martedì 28 aprile 2009

Patto per la legalità

Esprimiamo soddisfazione per il fatto che l’Amministrazione Comunale di Eboli, sempre molto pigra su queste questioni, ha firmato il protocollo del patto sulla legalità sugli appalti pubblici.
La stampa, nei giorni scorsi, aveva dato notizie della attenzione che la Giunta Provinciale presieduta da Villani aveva posto sulla questione appalti giungendo a rescindere contratti “sospetti”.
La stampa aveva altresì dato notizia di altri comuni che avevano provveduto a firmare il patto per la legalità con la Prefettura.
Finalmente anche il Comune di Eboli ci è arrivato.
Evidentemente le sollecitazioni della “Sinistra” benché bollate come “strumentali e pericolose” in realtà avevano colto, ancora una volta, l’Amministrazione con le mani nella marmellata ed evidenziato una manifesta “distrazione”.
Diciamo che c’era bisogno di una “sollecitazione”!
Siamo contenti che, stavolta, non si è potuto far finta di niente!

Sinistra
Sezione di Eboli

mercoledì 22 aprile 2009

Noi stalinisti! Loro fallimentari!

Il Sindaco di Eboli in una nuova, sempre più a ruota libera, esternazione, ha pensato di poter etichettare le amministrazioni (e quindi gli uomini che ne facevano parte, alcuni dei quali sono in giunta con lui!) da me guidate come “Staliniste”.
Le parole, le etichette non mi hanno mai spaventato!
Se essere “Stalinista” vuol dire, i nove anni, aver realizzato oltre 200 opere pubbliche; completato e assegnato oltre 250 case popolari; ripristinato la legalità in interi pezzi del territorio comunale; portato il Comune fuori dal dissesto finanziario ed averlo consegnato a chi è venuto dopo di noi con una situazione di bilancio sana; aver posto Eboli al centro di percorsi culturali di valenza nazionale; avere “inventato” le politiche sociali ; dell’accoglienza e della pace in questa città; aver rimesso in piedi il Centro Antico; aver realizzato la metanizzazione in tutto il territorio urbano; aver risolto contenziosi miliardari a partire dagli impianti sportivi oggi operanti; aver dotato la città di un nuovo strumento urbanistico; di un nuovo piano del traffico; di un area PIP interamente urbanizzata; aver utilizzati fino all’ultimo centesimo i fondi per la ricostruzione, i fondi europei e quelli derivanti dall’ingresso del parco dei Picentini; se tutto questo vuol dire “Stalinisti”, allora io sono “Stalinista”!
Spero che su questo si ritrovino tutti gli uomini e le donne che hanno lavorato, in consiglio comunale ed in giunta, con me in quei nove anni.
Fuori metafora mi limito a constatare me di essere stalinista non conosce la storia mia personale (cosa per altro non obbligatoria!) ma, purtroppo, non conosce neanche la storia della Sinistra Comunista della città di Eboli.
Se così non fosse, saprebbe le battaglie condotte da intere generazioni di comunisti di questa città contro le “venature” staliniste che pure innervavano il PCI Ebolitano.
Di quel confronto culturale, anche aspro, nel mio piccolo ho cercato di essere attore sia quando dirigevo il movimento studentesco, sia quando dirigevo i giovani comunisti che quando ho avuto l’onore di far parte degli organismi dirigenti di quella sezione.
Ma, il problema vero è che se dopo quattro anni un Sindaco ha ancora bisogno di far riferimento alle vecchie amministrazioni siamo alla depressione più assoluta!
Pensasse, piuttosto, il Sindaco al fatto che in questi quattro anni ha portato la città di Eboli alla ribalta nazionale per:

1) Il record di voltagabbana che ancora oggi gli consentono una parvenza di maggioranza in consiglio;
2) La guerra spietata, degna del più oscuro medioevo, contro le coppiette in automobile;
3) Aver giocato a nascondino con il Commissariato Rifiuti col risultato brillante di ritrovarsi le ecoballe a Coda di Volpe;
4) Essersi distinto come “ultras” della Lega Nord nella guerra contro i lavoratori migranti fino a paventare il “reato di clandestinità”

Il resto di questi quattro anni? vuoto assoluto!
Invece di pensare alle passate amministrazioni, trovasse il coraggio di andare in piazza a chiedere scusa agli ebolitani per i quattro anni di gestione fallimentare! Noi glielo chiederemo sabato nel comizio in pizza!
Meglio “Stalinisti” o fallimentari?
Lo decideranno i cittadini di Eboli con le elezioni del 2010.

Insoddisfazione per la risposta della Giunta ma continuiamo la battaglia!

