Una padellata in faccia, un litigio fra alcuni extracomunitari ed una famiglia di rom, e il Sindaco di Eboli si scatena: lettera al Ministro dell’Interno, al Presidente della Regione, al Prefetto, al Questore, al Comandante dei Carabinieri, e quella padellata diventa “un assalto da parte di decine di nordafricani e rom, presumibilmente alterati dall’assunzione di alcool e di sostanze stupefacenti…” ai cantieri dei grandi magazzini in costruzione lì vicino.
L’obiettivo è sempre lo stesso: creare le condizioni sociali per uno sgombero militare di San Nicola Varco.
Nel frattempo ad Eboli negli ultimi 15 giorni si registra una rissa con accoltellamento in un bar, una rissa con il ferimento di un vigile urbano nelle vicinanze di Piazza della Repubblica e vari atti di violenza nel centro, e lo stesso Sindaco pubblicamente, (intervento all’Istituto Agrario) redarguisce duramente la stampa locale, accusata di non rendere un buon servizio al paese perché da spazio, ed enfasi a questi episodi.
Strano concetto della legalità a due velocità: da una parte bisogna “minimizzare” per salvare il buon nome della città. Dall’altro, quando il protagonista e un “mostro” extracomunitario da sbattere in prima pagina la “pagliuzza” deve diventare “trave” per cui una “padellata” deve diventare l’aggressione di decine di extracomunitari ad un cantiere.
E’ la sindrome del “sindaco – sceriffo” che sta caratterizzando tanti comuni d’Italia del centro – nord dove la Lega vince sputando veleno contro i mendicanti ed i rom, e poi protesta se il Presidente della Repubblica afferma che i veleni che hanno inquinato la Campania sono, anche, il frutto di accordi fra imprenditori del nord senza scrupoli (che andrebbero arrestati “ad horas”) e la camorra campana.
Forti con i deboli e deboli con i forti, questo lo slogan dei Sindaci – sceriffi e quello di Eboli non fa eccezione: chi investe ad Eboli deve garantire operai in regola? E’ un idea dirigistica!.
Non deve sfruttare i lavoratori? Ci sono le leggi!.
Gli imprenditori e i clandestini? Non ho i poteri per fare i controlli.
Ma come mai i Sindaci – sceriffi su queste questioni non vogliono mai entrarci?
Forse non sono atti illegali?
Ad Eboli da anni rivolgiamo alla Amministrazione una domanda: ma sulla litoranea è tutto in regola?
Nessuna risposta.
C’è voluta la guardia costiera per dire che, probabilmente, non è proprio tutto a posto!
E subito i “martiri campolonghiani” gridano alle colpe della stampa. La stessa sindrome del primo cittadino.
Mediti, una sinistra, che pur di rimanere abbarbicata ad una logica di governo, corre il rischio di diventare complice di queste logiche e per ora rimane in un assordante silenzio, squarciato solo da un comunicato stampa coraggioso dei Giovani Comuniste/i del PRC di Eboli.
L’obiettivo è sempre lo stesso: creare le condizioni sociali per uno sgombero militare di San Nicola Varco.
Nel frattempo ad Eboli negli ultimi 15 giorni si registra una rissa con accoltellamento in un bar, una rissa con il ferimento di un vigile urbano nelle vicinanze di Piazza della Repubblica e vari atti di violenza nel centro, e lo stesso Sindaco pubblicamente, (intervento all’Istituto Agrario) redarguisce duramente la stampa locale, accusata di non rendere un buon servizio al paese perché da spazio, ed enfasi a questi episodi.
Strano concetto della legalità a due velocità: da una parte bisogna “minimizzare” per salvare il buon nome della città. Dall’altro, quando il protagonista e un “mostro” extracomunitario da sbattere in prima pagina la “pagliuzza” deve diventare “trave” per cui una “padellata” deve diventare l’aggressione di decine di extracomunitari ad un cantiere.
E’ la sindrome del “sindaco – sceriffo” che sta caratterizzando tanti comuni d’Italia del centro – nord dove la Lega vince sputando veleno contro i mendicanti ed i rom, e poi protesta se il Presidente della Repubblica afferma che i veleni che hanno inquinato la Campania sono, anche, il frutto di accordi fra imprenditori del nord senza scrupoli (che andrebbero arrestati “ad horas”) e la camorra campana.
Forti con i deboli e deboli con i forti, questo lo slogan dei Sindaci – sceriffi e quello di Eboli non fa eccezione: chi investe ad Eboli deve garantire operai in regola? E’ un idea dirigistica!.
Non deve sfruttare i lavoratori? Ci sono le leggi!.
Gli imprenditori e i clandestini? Non ho i poteri per fare i controlli.
Ma come mai i Sindaci – sceriffi su queste questioni non vogliono mai entrarci?
Forse non sono atti illegali?
Ad Eboli da anni rivolgiamo alla Amministrazione una domanda: ma sulla litoranea è tutto in regola?
Nessuna risposta.
C’è voluta la guardia costiera per dire che, probabilmente, non è proprio tutto a posto!
E subito i “martiri campolonghiani” gridano alle colpe della stampa. La stessa sindrome del primo cittadino.
Mediti, una sinistra, che pur di rimanere abbarbicata ad una logica di governo, corre il rischio di diventare complice di queste logiche e per ora rimane in un assordante silenzio, squarciato solo da un comunicato stampa coraggioso dei Giovani Comuniste/i del PRC di Eboli.
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