Si continua a leggere sulla stampa locale di prossimi provvedimenti drastici sulla sanità, da parte dell’Assessore Regionale.
Si parla di tagli, di chiusura di reparti, di accorpamento di ospedali.
Provvedimenti, quindi, destinati a lasciare fortemente il segno sui territori in termini di qualità di risposta sanitaria.
Apprendiamo, sempre dalla stampa, di un Piano Ospedaliero rimasto inapplicato per due anni, senza che sia ben chiaro in capo a chi far risalire la responsabilità di una scelta di non applicazione di una legge regionale.
Sempre sui mezzi di informazione si assiste, in una sorte di teatrino poco dignitoso, ad assessori regionali che chiedono le dimissioni di altri assessori regionali.
In questa baraonda di notizie, dichiarazioni, propositi e ultimatum unico grande assente risulta il Consiglio Regionale.
Credo che sarebbe opportuno che l’Assessore alla Sanità, prima di “esternare”, prima di lanciare ultimatum venisse, correttamente, in Consiglio Regionale ad esporre la situazione che si è determinata, le scelte strategiche che si intendono attuare, le misure che verranno adottate per conservare un livello adeguato del servizio sanitario sul territorio, le responsabilità che si sono riscontrate a fronte di questo quadro devastante.
Credo sarebbe il caso che i capigruppo concordassero, in sede di definizione dell’ordine del giorno del Consiglio Regionale, una specifica seduta destinata alla Sanità prima di abdicare al nostro ruolo di Consiglieri Regionali.
La seduta della Commissione di oggi, è un inizio, ma non è sufficiente a ripristinare quel giusto rapporto fra esecutivo e consiglio.
Il Consigliere Regionale
Gerardo Rosania
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