L’atto di impugnativa della Legge elettorale regionale da parte del governo è un atto che è squisitamente politico ed è di una gravità unica. Un governo che, invece di mettere in discussione la “porcata” di legge elettorale che disciplina non l’elezione, ma la nomina da parte dei capi dei partiti del Parlamento Italiano, trova il modo di impugnare una legge elettorale rivoluzionaria che riconsegna ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti nel Parlamento regionale, che consente la rappresentanza di tutte le Province, che sancisce e non fa ricorso all’eliminazione per decreto di rappresentanze politiche in Consiglio Regionale; che evita, come vergognosamente sta avvenendo per le elezioni provinciali, di parlare di semplificazione elettorale quando poi si gioca a far proliferare le liste; ma soprattutto una legge elettorale che finalmente garantisce la presenza non solo nelle liste pena l’esclusione, ma innanzitutto nel Consiglio Regionale, delle donne.La scelta, tutta politica, di un governo che ha una concezione peronista della democrazia, per cui ogni giorno si attacca il parlamento che si vorrebbe non solo nominato, ma anche svuotato di qualsiasi ruolo e ridotto ad una lobby di yes man, Si sente scoperto nel momento in cui la Regione Campania dimostra che un’altra Legge elettorale è possibile, che un’altra concezione della democrazia esiste.Io credo che questa vicenda debba assumere valenza nazionale e che le direzioni nazionali di tutti i partiti di opposizione debbano prendere posizione. Torna di grandissima attualità l’appello che solo qualche giorno fa Nichi Vendola ha lanciato a tutte le forze di opposizione per lavorare insieme in difesa della democrazia e della Costituzione.È evidente che se e allorquando osservazioni del governo arriveranno in Consiglio Regionale la posizione de La Sinistra sarà di rinviarle al mittente smontandole pezzo per pezzo dal punto di vista normativo.
Gerardo Rosania Gruppo Consiliare La Sinistra -MPLS-SDSE
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