Colucci
Giornalista de “Il Mattino”

Approvata in consiglio la legge che disciplina l'agriturismo


Approvata dal Consiglio Regionale, la nuova Legge “Disciplina per l’attività di Agriturismo, Ittiturismo e Pescaturismo” Accolti gli emendamenti firmati da i consiglieri regionali della provincia di Salerno sulla stabilizzazione di numerosi operatori alle dipendenze dalla Regione che in questo modo trovano nuova stabilizzazione nell’ambito delle mansioni di competenza all’assessorato regionale all’agricoltura”. Con la nuova legge, gli Agriturismi saranno la vetrina delle tipicità locali per esaltare una nuova cultura locale che impedisca le esagerazioni degli anni passati, quando gli agriturismi hanno assunto caratteristiche simili alla grande ristorazione. Sarà questa la vera novità della nuova legge approvata.Dichiarazione di Donato Pica “Una legge che ha una filosofia di fondo, quella della riscoperta delle tipicità locali. La legge razionalizza, disciplina e coordina le modalità per l’apertura e la conduzione degli agriturismi, rafforza i controlli e da la possibilità agli operatori di accedere rapidamente alle agevolazioni finanziarie previsti dal Psr e dai Fondi europei. Tra le novità: l’attività di agriturismo è esercitata in rapporto di connessione con l’attività agricola, che rimane prevalente ed è fatto obbligo di somministrare pasti e bevande ivi comprese quelle a carattere alcolico e superalcolico, costituiti in misura prevalente da prodotti propri, nonché da prodotti di aziende agricole presenti nel territorio regionale, con preferenza per i prodotti tipici e tradizionali e per quelli a marchio DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG;I controlli sono svolti, su disposizione di Province e Comuni, anche a campione, per la scelta del quale saranno prese in considerazione segnalazione di cittadini e di associazioni, senza preavviso. Gli Enti possono organizzare, direttamente o mediante convenzioni con gli enti locali, attività ricreative culturali, didattiche, di pratica sportiva nonché attività escursionistiche e di ippoturismo.Inoltre, presso l’Assessorato regionale all’agricoltura è istituito l’Archivio regionale delle aziende agrituristiche.Infine, la Regione, in collaborazione con le Province e con le associazioni degli operatori agrituristici e delle attività assimilate sostiene lo sviluppo delle attività di cui alla presente legge anche attraverso attività di formazione professionale.

mercoledì 22 ottobre 2008

Solidarietà a Roberto Saviano


In apertura della seduta consiliare odierna, presieduta dal Presidente del Consiglio regionale, Sandra Lonardo, il consigliere del Pd Michele Caiazzo ha proposto all’Assemblea di sottoscrivere un ordine del giorno “per esprimere solidarietà allo scrittore Roberto Saviano e a tutte le persone che sono esposte nella lotta alla camora e alla criminalità e di definire un insieme di provvedimenti e di iniziative del Consiglio regionale contro la camorra, tra cui una seduta congiunta del Consiglio e della Giunta regionale nel Comune di Casal di Pirincipe, divenuto simbolo della camorra, della criminalità e della illegalità, per dimostrare anche sinbolicamente che la Regione è in prima linea contro la camorra”.

Il consigliere Gerardo Rosania (Prc) ha detto di condividere la proposta di Caiazzo “di sospendere brevemente i lavori per sottoscrivere un ordine del giorno e poi riprendere l’esame dell’ordine del giorno. Se invece questa proposta diventa un fatto mediatico, non credo che si faccia un buon servizio a favore della lotta alla criminalità. Se può essere utile in tale senso riunire il Consiglio a Casal di Principe, facciamolo per recuperara la centralità del Consiglio anche dal punto di vista simbolico”.

Il dibattito si è concluso con gli interventi del vice presidente della giunta regionale Antonio Valiante, che ha illustrato le iniziative del governo regionale contro la camorra e la criminalità, e del presidente del Consiglio regionale Sandra Lonardo che, nel ringraziare tutti i Gruppi per l’importante contributo dato al dibattito consiliare, ha annunciato che riunirà la conferenza dei capogruppo al fine di definire le iniziative consequenziali.

Il Piano di rientro della sanità campana

Il piano di rientro dal disavanzo della Sanità in Regione Campania pone il problema di un disastro finanziario che ormai è sotto gli occhi di tutti.
In sede politica non possiamo non rilevare:

- Che il piano ospedaliero approvato dal Consiglio Regionale a fine 2006 è rimasto inapplicato, e vorremmo capire “in capo a chi pende” la responsabilità di questa scelta;
- Che la necessità di rientrare, entro fine 2009 di oltre 214 milioni di euro, non matura nel giro di qualche mese ma è probabilmente il frutto di gestioni inadeguate. Anche qui vorremmo capire “in capo a chi” la responsabilità.

