La Magistratura mette a nudo un nuovo caos nella gestione dei rifiuti in Campania, inquisendo personaggi di primo piano del Commissariato, nel periodo fra il 2006 – 2007.
Venticinque persone vanno agli arresti domiciliari.
Dal testo delle registrazioni si evidenziava una gestione, quantomeno, “approssimativa”.
Il mondo politico si affretta a fare quadrato intorno al Commissariato Rifiuti, in modo bipartisan si ribadisce la validità di un percorso: raccolta e bruciatura del “tal quale”, senza perdere tempo in indifferenziata o in eco - balle e “pugno di ferro” coi comitati cittadini.
Io, che sono convinto che il Commissariato rappresenta il fallimento della politica dei rifiuti in Campania, e che più presto si scioglie e meglio è per la Campania, (dopo 14 anni abbiamo una sola discarica, aperta grazie ai cittadini di Serre, sette impianti di CDR che producono “monnezza” compattata e non eco - balle; mezzo bruciatore ad Acerra manco a norma; nessun impianto di compostaggio della frazione organica: neanche un sito per lavorare il percolato; sette milioni di eco - balle sparse per la regione e uno stato di guerriglia diffusa) questa solidarietà non la esprimo.
Io, che sono convinto che i bruciatori non servono, ed altro avrebbe dovuto essere il ciclo dei rifiuti; che, comunque, non ne servono quattro, in quanto è una scelta che presuppone che non si faccia la differenziata (lo dicono le cifre), e che sarà un ulteriore spreco di centinaia di milioni di euro che pagheranno i cittadini, questa solidarietà non la esprimo.
La solidarietà la esprimo, invece, ai cittadini della Campania, che in questi anni hanno pagato scelte scellerate, l’azione della camorra, la mancanza di controlli e quant’altro ha devastato il territorio della regione ed ha messo a rischio le sue migliori produzioni (la vicenda della mozzarella di bufala è stata esemplificativa!).
Mi chiedo: ma siamo sicuri che non abbiano ragioni i comitati di lotta, quando dicono che non si fidano delle istituzioni e del Commissariato?
Se non c’è un solo protocollo d’intesa che il Commissariato ha onorato (ma la colpa è sempre del commissario che c’era prima!); se non si contano più le “ritirate” che il Commissariato ha dovuto fare per scelte tecnicamente infelici (Pianura per tutte!); se, poi, arriva la magistratura e nasce il dubbio che qualcuno giocava anche ad “imbrogliare”, spacciando “monnezza” allo stato puro, per eco - balle, o per FOS ecc… pur di ingannare i cittadini, il quadro è completo.
Allora io la solidarietà la esprimo, ma solo ai cittadini, donne e nonnini di Serre, di Chiaiano, di Pianura, di Parapoti, di Terzigno, di Eboli e delle decine e decine di comuni interessati da interventi del commissariato, e che hanno visto martoriare i propri territori per risolvere una emergenza che dopo 14 anni è ancora lì.
Non serve il pugno di ferro, quello è proprio di una cultura sconfitta dalla storia, ma serve il dialogo, il rispetto degli impegni e la credibilità delle istituzioni.
Per recuperare queste cose al più presto va via la struttura commissariale, a cominciare da chi la guida (generali compresi); più presto ritornano poteri e funzioni alle istituzioni democratiche: Regione, Province e Comuni.Più presto il Consiglio Regionale torna a ragionare su un piano dei rifiuti (che oggi non c’è), e meglio è per tutta la Campania.
Venticinque persone vanno agli arresti domiciliari.
Dal testo delle registrazioni si evidenziava una gestione, quantomeno, “approssimativa”.
Il mondo politico si affretta a fare quadrato intorno al Commissariato Rifiuti, in modo bipartisan si ribadisce la validità di un percorso: raccolta e bruciatura del “tal quale”, senza perdere tempo in indifferenziata o in eco - balle e “pugno di ferro” coi comitati cittadini.
Io, che sono convinto che il Commissariato rappresenta il fallimento della politica dei rifiuti in Campania, e che più presto si scioglie e meglio è per la Campania, (dopo 14 anni abbiamo una sola discarica, aperta grazie ai cittadini di Serre, sette impianti di CDR che producono “monnezza” compattata e non eco - balle; mezzo bruciatore ad Acerra manco a norma; nessun impianto di compostaggio della frazione organica: neanche un sito per lavorare il percolato; sette milioni di eco - balle sparse per la regione e uno stato di guerriglia diffusa) questa solidarietà non la esprimo.
Io, che sono convinto che i bruciatori non servono, ed altro avrebbe dovuto essere il ciclo dei rifiuti; che, comunque, non ne servono quattro, in quanto è una scelta che presuppone che non si faccia la differenziata (lo dicono le cifre), e che sarà un ulteriore spreco di centinaia di milioni di euro che pagheranno i cittadini, questa solidarietà non la esprimo.
La solidarietà la esprimo, invece, ai cittadini della Campania, che in questi anni hanno pagato scelte scellerate, l’azione della camorra, la mancanza di controlli e quant’altro ha devastato il territorio della regione ed ha messo a rischio le sue migliori produzioni (la vicenda della mozzarella di bufala è stata esemplificativa!).
Mi chiedo: ma siamo sicuri che non abbiano ragioni i comitati di lotta, quando dicono che non si fidano delle istituzioni e del Commissariato?
Se non c’è un solo protocollo d’intesa che il Commissariato ha onorato (ma la colpa è sempre del commissario che c’era prima!); se non si contano più le “ritirate” che il Commissariato ha dovuto fare per scelte tecnicamente infelici (Pianura per tutte!); se, poi, arriva la magistratura e nasce il dubbio che qualcuno giocava anche ad “imbrogliare”, spacciando “monnezza” allo stato puro, per eco - balle, o per FOS ecc… pur di ingannare i cittadini, il quadro è completo.
Allora io la solidarietà la esprimo, ma solo ai cittadini, donne e nonnini di Serre, di Chiaiano, di Pianura, di Parapoti, di Terzigno, di Eboli e delle decine e decine di comuni interessati da interventi del commissariato, e che hanno visto martoriare i propri territori per risolvere una emergenza che dopo 14 anni è ancora lì.
Non serve il pugno di ferro, quello è proprio di una cultura sconfitta dalla storia, ma serve il dialogo, il rispetto degli impegni e la credibilità delle istituzioni.
Per recuperare queste cose al più presto va via la struttura commissariale, a cominciare da chi la guida (generali compresi); più presto ritornano poteri e funzioni alle istituzioni democratiche: Regione, Province e Comuni.Più presto il Consiglio Regionale torna a ragionare su un piano dei rifiuti (che oggi non c’è), e meglio è per tutta la Campania.
Nessun commento:
Posta un commento