mercoledì 15 ottobre 2008

Solidarietà alle ragazze ed ai ragazzi del laboratorio Diana

Sgombrare, come è avvenuto oggi, i ragazzi del laboratorio Diana, chiudere la loro sede presso il Centro di Formazione Regionale a Salerno (abbandonato da anni), rappresenta, a mio avviso, un atto di grave miopia istituzionale.
Il laboratorio Diana rappresenta uno dei luoghi storici di aggregazione dei giovani a Salerno, sul terreno musicale, culturale, dell’animazione del semplice piacere di stare insieme.
Una azione, quella del Diana, che, ormai, dura da oltre sette anni, e che da circa un anno e mezzo si svolgeva all’interno di quelle strutture.
Non è ben chiaro cosa intendono le istituzioni quando parlano di politiche dei giovani per i giovani.
Io resto convinto che sia fondamentale il concetto della “autogestione”, luoghi nei quali i giovani abbiano la possibilità di auto organizzarsi ed esprimere le loro esigenze di ritrovarsi, di parlare al mondo.
Ruolo delle istituzioni dovrebbe essere, innanzitutto quello di creare le opportunità e gli spazi.
Ritengo sbagliato, pertanto, aver proceduto allo sgombero del laboratorio Diana senza avere avuto la capacità di offrire degli spazi alternativi.
In questo modo una comunità si impoverisce.
L’invito e la speranza è che la Regione Campania, la Provincia di Salerno, sappiano trovare un tavolo di intesa che consenta al Laboratorio di riprendere la propria attività.

Gerardo Rosania
Consigliere Regionale P.R.C.

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