Mettere in campo una strategia di rientro oggi e impensabile, anche per evitare un commissariamento che sarebbe una sciagura, così come lo è stato ed è quello dei rifiuti.
Muoversi, pertanto, entro compatibilità finanziarie così strette non è facile.
Io penso, tuttavia che un piano di rientro debba partire dalla garanzia di una qualità del servizio sanitario pari se non migliore di quella attuale. Non possono essere i cittadini a pagare scelte sbagliate.
La salute deve essere garantita in modo equo su tutto il territorio della Regione Campania.
L’attuale piano di rientro, a me sembra, penalizzi la provincia di Salerno e l’ASL Salerno 2 in particolare sono 763 i posti letto che vengono soppressi.
Di questi 529 nel pubblico e 234 nel privato.
Fra posti letto soppressi e quelli istituiti (nelle aziende) il saldo negativo e di 304 posti letto perduti, nella ASL SA/2 sono 298 i posti letto in negativo.
Io credo che bisogni razionalizzare la distribuzione dei posti letto; evitando soppressioni di Pronto Soccorso lì dove è indispensabile per evidenti problemi geografici, che gli accorpamenti come quello fra l’ospedale di Eboli e Battipaglia, debbano intervenire per migliorare l’offerta sanitaria in un territorio, e non per peggiorarla.
I fondi debbono essere certi e non ipotetici e nel frattempo non si possono svuotare ospedali già esistenti.
C’è necessità di riequilibrare il rapporto fra pubblico e privato.
Diventa difficile capire cosa significa l’aumento dei posti letto nel privato sulla riabilitazione mentre chiude il Da Procida (ove già esiste la piscina) e mentre si convertono 900 posti letto dall’acuto alla riabilitazione.
In ogni caso prima di parlare di chiusura e di soppressione c’è necessità di un chiaro piano di eliminazione degli sprechi.
Credo che gli emendamenti, che la delegazione provinciale dei Consiglieri Regionali presenteranno, debbano collocarsi in questa ottica per essere credibili al tavolo della Commissione.

Una nuova Legge elettorale per la pari opportunità

Rifondazione comunista ha presentato la propria proposta di legge per elezioni del Consiglio Regionale.
Quattro i capisaldi della proposta :

- abolizione del listino del presidente, con conseguente ripartizione sul territorio del premio di maggioranza per la coalizione vincente;
- applicazione, ai fini delle attribuzione dei seggi, del meccanismo elettorale in vigore nei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti,
- garanzia di rappresentazione per ognuna delle 5 province della Regione Campania;
- Garanzia delle presenze di genere in Consiglio regionale, mediante il ricorso alla doppia preferenza di cui, obbligatoriamente non ad un uomo e l’altra ad una donna

Sembra, a noi, una legge equilibrata che raccoglie tutte le esigenze emerse anche nel dibattito sullo Statuto Regionale.
Sono state presentate anche altre proposte di legge, l’obiettivo è quello di giungere ad una sintesi condivisa prima del secondo passaggio dello Statuto regionale in Consiglio, così come negli accordi politici sanciti durante la discussione in aula sullo Statuto Regionale.

martedì 21 ottobre 2008

Parte il Tavolo Regionale per S. Nicola Varco

Giovedì 23 ottobre alle ore 13 , presso il consiglio Regionale della Campania si svolgerà una riunione sulla questione di . Nicola Varco (Eboli) con la presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Campania, il Presidente della Provincia di Salerno A. Villani, i sindaci di Eboli e Battipaglia e del Prefetto e del Questore di Salerno.
Il Tavolo istituzionale promosso dal Presidente del Consiglio Regionale della Campania on. Lonardo vedrà la partecipazione anche dei Consiglieri Regionali della Provincia di Salerno.
“ E’ un’occasione importante per cercare di risolvere in sinergia il problema degli immigrati che risiedono nel sito di S. Nicola Varco.- commenta il Consigliere Regionale Gerardo Rosania –L’iniziativa è partita in seguito al convegno, ed alla visita al sito, tenutosi ad Eboli il 10 ottobre scorso con la presenza del Presidente Lonardo. Bisogna fare tutti gli sforzi per rendere accettabili le condizioni di vita degli immigrati, prevedendo, e restituire quel sito alla sua vocazione produttiva.”
Il risultato di questo primo incontro sarà oggetto del Convegno dal titolo San Nicola Varco : le domande ...Le Risposte che si terrà il giorno dopo, venerdì 24 ottobre a Battipaglia alle ore 18.30 presso il Centro sociale in via Guicciardini, a cui parteciperanno l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Alfonsina De Felice, il Consigliere Regionale Rosania esponenti del mondo del volontariato, del sindacato e della Chiesa Cattolica. All’interno del Convegno si confronteranno le proposte avanzate da questi ultimi con la progettualità dell’assessorato, su una risoluzione definitiva del problema di S. Nicola Varco.