Insoddisfazione per la risposta ricevuta dalla giunta regionale all’interrogazione sul futuro dei presidi ospedalieri di Agropoli e Rocca d’Aspide è stata espressa dal Consigliere Regionale della Sinistra Gerardo Rosania proponente dell’interrogazione.
“Eppur vero che la risposta riconferma il merito degli impegni assunti, - dichiara il Consigliere Rosania - che dovevano tradursi in una delibera di Giunta, ovvero che nulla avrebbero avuto a perdere i due ospedali rispetto ai servizi preesistenti alla legge 16/2008, e che deve essere definito il contenuto della cosiddetta “area critica” riconosciuta ai due presidi, ma eppur vero che nulla viene detto rispetto ai tempi dell’ adozione di questa delibera di Giunta e che rispetto ai ritardi di tale atto la risposta si limita a recitare “ Probabilmente, per il succedersi degli eventi, a tutti noti, nessun atto è stato adottato dalla Giunta Regionale in tal senso”.
“Questa posizione - ha continuato il consigliere Rosania - potrebbe far venir meno quella fiduciosa attesa che sia ad Agropoli che a Rocca D’aspide si era determinata dopo la riunione fra i Consiglieri Regionali della Provincia e gli esponenti della Giunta Regionale e potrebbe precipitare le due comunità in situazione di allarme”

giovedì 16 aprile 2009

La Sinistra e le elezioni provinciali


Sviluppo economico della provincia di Salerno, ambiente, energia, sanità, trasparenza degli atti, grande piano di manutenzione di opere ed infrastrutture provinciali.
Queste, credo debbano essere i capisaldi programmatici che debbono caratterizzare la presenza,convinta, de “La Sinistra” nella coalizione che sostiene la candidatura di Villani a Presidente della Provincia.
E su queste tematiche dovremo chiamare a continua verificare l’azione della coalizione del centro-sinistra.
La nostra autonomia progettuale e programmatici deve essere una risorsa preziosa da mettere a disposizione dell’intera coalizione.
Il tutto si basa su una scelta strategia di fondo: il decentramento. Battaglia sulla quale siamo impegnati in modo forte anche in Consiglio Regionale.
Il conferimento della funzioni di previsione, sul terreno dell’agricoltura, dell’ambiente, della gestione dei rifiuti ( già prevista non appena si saranno liberati della presenza negativa ed improduttiva del Commissariato!), del turismo, della sanità ( inevitabile alla luce del riordino delle ASL!), dell’energia, della gestione del demanio marino ecc, è un tema non più rinviabile.
Ad esse va affiancato un ampio ridisegno delle funzioni delle Comunità Montane, impossibilitate anche a predisporre i bilanci e da inquadrare come luogo di programmazione di sviluppo di aree vaste di montagna.
Io credo che questo deve essere il primo grande discrimine fra una destra, ipocrita e priva di senso di governo, che da un lato si propone di governare enti come le province e dall’altro propone di sopprimerle in nome di una semplificazione, che in realtà nasconde un profondo fastidio verso la democrazia che sempre di più viene indicata come perdita di tempo ostacolo “all’uomo solo al comando”.
Noi dobbiamo , invece, porci l’obiettivo di dare un senso compiuto alle articolazioni democratiche.
Per farlo diventa indispensabile definire compiti e funzioni delle stesse.
Su questa strada maestra, a mio avviso, deve articolarsi la campagna del centro-sinistra, sicuramente quella de “La Sinistra”.

mercoledì 15 aprile 2009

Presentazione del candidato alla Provincia nel collegio di Eboli per “La Sinistra”

Sabato 18 aprile, alle ore 11, presso la sede de “La Sinistra” ad Eboli, in corso Umberto I, 27, alla presenza di dirigenti provinciali e regionali, si terrà l’incontro con la stampa per la presentazione dei candidati de “La Sinistra” nei collegi della Piana del Sele, per le elezioni provinciali di giugno 2009.
Nel corso dell’incontro verranno illustrati i punti programmatici che caratterizzeranno la presenza de “La Sinistra” nella coalizione che sostiene la candidatura a Presidente della Provincia di Angelo Villani.
I cittadini sono invitati a partecipare
Il coordinamento cittadino
La Sinistra

lunedì 6 aprile 2009

Protocollo sugli appalti : il Sindaco ha letto solo il titolo

Ho letto, con attenzione, la risposta del Sindaco di Eboli sulla questione del protocollo degli appalti che “La Sinistra” aveva sollevato dopo l’intervista del Prefetto di Salerno su “Il Mattino”.
Alla fine della lettura, oltre ad un senso frustante di sconforto( perché ti accorgi che tutto inutile!)
ho riportato netta la sensazione che “questo” oltre al titolo non ha letto nulla dell’intervento de “La Sinistra” . Pazienza!
Ma come ?
C’è da alzare l’attenzione sulla penetrazione camorristica negli appalti pubblici anche in provincia di Salerno.
Che probabilmente va riaperta la discussione sullo svuotamento della legge “Rognoni-La Torre” che disciplinava la materia.
Che bisogna accelerare la stipula del protocollo sulla legalità che, allo stato, è stato firmato solo dalla Provincia e da un comune su 158.
Che il Consiglio comunale venisse convocato per discutere la questione e chiedere la stipula del protocollo . Rivendicando, quindi, un protagonismo del comune di Eboli.

