martedì 13 ottobre 2009

Lo svincolo autostradale di Eboli


La polemica montata, in questi giorni, sulla stampa rispetto alla ipotesi di uno svincolo autostradale, Eboli – Sud in coerenza col PRG della città, e di realizzarne un altro dedicato alla zona industriale Eboli – Battipaglia, che potrebbe servire anche un ipotetico ospedale unico, mi ricorda tanto l’antica vicenda dello snodo ferroviario.
Prima della guerra, Eboli fu individuata come sede dello snodo ferroviario dal quale si sarebbero diramate le strade ferrate per Reggio Calabria da un lato e per Potenza – Taranto dall’altro, ma i proprietari dei terreni da espropriare si opposero con forza.
Una politica debole, priva di un disegno complessivo della città e del territorio, si accordò.
I risultati di quella scelta nefasta li stiamo ancora pagando:lo snodo ferroviario andò a Battipaglia che da allora, in pochi anni, divenne il centro più importante della Piana.
Se abbiamo la necessità di avere un ospedale unico baricentrico fra Eboli e Battipaglia, per evitare che quello della nostra città sia a rischio, questo comporta che si faccia l’uscita autostradale fra le due città; se lo sviluppo dell’area industriale diventa un obiettivo, bisogna capire che con l’apertura della strada “La Carnale” e con la rotatoria sulla S.S. 18, anche in prospettiva dell’interporto, e comprendere che se non c’è quello svincolo dedicato, quello che verrà penalizzato è lo svincolo di Eboli.
Se si realizza, come durante l’Amministrazione Villani più volte si è ribadito, la parallela che parte da Pontecagnano e va verso Capaccio, bisognerebbe capire che se non si realizza lo svincolo Eboli – Sud, che rende più fruibile quello attuale di San Giovanni per chi vuole andare sulla fascia costiera, i flussi turistici necessariamente faranno capo all’uscita di Battipaglia.
La politica deve sapere guardare avanti, deve avere un disegno complessivo del territorio e deve capire cosa comportano scelte e opere pubbliche nel medio periodo.
Non si può continuare con la logica del giorno per giorno.
Parlare di strada vetrina fra Eboli e Santa Cecilia, significa non aver capito cosa è successo negli anni sulla S.S. 18 in termini di degrado, di caos e di invivibilità.
Lasciamo perdere gli slogan, quindi, quelli pagano oggi e guardiamo al futuro di questa nostra città o continueremo a ripetere gli errori che negli anni passati commise quella politica che rinunciò allo snodo ferroviario pur di ottenere, allora, qualche facile consenso.
La politica è, francamente, altra cosa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

e dire che sulla SS18 e sul sistema viario Eboli-Battipaglia ci sono studi e analisi di sicurezza stradale dal 2001.
Ricordi l'operazione della Rotatoria a S.Cecilia, e ancora i 4 Eurostar a Eboli, tutte operazioni che hanno dimostrato che competenza e vision possono fare, ma se poi non si insiste con programmazione e monitoraggio tutto è vano. (Raimondo)