lunedì 20 ottobre 2008

Il miracolo di Berlusconi: “la moltiplicazione dei rifiuti”

L’ultima venuta del Presidente del Consiglio in Campania, oltre ad essere stata accolta dalle proteste dei cittadini di Chiaiano, di Acerra, dell’Avellinese, dove la militarizzazione delle aree destinate ai siti per l’emergenza rifiuti (tutt’altro che finita, come hanno rilevato le recenti inchieste televisive!) non ha impedito ai cittadini di quei territori, di scendere in piazza a difesa delle loro realtà, ha portato un nuovo regalo di Natale: il quinto termovalorizzatore.
Dopo quello di Acerra, di S. Maria la Fossa, di Salerno (che dovremmo chiamare dei Picentini), di Napoli è arrivato un nuovo termovalorizzatore.
Siamo tornati al primo piano Rastrelli! E ci volevano 15 anni di malessere sociale?

Qualche dubbio rimane, e deriva dalle cifre:
a) La Regione Campania produce circa 1.700.000 tonnellate di rifiuti annui!
b) Se si facesse la differenziata al 30% ( non al 40% o al 50%, ma il minimo!), e completasse il ciclo della produzione di Combustibile Da Rifiuti (CDR), per il quale in questi anni sono stati costruiti sette impianti (stendo un velo pietoso sulla tecnologia!) che oggi producono eco – balle che, appunto, andrebbero bruciate, la quantità di rifiuti da bruciare sarebbe di 630.000 tonnellate annue!
c) Il termovalorizzatore di Acerra, che tutti dicono prossimo alla conclusione, ma che dopo quattro anni è ancora ben lontano dal completamento, è tarato per bruciare 711.000 tonnellate (cioè più del rifiuto da bruciare prodotto da tutta la regione!)

Domanda ingenua a coloro che (Governo e Commissariato) (“possono ciò che vogliono, ma a me sembra, “non sanno ciò che fanno”) si può sapere a cosa servono cinque termovalorizzatori in Regione Campania, tarati per bruciare circa due milioni di tonnellate di rifiuti all’anno?
A fare cattivo pensiero si fa peccato, disse qualcuno, ma a volte ci si azzecca. Possiamo allora rivolgere qualche altra domanda ingenua?

1) E’ lecito pensare che la differenziata in questa regione rimarrà una parola vuota? (e del resto potremmo sapere come mai non si vede ancora in questa regione né un impianto di compostaggio per la frazione umida, né un impianto di lavorazione del percolato?)
2) E’ lecito pensare che quel CIP 6 è foriero di un grande “business”, per cui la “monnezza” è meglio aumentarla piuttosto che ridurla?

La mia impressione è che si vada incontro ad un altro disastro le cui conseguenze verranno piante dai cittadini campani ma festeggiate dalla camorra.

giovedì 16 ottobre 2008

SANITA’, CONCORDARE DECISIONI RETE OSPEDALIERA SALERNO

NAPOLI, 16 OTTOBRE 2008 – Il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Mucciolo (Ps), insieme con i consiglieri regionali del salernitano Franco Brusco (MpA), Donato Pica (Pd) e Gerardo Rosania (Prc), ha chiesto un incontro con l’Assessore alla sanità della Regione Campania Angelo Montemarano affinchè le decisioni relative alla ristrutturazione e alla riqualificazione della rete ospedaliera vengano assunte in piena condivisione con il territorio salernitano e con chi lo rappresenta.
Nella lettera inviata all’assessore Montemarano, Mucciolo, Brusco, Pica e Rosania chiedono anche un intervento del responsabile regionale della sanità sui direttori generali della provincia di Salerno “affinchè non procedano ad atti di modifica e tagli dell’attuale rete ospedaliera nelle more della approvazione del piano di ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera da parte del Consiglio regionale”.
Inoltre, il Vicepresidente Mucciolo, insieme con i consiglieri Brusco e Pica, ha scritto una lettera al direttore generale dell’Asl Salerno 3 Donato Saracino per concordare un incontro finalizzato a “valutare le eventuali modifiche all’attuale rete ospedaliera della Asl Salerno 3 che siano le più rispondenti alla domanda di sanità del territorio”.

