mercoledì 26 marzo 2008

Mozzarella di Bufala Campana - ordine del giorno


Questo è l'ordine del giorno che sarà presentato nel corso del Consiglio Regionale della Campania il giorno 27 marzo 2008 dai gruppi politici di Rifondazione Comunista, Verdi e Sinistra Democratica, inerente alla mozzarella di bufala campana


Premesso che

la mozzarella di bufala campana rappresenta una delle principali ricchezze dell’intero settore agro – alimentare dell’intera Regione Campania;

in questo comparto sono centinaia le aziende operative e migliaia le persone occupate;

da mesi “l’oro bianco” è sottoposto ad un attacco mediatico che ne ha fortemente compromesso l’immagine di qualità, in tutto il mondo: l’inquinamento dei pascoli utilizzati come discariche dalla camorra in alcune aree di produzione, il diffondersi della brucellosi ed i ritardi dell’abbattimento dei capi malati in determinate aree della Regione Campania; l’utilizzo di grassi bufalini e latte in polvere proveniente dall’India da parte di alcuni operatori senza scrupoli; fino alla rilevazione di una forte presenza di diossina nella mozzarella prodotta in alcune aree regionali. La conseguenza di questo processo demolitivi del marchio DOP della mozzarella di bufala campana, è stato il calo delle vendite dal 30% al 60% nel giro di un anno;

nelle regioni del nord Italia e in interi paesi dell’Europa e anche extra – europei, l’esposizione del cartello con il quale si avverte che in quell’esercizio alimentare o in quel ristorante o pizzeria non si usa mozzarella di bufala campana, è diventato un fattore di garanzia per la clientela;

l’esplosione del fenomeno “diossina” potrebbe indurre l’Unione Europea a proibire la esportazione di mozzarella di bufala campana nei paesi europei con conseguenze drammatiche per l’intera filiera;

il calo delle vendite di mozzarella ha comportato il fenomeno del “congelamento” del latte di bufala, ma ora che i magazzini sono pieni si sta determinando la riduzione verticale nella richiesta di latte con gravissime difficoltà per gli allevamenti;
più volte singoli consiglieri hanno posto il problema all’assessorato competente, senza ottenere risposte soddisfacenti, per cui la questione oggi è non più rinviabile


impegna la Giunta Regionale

1) a valutare la dichiarazione dello stato di calamita per l’intera filiera della produzione di mozzarella di bufala campana, ed il rifinanziamento della L.R. n.6/2003, concordando con il Ministro dell’agricoltura gli interventi coerentemente con quanto previsto dalla legge 268/2003 ;
2) a prevedere forme di assorbimento e distruzione del latte congelato, onde consentire lo svuotamento dei frigoriferi e la ripresa della richiesta di latte;
3) a prevedere, ove le valutazioni tecniche lo ritengano risolutivo, la messa fuori produzione e l’eventuale abbattimento dei capi contaminati dalla diossina, prevedendo forme di indennizzo agli allevatori colpiti come previsto già dalla citata L.R. n.6/2003;
4) a presentare al Consiglio Regionale, entro 30 giorni, un piano di uscita dalle difficoltà del settore, prevedendo, fra l’altro:

a) forme di controllo di qualità affidati a soggetti terzi internazionalmente riconosciuti anche rispetto al consorzio DOP, per offrire una ulteriore garanzia al consumatore;
b) la possibilità di apporre sulla confezione del prodotto DOP forme di tracciabilità dello st\esso che consenta di risalire alla ubicazione delle aziende di allevamento bufalino al fine di una maggiore trasparenza della filiera ma, altresì, per evitare la penalizzazione di aree regionali che nulla hanno a che vedere con i fenomeni degenerativi che altrove si sono registrati.

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