venerdì 18 gennaio 2008

raccolta differenziata ad Eboli?

Esprimo perplessità per quello che ci sembra un ennesimo momento di confusione amministrativa sulla questione dei rifiuti.
Come avevo già detto in una nota di qualche mese fa la legge del 2007, in modo esplicito, prevede che la raccolta differenzia venga affidata ai Consorzi di Bacino.
Strana, e per quanto mi riguarda in palese violazione di questa norma, l’idea dell’amministrazione comunale di Eboli di dare autonomamente in appalto questo servizio.
Queste perplessità e l’idea di confusione valgono a tutt’oggi perche il decreto Prodi che prevede lo scioglimento dei Consorzi, rimanda a successivo provvedimento la definizione delle procedure e le tempistiche per questo scioglimento (fra l’altro previsto anche dalla Legge Regionale dei rifiuti).
Pertanto fino a quella data le competenze della differenziata rimangono a carica dei consorzi.
Credo che sia un atto di irresponsabilità avviarsi su un terreno che potrebbe sfociare in un contenzioso, sicuramente con esito negativo, e che potrebbe comportare conseguenze finanziare al Comune di Eboli, e quindi ai cittadini.
Rimane un altro interrogativo.
Che fine fanno i lavoratori ebolitani in capo al consorzio, a cui fin da ora va tutta la mia solidarietà, i quali potrebbero correre il rischio di restare senza posto di lavoro e senza che nel settore della raccolta differenziata , sulla quale sono impegnati, trovino opportunità alternative.
A questo va aggiunto ancora il problema della convenienza di un appalto esterno a fronte di un aggravio di spesa per il comune di Eboli quantificabili in circa 500.000 euro annui rispetto alla gestione consortile.
Il tutto mi sembra frutto di una logica piuttosto “piccola”, per non dire miserevole, di mettere in giro la chimera di qualche nuovo posto di lavoro da occupare (mi chiedo se sono vere le voci che in questi giorni girano nel paese secondo cui i cittadini dovrebbero presentare domande per richiedere l’assunzione nella ditta che poi curerà l’appalto).
In definitiva l’idea e quella di un nuovo pasticcio amministrativo, che fa il paio con quello relativo alla gara di appalto alle pulizie negli uffici pubblici, che potrebbe comportare ritardi colpevoli nell’avvio nella raccolta differenziata, anche alla luce della diffida al Comune di Eboli presentata dal Consorzio del Bacino Salerno 2.
L’invito che mi sento di rivolgere all’amministrazione comunale è di vestirsi per una volta di un minimo di umiltà, riconoscere di aver combinato un gran pasticcio, e ritirare gli atti compiuti nell’interesse della città.
Gerardo Rosania

martedì 15 gennaio 2008

Contributi regionali per la Città di Eboli

Fondi Regionali per monumenti ed iniziative della Città di Eboli e della Provincia di Salerno. A rendere nota la notizia il Consigliere Regionale del Partito della Rifondazione Comunista Gerardo Rosania. I fondi destinati alle chiese e monumenti storici saranno utilizzati per i lavori di ristrutturazione della chiesetta di S. Margherita, a cui gli ebolitani sono particolarmente legati, e per una delle chiese più importanti del centro antico S. Nicola de Schola Greca che necessita di un intervento di ristrutturazione. I fondi per i due interventi sono pari ad € 25.000.
Inoltre sono state finanziate due iniziative strettamente legate al territorio ebolitano e che ne rappresentano un appuntamento fisso nel programma culturale cittadino come la Via del Grano , legata alla storia dei trasporti ed economica borbonica ed al monumento dell’Epitaffio e che sta crescendo di anno in anno coinvolgendo ormai diversi Comuni delle Province di Salerno, Avellino e Potenza.ed il concorso di Poesia Il Saggio – Città di Eboli , giunto alla XII edizione, che vede protagonisti ,ed ospiti della città,centinaia di Poeti provenienti da tutta Italia.
Sostenuta anche l’esperienza teatrale di Educarteatrando che negli ultimi anni si è sperimentata in rappresentazioni storiche tra cui la rivisitazione dell’episodio dell’Arco dei tredici, atto di ribellione della popolazione locali nel XVII° secolo.
Di grande importanza anche il finanziamento all’Associazione “1857” nel 150° anno della spedizione di Carlo Pisacane. Una realtà che sta crescendo nel Golfo di Policastro e che trova l’associazione cittadina come promotrice ed organizzatice
“Con soddisfazione accogliamo la notizia del finanziamento di diverse iniziative o ed interventi che vanno nella direzione di sostenere tutto quello che è legato alla Storia ed alla tradizione della Città di Eboli. – dichiara il Consigliere Gerardo Rosania – Una politica culturale che trova la propria forza nelle radici storiche della nostra città e che attraverso la valorizzazione dei propri monumenti e delle propria creatività riesce ad attivare quel meccanismo di identificazione del cittadino e quel senso di comunità che spesso si va perdendo, e nello stesso tempo un momento di sviluppo della città fondato su basi solide e reali, per un meccanismo virtuoso che offra la possibilità anche di una crescita economica di Eboli.
Aumenta la possibilità di reperire risorse finanziare grazie alla capacità di presentare progetti validi e di spessore. Dopo il finanziamento dell’anno scorso di Vissi d’Arte e per i Cantori di S. Lorenzo, diverse realtà ebolitane stanno ricevendo finanziamenti e probabilmente aumenteranno per il futuro

