La chiusura assunta dalla proprietà della “Pezzullo”, nella trattativa sindacale sui licenziamenti, mette a rischio l’ultima storica realtà produttiva di Eboli e della Piana del Sele.
Rimangono tutti i dubbi sul futuro del Pastificio e del Mulino, visto che non sembra delinearsi alcun piano di sviluppo per il futuro dell’azienda, così come rimane la grande incognita del che fine ha fatto il mangimificio.
Forse bisognerebbe ricordare che quelle strutture, mangimificio, mulino e pastificio, che oggi sorgono nell’area industriale di Eboli, sono state realizzate con un abbondante uso di denaro pubblico (legge 219/81), finalizzate a produrre ricchezza e occupazione per l’intera area e non operazioni finanziarie.
L’appello, ora, è alla città di Eboli tutta, perché i lavoratori della Pezzullo non rimangono da soli in questa difficile battaglia.
Io credo che fra desertificazione dell’apparato industriale, individuazione di siti legati all’emergenza rifiuti con le scelte deliranti del commissariato, e crisi della nostra economia agricola colpita nei suoi prodotti di punta: mozzarella di bufala e ortofrutta, siamo di fronte ad un vero attacco ad una delle aree con maggiori potenzialità della Regione Campania: la Piana del Sele.La mia proposta, rivolta alle istituzioni locali, alle forze politiche, ai sindacati, alle associazioni commerciali, agli studenti, ai singoli cittadini è quella di andare da qui ad 8 giorni ad una serrata della città di Eboli, per porre con forza il problema della prospettiva di sviluppo, e per fare in modo che Eboli recuperi un ruolo da protagonista e chiami l’intera Piana del Sele ad una vertenza di area.
Rimangono tutti i dubbi sul futuro del Pastificio e del Mulino, visto che non sembra delinearsi alcun piano di sviluppo per il futuro dell’azienda, così come rimane la grande incognita del che fine ha fatto il mangimificio.
Forse bisognerebbe ricordare che quelle strutture, mangimificio, mulino e pastificio, che oggi sorgono nell’area industriale di Eboli, sono state realizzate con un abbondante uso di denaro pubblico (legge 219/81), finalizzate a produrre ricchezza e occupazione per l’intera area e non operazioni finanziarie.
L’appello, ora, è alla città di Eboli tutta, perché i lavoratori della Pezzullo non rimangono da soli in questa difficile battaglia.
Io credo che fra desertificazione dell’apparato industriale, individuazione di siti legati all’emergenza rifiuti con le scelte deliranti del commissariato, e crisi della nostra economia agricola colpita nei suoi prodotti di punta: mozzarella di bufala e ortofrutta, siamo di fronte ad un vero attacco ad una delle aree con maggiori potenzialità della Regione Campania: la Piana del Sele.La mia proposta, rivolta alle istituzioni locali, alle forze politiche, ai sindacati, alle associazioni commerciali, agli studenti, ai singoli cittadini è quella di andare da qui ad 8 giorni ad una serrata della città di Eboli, per porre con forza il problema della prospettiva di sviluppo, e per fare in modo che Eboli recuperi un ruolo da protagonista e chiami l’intera Piana del Sele ad una vertenza di area.
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