Parlare di sgombero di San Nicola Varco, senza predefinire una collocazione logistica alternativa per le persone che lì hanno trovato rifugio, è frutto di una visione populista del problema in quanto nasconde il fatto che, in questo modo, il problema dei lavoratori non verrebbe risolto, ma anzi aggravato, e tuttavia rimosso.
La Presidente del Consiglio Regionale Alessandra Lonardo, i componenti della competente commissione regionale, hanno proposto la attuazione immediata di un tavolo istituzionale, con la presenza della Giunta e del Consiglio Regionale, della Provincia e degli enti locali per apportare una strategia concreta di realizzazione di alternative logistiche dei lavoratori ospitati non solo nei ruderi di San Nicola Varco, , coinvolgendo gli imprenditori della Piana, le associazioni di volontariato (Caritas, Croce Rossa, L’Altritalia ecc..) ed i sindacati.
E che si incominci a definire l’utilizzo di circa 1,5 milioni di euro stanziati dalla Regione, evitando i progetti tesi alla proliferazione di figure non utili a questo momento, ma alla realizzazione di ostelli, di recuperi di strutture logistiche pubbliche e privati ai fini logistici.
Solo così in modo concreto si affronta la questione di San Nicola Varco per il suo recupero a fini produttivi, senza penalizzare le aziende agricole della Piana, mettendo in piedi una precisa azione di ripristino della legalità ricordando che il problema della sicurezza è rappresentato non da chi è sfruttato dieci ore al giorno per 24 euro, ma dalla rete del caporalato che organizza il viaggio di quei disperati ne distribuisce l’utilizzo nelle aziende della piana succhiando il 10/15% di quei 24 euro e dall’impiego in nero e senza garanzia di nessun tipo di quei lavoratori.
Strano che ogni volta che si parli di migranti e di sicurezza non si faccia riferimento ai veri problemi di illegalità.
Si costituisca il tavolo istituzionale, si crei il centro di monitoraggio del fenomeno migratorio nella Piana presso strutture pubbliche, si presentino concreti progetti di utilizzo dei fondi stanziati della Regione, si aumentino gli sportelli informativi ove sia possibile l’acculturamento, l’informazione e l’incrocio fra domanda e offerta di casa.
Le scorciatoie servono solo per avere qualche titolo sui giornali.
Il Consigliere Regionale
Gerardo Rosania
La Presidente del Consiglio Regionale Alessandra Lonardo, i componenti della competente commissione regionale, hanno proposto la attuazione immediata di un tavolo istituzionale, con la presenza della Giunta e del Consiglio Regionale, della Provincia e degli enti locali per apportare una strategia concreta di realizzazione di alternative logistiche dei lavoratori ospitati non solo nei ruderi di San Nicola Varco, , coinvolgendo gli imprenditori della Piana, le associazioni di volontariato (Caritas, Croce Rossa, L’Altritalia ecc..) ed i sindacati.
E che si incominci a definire l’utilizzo di circa 1,5 milioni di euro stanziati dalla Regione, evitando i progetti tesi alla proliferazione di figure non utili a questo momento, ma alla realizzazione di ostelli, di recuperi di strutture logistiche pubbliche e privati ai fini logistici.
Solo così in modo concreto si affronta la questione di San Nicola Varco per il suo recupero a fini produttivi, senza penalizzare le aziende agricole della Piana, mettendo in piedi una precisa azione di ripristino della legalità ricordando che il problema della sicurezza è rappresentato non da chi è sfruttato dieci ore al giorno per 24 euro, ma dalla rete del caporalato che organizza il viaggio di quei disperati ne distribuisce l’utilizzo nelle aziende della piana succhiando il 10/15% di quei 24 euro e dall’impiego in nero e senza garanzia di nessun tipo di quei lavoratori.
Strano che ogni volta che si parli di migranti e di sicurezza non si faccia riferimento ai veri problemi di illegalità.
Si costituisca il tavolo istituzionale, si crei il centro di monitoraggio del fenomeno migratorio nella Piana presso strutture pubbliche, si presentino concreti progetti di utilizzo dei fondi stanziati della Regione, si aumentino gli sportelli informativi ove sia possibile l’acculturamento, l’informazione e l’incrocio fra domanda e offerta di casa.
Le scorciatoie servono solo per avere qualche titolo sui giornali.
Il Consigliere Regionale
Gerardo Rosania
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