mercoledì 15 ottobre 2008

“PIANO TERRITORIALE REGIONALE” UNA GRANDE OPPORTUNITA’ PER LA REGIONE CAMPANIA


PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

16 OTTOBRE 2008 – ORE 10.30
AULA CONSILIARE PROVINCIA DI SALERNO
PALAZZO SANT’AGOSTINO – VIA ROMA

INCONTRO CON I CITTADINI, AMMINISTRATORI LOCALI, TECNICI E IMPRENDITORI SUL

PIANO TERRITORIALE REGIONALE
UNA GRANDE OPPORTUNITA’ PER LA REGIONE CAMPANIA

INTRODUCE: on. GABRIELLA CUNDARI
ASSESSORE REGIONALE URBANISTICA

INTERVENTI: PASQUALE SOMMESE
PRESIDENTE COMMISSIONE URBANISTICA REGIONE CAMPANIA
arch. AGOSTINO DI LORENZO
DIRIGENTE GIUNTA REGIONALE
dott. ANTONIO DI GENNARO
AGRONOMO CONSULENTE REGIONE P.T.R.
arch. VEZIO DE LUCIA
URBANISTA
arch. BRUNELLO DI CUNZOLO
COMPONENTE TAVOLO TECNICO REDAZIONE P.T.R.
dott. GERARDO ROSANIA
CONSIGLIERE REGIONALE P.R.C.

CONCLUDE: dott. ROCCO FALIVENA
SEGRETARIO PROVINCIALE P.R.C.

MODERA: arch. RODOLFO SABELLI

Solidarietà alle ragazze ed ai ragazzi del laboratorio Diana

Sgombrare, come è avvenuto oggi, i ragazzi del laboratorio Diana, chiudere la loro sede presso il Centro di Formazione Regionale a Salerno (abbandonato da anni), rappresenta, a mio avviso, un atto di grave miopia istituzionale.
Il laboratorio Diana rappresenta uno dei luoghi storici di aggregazione dei giovani a Salerno, sul terreno musicale, culturale, dell’animazione del semplice piacere di stare insieme.
Una azione, quella del Diana, che, ormai, dura da oltre sette anni, e che da circa un anno e mezzo si svolgeva all’interno di quelle strutture.
Non è ben chiaro cosa intendono le istituzioni quando parlano di politiche dei giovani per i giovani.
Io resto convinto che sia fondamentale il concetto della “autogestione”, luoghi nei quali i giovani abbiano la possibilità di auto organizzarsi ed esprimere le loro esigenze di ritrovarsi, di parlare al mondo.
Ruolo delle istituzioni dovrebbe essere, innanzitutto quello di creare le opportunità e gli spazi.
Ritengo sbagliato, pertanto, aver proceduto allo sgombero del laboratorio Diana senza avere avuto la capacità di offrire degli spazi alternativi.
In questo modo una comunità si impoverisce.
L’invito e la speranza è che la Regione Campania, la Provincia di Salerno, sappiano trovare un tavolo di intesa che consenta al Laboratorio di riprendere la propria attività.

Gerardo Rosania
Consigliere Regionale P.R.C.