Che cosa risponde il Sindaco?

In provincia di Salerno solo un comune ha firmato il protocollo. ( Beh ! Lo sapevamo e l’avevamo detto!)
Che il protocollo è ancora irretito da lungaggini burocratiche. (Beh! Una constatazione che non cambia nulla. Ci aspettavamo di saper cosa il Comune di Eboli stesse facendo per accelerare!)
Che non si deve parlare di queste cose, perché si lanciano inutili allarmi e si corre il rischio di sobillare la popolazione. ( guai a dire che ci possano essere questioni! Ci sembra francamente una visione vecchia, la logica dello struzzo, su cui le mafie hanno costruito la loro fortuna!)
Che il tutto è mosso da volontà polemica da parte del sottoscritto. ( Attenzione non “La Sinistra”, ma per il Sindaco, la colpa è solo mia! E’ un incubo!)
Poveri noi ! Purtroppo si parla nel deserto!
Quando diciamo che bisogna cambiare…

giovedì 2 aprile 2009

L'Istituto Orientale e il Capogruppo PD di Eboli

Leggo, su “Cronache” del 28 marzo. Un dotto, circostanziato e documentato articolo sulle terre dell’Istituto Orientale a firma del capogruppo PD in consiglio comunale ad Eboli.
Vengo chiamato più volte in causa essendo, sembra, uno dei tre cittadini ebolitani che non hanno condiviso la “transazione” fra il Comune di Eboli e l’Orientale.
Io non ho la pretesa di essere un tecnico, come l’autore dell’articolo, non ho la vasta conoscenza del problema che da quell’articolo si evince, né l’ampia documentazione cui l’autore attinge a piene mani.
Mi limiterò, pertanto, ad esporre alcuni dubbi che né la delibera del Consiglio Comunale di Eboli n.11/2009, con cui si approva la transazione con l’Orientale, né l’articolo del capogruppo del PD riescono a chiarirmi.
1) Può il comune di Eboli “rinunciare ad ogni eventuale diritto civico”? con quale autorizzazione ed a che titolo? Se siamo dinanzi ad “usi civici” i titolari non sono cittadini? C’è stato un pronunciamento dei cittadini che autorizza il Comune? C’è un giudice terzo che si è pronunciato in merito, autorizzando il Comune a disporre ed a rinunciare a quel diritto?
2) Può il comune “riconoscere all’Università degli Studi l’Orientale la proprietà dei fondi…”? può, in altri termini, il Comune riconoscere ad un terzo la proprietà di qualcosa che appartiene ad demanio gravato da usi civici? Ed anche se fossero semplicemente aree demaniali, senza usi civici, non ci sarebbe bisogno di una procedura di sdemanializzazione per poter procedere alla, eventuale, alienazione?
3) Può l’istituto Orientale “riconoscere a titolo gratuito la piena proprietà su oltre il 50% del fondo denominato…” se di quel fondo non è a sua volta proprietario? Dove sono i titoli che dichiarano l’Istituto Orientale proprietario di terreni per altro gravati da usi civici, che vemgono ceduti ad altri?
4) Può essere portato a motivazione di una transazione il fatto che la vertenza durava dal 1991? Ci sono stati pronunciamenti di qualche giudice che lasciassero intendere la convenienza ad una “transazione”?
5) Quanti sono gli ettari di terreno di cui si parla? Di Dio parla di 117 ha in piena proprietà del comune e di 100 ha in “comproprietà” al 50%. Facendo, invece, le somme dei numeri di cui alla delibera di Consiglio n.11/09, a me risultano: ha 106, a 35, ca 69 in piena proprietà e ha 97, a 43, ca 24 al 50%. Non mi trovo con i numeri di Di Dio! Ma, soprattutto, quanti sono gli ettari che, invece, vengono ceduti in piena proprietà all’istituto Orientale gratuitamente, e di cui né la delibera n.11/09, ne il capogruppo del PD nel suo articolo, parlano? 350 ettari? 370 ettari? Semplice dimenticanza? E tutto il resto per arrivare a 1.500 ettari che il Comune di Eboli riconobbe, in origine, in dotazione all’Orientale e che l’istituto nel frattempo ha venduto prima, che “i socialisti” si accorgessero di quanto stava avvenendo?
6) Qual è l’atto originario di tutta la vicenda? In altri termini, come mai non viene mai citato l’atto del Comune di Eboli con cui veniva concesso all’Istituto Orientale il frutto di quei terreni ad uso civico, per consentirgli il perseguimento delle proprie attività?