lunedì 7 gennaio 2008

Una strategia per i rifiuti


Esprimo la mia solidarietà agli uomini e donne di Pianura, impegnati, ancora una volta, dopo undici anni, a difendere il proprio territorio. Pur esprimendo la preoccupazione per forme di infiltrazione di facinorosi riconducibili, temo, direttamente dalla camorra.
Come qualche mese fa ad Acerra e poi a Serre, a Terzigno, a Giugliano, a Montecorvino e in tanti, tanti altri comuni piccoli e grandi di questa nostra regione, sono i cittadini a dover scendere in campo per dire no allo scempio ambientale che si sta, da anni, consumando in Campania, con il ruolo attivo della camorra e la clamorosa incapacità delle istituzioni e della politica di dare risposte credibili.
Quello che la crisi dei rifiuti porta in rilievo, se ancora ce ne fosse bisogno, è la sfiducia fortissima verso la politica e verso le istituzioni, di ogni ordine, che pervade la comunità campana.
In questo vuoto, di credibilità, buon gioco ha l’antistato, la camorra, che sui rifiuti ha costruito uno dei pilastri del proprio impero economico – finanziario. Attenzione massima su queste questioni! E attenzione dovrebbe porre anche chi oggi cerca di scaricare le responsabilità sul Presidente Bassolino. A parte che a giudizio c’è l’intera gestione commissariale, ma un vuoto istituzionale in questo frangente sarebbe un errore gigantesco!