lunedì 13 ottobre 2008

Comunicato San Nicola Varco

Parlare di sgombero di San Nicola Varco, senza predefinire una collocazione logistica alternativa per le persone che lì hanno trovato rifugio, è frutto di una visione populista del problema in quanto nasconde il fatto che, in questo modo, il problema dei lavoratori non verrebbe risolto, ma anzi aggravato, e tuttavia rimosso.
La Presidente del Consiglio Regionale Alessandra Lonardo, i componenti della competente commissione regionale, hanno proposto la attuazione immediata di un tavolo istituzionale, con la presenza della Giunta e del Consiglio Regionale, della Provincia e degli enti locali per apportare una strategia concreta di realizzazione di alternative logistiche dei lavoratori ospitati non solo nei ruderi di San Nicola Varco, , coinvolgendo gli imprenditori della Piana, le associazioni di volontariato (Caritas, Croce Rossa, L’Altritalia ecc..) ed i sindacati.
E che si incominci a definire l’utilizzo di circa 1,5 milioni di euro stanziati dalla Regione, evitando i progetti tesi alla proliferazione di figure non utili a questo momento, ma alla realizzazione di ostelli, di recuperi di strutture logistiche pubbliche e privati ai fini logistici.
Solo così in modo concreto si affronta la questione di San Nicola Varco per il suo recupero a fini produttivi, senza penalizzare le aziende agricole della Piana, mettendo in piedi una precisa azione di ripristino della legalità ricordando che il problema della sicurezza è rappresentato non da chi è sfruttato dieci ore al giorno per 24 euro, ma dalla rete del caporalato che organizza il viaggio di quei disperati ne distribuisce l’utilizzo nelle aziende della piana succhiando il 10/15% di quei 24 euro e dall’impiego in nero e senza garanzia di nessun tipo di quei lavoratori.
Strano che ogni volta che si parli di migranti e di sicurezza non si faccia riferimento ai veri problemi di illegalità.
Si costituisca il tavolo istituzionale, si crei il centro di monitoraggio del fenomeno migratorio nella Piana presso strutture pubbliche, si presentino concreti progetti di utilizzo dei fondi stanziati della Regione, si aumentino gli sportelli informativi ove sia possibile l’acculturamento, l’informazione e l’incrocio fra domanda e offerta di casa.
Le scorciatoie servono solo per avere qualche titolo sui giornali.


Il Consigliere Regionale
Gerardo Rosania

interrogazione regionale sulla filiera bufalina

Al Presidente del Consiglio Regionale della Campania
Sede

Ai Capigruppo del Consiglio Regionale
Loro sedi

I sottoscritti Consiglieri Regionali, della Provincia di Salerno,

Considerato

Quanto emerso, in occasione dell’incontro della VIII° Commissione con gli operatori ed i rappresentanti dell’intera filiera produttiva bufalina , tenutasi il 22 ottobre presso al Provincia di Salerno, da dove è venuto forte un allarme sulla crisi di un settore strategico per l’economia agro-alimentare regionale:

- non sono stati rimborsati gli allevatori per il fermo dovuto al controllo diossina;
- non sono stati indennizzati gli allevatori per la flessione produttiva seguito dell’allarme diossina;
- non si è ancora definito un percorso per lo smaltimento dei milioni di quintali di latte stoccato nelle celle frigorifiche, per consentire il rilancio della produzione;
- non si evidenzia, ancora una strategia di rilancio e di promozione del prodotto bufalino;

chiedono

che venga posto all’ordine del giorno del Consiglio Regionale una comunicazione dell’Assessore Regionale all’agricoltura, con successivo dibattito consiliare, per definire una strategia di intervento che eviti il tracollo definitivo di un comparto che rappresenta un caposaldo della nostra agro-zootecnia.

domenica 12 ottobre 2008

Solidarietà alle popolazioni ed alle amministrazioni dell’Avellinese

Esprimo la solidarietà ai cittadini dell’Avellinese ed agli amministratori locali, che in questi giorni stanno lottando per difendere il proprio territorio quale sito di discarica di rifiuti.
In una logica di cancellazione della democrazia, che si aggiunge alla quindicinale logica del commissariamento, un territorio viene scelto per rispondere alle esigenze dello smaltimento rifiuti, senza alcuna valutazione tecnica (tant’è che i carotaggi ancora debbono essere fatti) senza alcuna relazione con i rappresentanti istituzionali locali e viene militarmente blindato.
Queste logiche, sempre più, sono diventate intollerabili.
Ben venga, quindi, la protesta civile di cittadini a difesa delle proprie terre e della propria identità.
Rimane il mistero del perché si continui a navigare a vista su una materia così delicata come quella dei rifiuti in Campania, senza un piano regionale, con continua modifica di strategia e con l’incompetenza assurta a ruoli di responsabilità.


