martedì 18 dicembre 2007

Comunicato stampa del P.R.C. di Postiglione


Il giorno Venerdì 14 Dicembre 2007, presso l’aula consiliare del comune di Postiglione, ha avuto luogo un dibattito organizzato dal Circolo PRC-SE “La Comunidad” . Tema della discussione la recente delibera comunale che ha dato il via libera alla costruzione di una centrale a Biomassa ad oli vegetali a Postiglione, in località Contrada Esca. All’incontro hanno partecipato l’europarlamentare Vincenzo Aita ed il consigliere regionale del PRC Gerardo Rosania, oltre al Segr. Prov. Falivena. Attraverso loro, e dopo il supporto del giudizio tecnico di Onofrio Petillo (resp. reg. Ambiente PRC) e Antonio Della Peruta (esperto di tematiche ambientali), è stata la segretaria del Circolo (capogruppo dell’opposizione comunale) Silvia Lizzi ad aprire il dibattito. “Il nostro territorio è già attraversato da numerose problematiche ambientali – dice Lizzi – come ad esempio la discarica di Macchia Soprana. Non crediamo sia opportuna l’indicazione di un sito per una centrale a biomassa all’interno del nostro territorio comunale. Una centrale di cui non si capisce il funzionamento, dato che la nostra zona non produce oli vegetali ad uso combustibile. Non capiamo neppure la scarsa ricaduta occupazionale che essa dovrebbe avere sul nostro territorio. Oltretutto ci lascia perplessi il modo di fare politica dell’amministrazione locale, la quale ha approvato una delibera così importante senza gli opportuni passaggi nella Commissione Comunale Ambiente, ma soprattutto – aggiunge Lizzi -con la cittadinanza di Postiglione”. Un dibattito, quello promosso dal PRC di Postiglione che aveva proprio questo obiettivo. “Un ragionamento vasto con tutta la popolazione locale – dichiara il Consigliere Regionale Rosania – E’ in pratica un pessimo costume politico in queste zone interne, quello di concedere permessi e dare indirizzi di sviluppo come se queste aree fossero in svendita. Oggi è possibile fare tutto nel campo dello sfruttamento delle energie alternative, ottenere permessi e fondi istituzionali. Ma non tutti i territori sono adatti a supportare tale sviluppo e soprattutto a trarne dei vantaggi reali. Si rischia di incorrere in gravi errori, di cui un domani si incolpano le imprese che investono, ree solo di fare il loro dovere nel trarne profitto. E’ la classe dirigente locale che deve essere garante di uno sviluppo compatibile e che non può sottrarsi alle proprie responsabilità. Si sente la mancanza di un piano energetico regionale che individui dei punti fermi. Così si brancola nel buio. Siamo contrari perché non ne capiamo la ragione reale – aggiunge Rosania – ma soprattutto molto preoccupati per l’individuazione di un sito in quest’area dove da tempo si discute rispetto alle scelte provinciali sulla vicenda dei rifiuti.” Una classe dirigente locale poco attenta ai bisogni del territorio, quindi e che è intervenuta a difendere le proprie scelte, attraverso il progettista ed il neo vice-sindaco Carmine Cennamo, il quale si è detto aperto al dialogo per cercare una concertazione sul tema della delibera. “Speriamo si accetti la nostra proposta di interlocuzione. Non ci convince un investimento su biomasse ad oli vegetali, tra l’altro molto discutibile dal punto di vista ambientale, rispetto ad altri tipi di scelta – sostiene Vincenzo Aita, europarlamentare PRC – ne tantomeno la materia prima proveniente dalla Romania (gli oli vegetali n.d.r.). Si possono fare tante proposte che riguardano le materie prime locali, come il materiale del sottobosco, il legname. Ciò permetterebbe una ricaduta occupazionale sul posto ed anche all’amministrazione comunale di divenire principale azionista del proprio sviluppo energetico. Piccole centrali a biomasse che non distruggano il territorio e che permettono l’utilizzo di energia in luoghi pubblici quali scuole, uffici pubblici e quant’altro. Utilizzare energie alternative significa ragionare in maniera diversa dal solito approccio all’utilizzo delle forme di energia non rinnovabili” L’assemblea si è conclusa con la richiesta da parte del PRC del ritiro delle delibera comunale da parte dell’amministrazione .

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