Esprimo la più totale e piena solidarietà, mia personale ai lavoratori del Comune di Eboli aderenti alla CGIL, che denunciano un clima sempre più pesante che viene vissuto sul luogo di lavoro e che fa parlare il Sindacato di “comportamento antisindacale” da parte dell’amministrazione comunale, “di mancanza di equità e di giustizia” nel rapporto coi lavoratori, di “improvvisazione” sul modo come si gestisce il personale da parte del Direttore Generale.
La deriva culturale, progettuale e politica di questa amministrazione comunale prosegue anche sul delicato terreno della gestione del personale, facendo rivivere sensazioni che si ritenevano definitivamente spazzate via dal Comune di Eboli, ove si riteneva che il metro di valutazione dei dipendenti fosse quello della “minore” o “maggiore” affidabilità politica (o partitica) e non la professionalità acquisita da ogni lavoratore.
Tutto ciò fa parlare la CGIL di “clima di tensione e di rabbia” dei lavoratori.
L’Amministrazione non può fare la parte dello struzzo così come ha fatto in occasione dell’aggressione subita da un candidato della CGIL in occasione delle elezioni delle R.S.U.
Ciò che lascia sconfortati è il silenzio assordante delle forze politiche di questa maggioranza che da mesi ragionano “su se stessi” e solo di “se stessi”come se il paese con i suoi problemi non esistesse, e che sono talmente impegnati in questa complessa trattativa di potere che non trovano neanche il tempo di ragionare su ciò che sta avvenendo nella macchina amministrativa, nei processi negativi messi in piedi da questa amministrazione comunale e da questa direzione generale, ed esprimere solidarietà ad un lavoratore bistrattato nei suoi diritti ed a una sigla sindacale che si tenta in ogni modo di emarginare.
Gerardo Rosania
La deriva culturale, progettuale e politica di questa amministrazione comunale prosegue anche sul delicato terreno della gestione del personale, facendo rivivere sensazioni che si ritenevano definitivamente spazzate via dal Comune di Eboli, ove si riteneva che il metro di valutazione dei dipendenti fosse quello della “minore” o “maggiore” affidabilità politica (o partitica) e non la professionalità acquisita da ogni lavoratore.
Tutto ciò fa parlare la CGIL di “clima di tensione e di rabbia” dei lavoratori.
L’Amministrazione non può fare la parte dello struzzo così come ha fatto in occasione dell’aggressione subita da un candidato della CGIL in occasione delle elezioni delle R.S.U.
Ciò che lascia sconfortati è il silenzio assordante delle forze politiche di questa maggioranza che da mesi ragionano “su se stessi” e solo di “se stessi”come se il paese con i suoi problemi non esistesse, e che sono talmente impegnati in questa complessa trattativa di potere che non trovano neanche il tempo di ragionare su ciò che sta avvenendo nella macchina amministrativa, nei processi negativi messi in piedi da questa amministrazione comunale e da questa direzione generale, ed esprimere solidarietà ad un lavoratore bistrattato nei suoi diritti ed a una sigla sindacale che si tenta in ogni modo di emarginare.
Gerardo Rosania
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