Gerardo Rosania
Consigliere Regionale Campania
Partito della Rifondazione Comunista

Tagli alla sanità in campania

Si continua a leggere sulla stampa locale di prossimi provvedimenti drastici sulla sanità, da parte dell’Assessore Regionale.
Si parla di tagli, di chiusura di reparti, di accorpamento di ospedali.
Provvedimenti, quindi, destinati a lasciare fortemente il segno sui territori in termini di qualità di risposta sanitaria.
Apprendiamo, sempre dalla stampa, di un Piano Ospedaliero rimasto inapplicato per due anni, senza che sia ben chiaro in capo a chi far risalire la responsabilità di una scelta di non applicazione di una legge regionale.
Sempre sui mezzi di informazione si assiste, in una sorte di teatrino poco dignitoso, ad assessori regionali che chiedono le dimissioni di altri assessori regionali.
In questa baraonda di notizie, dichiarazioni, propositi e ultimatum unico grande assente risulta il Consiglio Regionale.
Credo che sarebbe opportuno che l’Assessore alla Sanità, prima di “esternare”, prima di lanciare ultimatum venisse, correttamente, in Consiglio Regionale ad esporre la situazione che si è determinata, le scelte strategiche che si intendono attuare, le misure che verranno adottate per conservare un livello adeguato del servizio sanitario sul territorio, le responsabilità che si sono riscontrate a fronte di questo quadro devastante.
Credo sarebbe il caso che i capigruppo concordassero, in sede di definizione dell’ordine del giorno del Consiglio Regionale, una specifica seduta destinata alla Sanità prima di abdicare al nostro ruolo di Consiglieri Regionali.
La seduta della Commissione di oggi, è un inizio, ma non è sufficiente a ripristinare quel giusto rapporto fra esecutivo e consiglio.

Il Consigliere Regionale
Gerardo Rosania

lunedì 6 ottobre 2008

San Nicola Varco: Ultima frontiera fra disperazione e speranza

I CENTOPASSI
Mensile di Politica, Cultura ed attualità

Convegno

San Nicola Varco: Ultima frontiera fra disperazione e speranza. Degrado, lavoro nero, caporalato: una soluzione è possibile?

10 ottobre 2008 ore 18.30 Sala S. Bartolomeo – viale Amendola - Eboli

Introduce: Enzo Faenza Redattore de “I Centopassi”

contributi: Franco Tavella segretario provinciale C.G.I.L. Salerno

don Marco Russo direttore Caritas Diocesana Salerno

Anna Grimaldi associazione L’Altritalia

Fatiha Chakir Mediatore culturale

Guerrino Terrone Assessore Provincia di Salerno – Politiche Sociali

Gianfranco Valiante Consigliere regionale PD – vice presidente commissione politiche sociali
Antonella Cammardella Consigliere Regionale P.R.C. – componente commissione Politiche Sociali

Conclusioni: Gerardo Rosania Consigliere Regionale Rifondazione Comunista

Alessandra Lonardo Presidente Consiglio Regionale della Campania

Modera: Francesco Faenza Direttore de “I Centopassi”

Alle ore 17.00 il Presidente del Consiglio Regionale e la delegazione del Consiglio Regionale saranno a San Nicola Varco per una visita ed un incontro con gli immigrati.

giovedì 2 ottobre 2008

Legge sulle comunità montane : un’occasione mancata

La legge di riforma sulle Comunità Montane approvata dal Consiglio Regionale il 30 settembre , rappresenta una clamorosa occasione mancata.
Avevamo la possibilità di definire i perimetri di “area vasta” di montagna, cui riservare il ruolo di momento di programmazione dello sviluppo, di definizione di azioni sinergiche da parte dei piccoli comuni montani, così penalizzati ai tavoli concertativi e per i quali i processi di marginalizzazione e di spopolamento sono sempre più avanzati.
Si è voluto seguire un’altra strada, fondata sull’unione dei comuni, per la gestione comunitaria di qualche servizio, come se questo non fosse possibile oggi. In questa logica l’aperta contraddizione fra la legge sulle comunità montane e le esclusioni di comuni, in essa contemplata, e altre leggi di sistema che lo stesso Consiglio Regionale ha approvato non più tardi di 3 settimane fa, come il PTR.
Non si possono definire aree omogenee di sviluppo in sede di PTR e poi eliminarne pezzi in sede di legge sulle comunità montana.
E’ un errore eliminare i comuni interclusi, senza dare neanche la possibilità agli statuti delle comunità di recuperare la coerenza con altre leggi regionali.
Non si può ritenere che le Comunità Montane possono essere governate da una sorta di consiglio di amministrazione, cancellando le rappresentanze e la ricchezza politica di una zona.
Strana concezione della democrazia, che per noi rimane confronto fra posizioni diverse, capacità di trovare la sintesi, a fatica, per consentire a tutti di avere diritto alla parola e di espressione delle proprie idee.
Per questi motivi la legge approvata non convince e per questo non l’ho votata.
Per questo la mia idea è di presentare una proposta di legge, di profonda modifica di quella approvata, ascoltando i territori.