C’è bisogno di scelte precise:
1) La politica dei rifiuti in Campania esca dal regime commissariale, su cui mi sembra nessuno riesca a dare un giudizio migliore del “pessimo”.
2) La questione torni nella sua sede naturale: il Consiglio Regionale. Il Governo eviti di inventarsi altri decreti emergenziali che riproducono, soltanto, un clima caotico del settore! Gestione ordinaria e straordinaria alla Regione.
3) Il ritorno al Consiglio, deve aprire la strada alla provincializzazione delle gestione, sulla base di una novellata normativa regionale che rivede la legge del 2007, di fatto, già inattuale!
4) La fase di transizione veda una struttura mista di alto profilo istituzionale composta dal Presidente della Giunta Regionale, i Presidenti delle Province campane, che lavori in stretto contatto con la Commissione Ambiente del Consiglio Regionale, che predisponga il ritorno alla gestione istituzionale!
5) Si aprano le discariche, sulla base di precisi impegni, con verifica della Commissione Consiliare regionale, sulla realizzazione e la gestione delle stesse, che vedano i cittadini delle aree ospitanti i siti, diventare protagonisti del controllo.
6) Si rompa qualsiasi tipo di rapporto con la FIBE, la cui presenza non ha più motivo.
7) Si smetta di far muovere i rifiuti in questa Regione, con costi esorbitanti e con vantaggi enormi per la camorra.
8) Si blocchino gli invii, che ancora oggi avvengono, di rifiuti in Germania.
9) Si blocchi la produzione di eco – balle, visto che quelle che escono dagli impianti di CDR della Regione Campania, non possono essere bruciate, e costituiscono soltanto un ulteriore elemento di appesantimento e di costi del ciclo dei rifiuti. Con l’aggiunta di ulteriori problemi: la ricerca di sempre nuovi siti per le eco - balle, ed il conseguente blocco degli impianti e dell’intero ciclo quando tali siti non si trovano.
10) Si riconvertano in tempi certi (2/3 mesi?) gli impianti di CDR in impianti di compostaggio, assenti in Regione, senza i quali la raccolta differenziata diventa un costo aggiuntivo, con l’umido portato in Sicilia o nel Veneto.
11) Si realizzano i depuratori atti a raccogliere il percolato delle discariche, che altrimenti rappresenta un ulteriore costo con destinazione, anche per esso, fuori regione.
12) Si smetta di inseguire la chimera del termovalorizzatore. Quello di Acerra doveva aprire quest’anno, ma non è a norma, aprirà forse nel 2009. E non servirà a nulla, perché le eco balle non sono a norma e non possono essere bruciati. Quelle di Santa Maria la Fossa ancora è nella fase delle autorizzazioni burocratiche e primo di cinque anni vedrebbe la luce e non servirebbe a nulla, perché quello di Acerra, eventualmente, sarebbe più che sufficiente a bruciare i rifiuti campani. E, comunque, nessuno dice che fine farebbero le ceneri (30% di quello che entra nei forni!).
13) Avviamo la ricerca su nuove strategie, avanzatissime, che stanno sperimentando in altri paesi, e che vanno oltre il concetto della “combustione”.
14) Avviamo, con meccanismi di incentivi e disincentivi, una raccolta differenziata spinta su tutto il territorio della regione, legando ad essa, per esempio, la contribuzione regionale ai comuni in qualsiasi campo.
15) Immediato accordo con le imprese per ridurre il carico degli imballaggi e della plastica. Anche qui con meccanismi di incentivi e disincentivi.
Se non ci avviamo su una strada nuova, questa Regione continuerà a vivere la drammaticità del dramma dei rifiuti con scientifica periodicità.
Strade nuove, per ridare fiducia ai cittadini.
A meno che a qualcuno non convenga questo permanente stato di tensione.

Gerardo Rosania

domenica 6 gennaio 2008

Proposta di istituzione della Giornata della memoria dell’Olocausto del Sud

Il Consiglio Regionale della Campania, nella seduta del 25 ottobre 2007, ha approvato all’unanimità, su proposta del Consigliere Regionale di Rifondazione Comunista Gerardo Rosania e con l’appoggio di tutti i gruppi consiliari, un provvedimento col quale si chiede alla Giunta Regionale, presieduta dall’on. Antonio Bassolino, di avviare l’iter per rimuovere il Segreto di Stato dai documenti relativi ai fatti avvenuti in Italia Meridionale fra il 1860 e il 1870. Sono infatti oltre 150.000 i documenti custoditi negli archivi del Governo e del Parlamento ancora coperti dal Segreto di Stato, benché siano ormai trascorsi 147 anni (il Segreto di Stato cade solitamente dopo 50 anni).
L’iniziativa del consigliere Rosania nasce dalla consapevolezza che conoscere la verità sui fatti storici che hanno accompagnato la nascita della Nazione, con la loro sequela di sofferenza per i popoli coinvolti, possa spingere ad una rinnovata presa di coscienza del sentimento nazionale, pericolosamente messo in discussione da tentazioni secessioniste più o meno palesate. Furono infatti centinaia di migliaia le vittime fra il 1860 e il 1870, moltissime erano donne, bambini, vecchi, ma anche soldati del neonato Esercito Italiano, sul cui destino ancora non c’è chiarezza.
Per questo, oltre alla rimozione del Segreto di Stato, si chiede l’istituzione di una Giornata della Memoria affinché, col riconoscimento delle gravi ingiustizie patite dalle popolazioni del Sud, si possa finalmente avviare un vero processo di pacificazione perché, sebbene i gesti simbolici non servano a cancellare le ingiustizie, servono a riparare le ferite.
La ritrovata memoria dell’immane sofferenza che questo processo unitario è costato non può che rendere più indiscutibile e sacro il concetto di “Unità Nazionale”, più forti i legami fra le popolazioni del nord e del sud, ancora divise da atavici rancori, e restituire alle popolazioni meridionali la dignità sottrattale prepotentemente.