Apprendo dalla Stampa che l’Assessore Regionale alla Sanità ha esternato la sua ricetta per il rientro dalla situazione deficitaria della sanità regionale.
Si chiuderanno reparti. Si accorperanno ospedali (innanzitutto quelli di Eboli e Battipaglia).
In altri termini si “userà la scure” e non c’è spazio per nessuna contestazione. Condivido.
Però , poi, sempre dalla stampa e dalle stesse parole dell’Assessore, emergono ulteriori elementi:
- il Piano Ospedaliero , a 2 anni dal suo varo non ha trovato ancora applicazione;
- la ASL SA/2 di cui fanno parte gli ospedali di Eboli e Battipaglia fa parte di un drappello di 14 fra Asl e aziende ospedaliere che non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati di rientro debitorio.
Mi domando e domando all’Assessore dall’”esternazione facile”:
- Come mai si parla di accorpamento ospedaliero solo per Eboli e Battipaglia? Vuole forse dirci l’Assessore che quelli sono gli unici ospedali in Regione Campania “vicini pochi chilometri”;
- non è meglio differenziare l’offerta sanitaria di quei presidi, come da tempo predicando nel deserto, provo a dire: uno sull’emergenza e l’altro sulla specialistica di eccellenza, in attesa del presidio unico della Piana del Sele?
- Dove sono i fondi per costruire la struttura unica fra Eboli e Battipaglia, di cui si parla da circa 3 anni? Come mai solo adesso l’Assessore ci dice che ci sono i fondi ?
- Quali sono i tempi per realizzare il presidio unico? E nel frattempo la risposta sanitaria in un bacino di 200.000 utenti da chi verrà garantita?
- Come mai solo per la ASL SA/2 si parla di accorpamento ospedaliero? Quali sono le strategie per le altre 14 ASL o aziende ospedaliere che sono sull’orlo del disastro finanziario?
- Se questo è il risultato cui i manager di quelle 14 aziende sono pervenuti dopo anni di presenza, per loro cosa è previsto da parte dell’Assessore: una premialità od un foglio di via?
Visto che nel frattempo non si è trovato il modo di dare applicazione al Piano Ospedaliero approvato con legge dal Consiglio Regionale, io mi permetterei, quindi, di suggerire all’Assessore Regionale, piuttosto che farci apprendere dalla stampa delle sue “esternazioni”, di venire in Consiglio Regionale a presentare, ASL per ASL, il proprio piano di rientro dalla situazione deficitaria della sanità campana. Forse in questo modo riuscirebbe ad evitare di creare tensione su proposte e progetti che , a me sembra, corrono il rischio di restare sulla carta
Gerardo Rosania
Si chiuderanno reparti. Si accorperanno ospedali (innanzitutto quelli di Eboli e Battipaglia).
In altri termini si “userà la scure” e non c’è spazio per nessuna contestazione. Condivido.
Però , poi, sempre dalla stampa e dalle stesse parole dell’Assessore, emergono ulteriori elementi:
- il Piano Ospedaliero , a 2 anni dal suo varo non ha trovato ancora applicazione;
- la ASL SA/2 di cui fanno parte gli ospedali di Eboli e Battipaglia fa parte di un drappello di 14 fra Asl e aziende ospedaliere che non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati di rientro debitorio.
Mi domando e domando all’Assessore dall’”esternazione facile”:
- Come mai si parla di accorpamento ospedaliero solo per Eboli e Battipaglia? Vuole forse dirci l’Assessore che quelli sono gli unici ospedali in Regione Campania “vicini pochi chilometri”;
- non è meglio differenziare l’offerta sanitaria di quei presidi, come da tempo predicando nel deserto, provo a dire: uno sull’emergenza e l’altro sulla specialistica di eccellenza, in attesa del presidio unico della Piana del Sele?
- Dove sono i fondi per costruire la struttura unica fra Eboli e Battipaglia, di cui si parla da circa 3 anni? Come mai solo adesso l’Assessore ci dice che ci sono i fondi ?
- Quali sono i tempi per realizzare il presidio unico? E nel frattempo la risposta sanitaria in un bacino di 200.000 utenti da chi verrà garantita?
- Come mai solo per la ASL SA/2 si parla di accorpamento ospedaliero? Quali sono le strategie per le altre 14 ASL o aziende ospedaliere che sono sull’orlo del disastro finanziario?
- Se questo è il risultato cui i manager di quelle 14 aziende sono pervenuti dopo anni di presenza, per loro cosa è previsto da parte dell’Assessore: una premialità od un foglio di via?
Visto che nel frattempo non si è trovato il modo di dare applicazione al Piano Ospedaliero approvato con legge dal Consiglio Regionale, io mi permetterei, quindi, di suggerire all’Assessore Regionale, piuttosto che farci apprendere dalla stampa delle sue “esternazioni”, di venire in Consiglio Regionale a presentare, ASL per ASL, il proprio piano di rientro dalla situazione deficitaria della sanità campana. Forse in questo modo riuscirebbe ad evitare di creare tensione su proposte e progetti che , a me sembra, corrono il rischio di restare sulla carta
Gerardo Rosania