7) Siamo sicuri che le “bolle” papali, siano esse di Benedetto o di Clemente, “facciamo giurisprudenza”? in altri termini, siamo sicuri che l’avere dato accesso a questo tipo d’interpretazione non pregiudichi in malo modo, direi quasi irreparabile, la vertenza con l’istituto che la prossima Amministrazione di Eboli, sicuramente, vorrà riprendere?
8) Chi ha fatto richiesta della riduzione della “fascia rossa” di massimo rischio d’inondazione? L’ironia di Di Dio lascia il tempo che trova. Qui non si tratta di Piazza della Repubblica, ma di capire una cosa: a che serve ridurre la “fascia rossa” in prossimità dell’area delle terre dell’orientale se quell’area è destinata ad uso agricolo? A meno che su quell’area non sia stata già definita (in qualche segreta stanza?) una destinazione diversa da quella agricola. Ma, sbaglio o secondo qualche altro assessore di questa giunta, avrebbe dovuto essere il Consiglio Comunale a definire cosa fare in quei 106 ettari di terreno?
Una cosa condivido, dell’articolo del capogruppo del PD: la disinformazione è una peculiarità della cultura stalinista!
Io, però, aggiungerei che essa è stata, altresì, un pilastro della metodologia di gestione del potere craxiano negli anni settanta e ottanta.
Io non ero Stalinista ieri, non lo sono oggi, a differenza di tanti, con cui Di Dio si ritrova a collaborare, impegnati a rifarsi una verginità.
Non ero socialista ieri, tantomeno lo sono oggi. Anzi ero fra quelli, nell’allora PCI, che condividevano il pensiero di Enrico Berlinguer, sui craxiani, e per cui venne fischiato, senza vergogna, in un famoso congresso socialista, cui apparteneva, anche, la pratica del messaggio “detto e non detto” cui lo stesso capogruppo del PD sembra, ancora, indulgere quando ricorda “i danni” dei contratti di quartiere.
Il capogruppo del PD, tuttavia, da un lato dimentica di dire che nel caso uno dei cittadini ebolitani, veri titolari di quegli usi civici famosi, facesse ricorso e vincesse, altro che danni, ci sarebbero da accollare chi ha votato quella delibera n.11/09.
Dall’altro dimentica, ancora, di chiarire a proposito dei “contratti di quartiere”, come si fa a vincere al TAR e perdere al Consiglio di Stato e, soprattutto, se la vecchia amministrazione aveva operato male perché fare opposizione e non cercare una transazione, cosa su cui questa amministrazione sembra tanto brava?
Noi ci siamo caro Di Dio!
Avrebbe detto una grande insegnante e maestra di vita del liceo Classico di Eboli di tanto tempo fa, con una sua tipica espressione: “ah Di Dio, Di Dio! È vero. Cosa mi tocca sentire!”
E detto questo ti avrebbe indicato la porta facendoti accomodare fuori dalla classe.
Oggi quella grande insegnante non c’è più.
Ma ci sono i cittadini che, mi sa, ormai da tempo stanno indicando a Di Dio e soci la porta di uscita dal Comune di Eboli e che nel 2010 concretizzeranno questo invito con il voto.
Ah! Di Dio, Di Dio!....

mercoledì 1 aprile 2009

Scongiurare la chiusura dell’Hospice di Eboli e del Registro dei Tumori della Provincia di Salerno

Riteniamo insoddisfacente le riposte dell’Assessore alla Sanità Montemarano, sulla possibile chiusura dell’Hopice di Eboli e del Registro dei Tumori della Provincia di Salerno.
Non è possibile che ci siano i fondi stanziati ma per lungaggini burocratiche , si rischi la chiusura di due strutture che rappresentano sul territorio due momenti importanti nel delicato campo dell’oncologia.
Per questo noi investiremo subito i vertici dell?ASL di Salerno che mettano in moto i meccanismi burocratici per l’utilizzo dei fondi relativi al Registro dei Tumori della Provincia di Salerno e all’Hospice di Eboli.
Continueremo la nostra battaglia a sostegno di queste strutture , per il loro funzionamento e a fianco del personale che, quotidianamente, svolge il proprio lavoro ad altissimo livello.
E per scongiurare in modo definitivo la possibile chiusura di queste strutture , tutte a danno di un utenza , invece che in questi momenti così delicate, ha bisogno della presenza del sostegno e dalla professionalità massima possibile