mercoledì 22 luglio 2009
Un altro “non luogo” individuato dall’amministrazione Melchionda
Dopo l’orpello dell’Embrice, il primo “non luogo” che questa amministrazione comunale aveva individuato sul territorio di Eboli ritenendo quindi di poterlo devastare, adesso, dopo “attenta” ricerca hanno individuato il secondo “non luogo”: la scalinatella storica, secolare, di Vico II Attrizzi è stata irrimediabilmente deturpata! Quella scalinata che da secoli gli ebolitani salivano per recarsi da via La Francesca a piazza Attrizzi, passando sotto l’arco di un palazzo, ora non c’è più. Metà della gradinata è stata trasformata in scivolo, eliminando gli elementi lapidei. Ancora una volta la mancanza di cultura, di conoscenza della storia di Eboli e di amore verso la nostra città, infierisce una nuova sanguinante ferita. Sarà anche questa motivata col “ perché è un non luogo” o ci diranno che è un problema di barriere architettoniche, dimenticando che proprio in questi giorni hanno completato i nuovi marciapiedi alla salita dell’Ospedale, dove di scivoli non c’è traccia?Ancora una volta invitiamo gli ebolitani, così come è stato fatto per il borgo e per l’Embrice, a recarsi sul posto a vedere lo scempio arrecato e a chiedere l’immediato ripristino dei luoghi.
domenica 19 luglio 2009
Outlet San Nicola Varco - Eboli
Ieri in un articolo a firma di Antonio Manzo, riportato sul Mattino di Napoli, si faceva riferimento alla questione dell'outlet che deve nascere a San Nicola Varco di Eboli.L'articolo sollevava sospetti sulla presenza di fondi della criminalità organizzata, pericolo per altro già paventato nel quotidiano dibattito politico.I sottoscritti provvederanno a presentare apposita interrogazione all'Assessore Regionale alle Attività Produttive, per la parte che compete alla Regione Campania, e all'Amministrazione Comunale di Eboli, per la parte che compete il comune.Al tempo stesso riteniamo opportuno che le procedure vengano interrotte in attesa che i dubbi sollevati dall'articolo del Mattino vengano chiariti.A tal proposito, invitiamo il Sindaco di Eboli ad inviare tutte le carte relative a questo intervento alla magistratura competente.Rimaniamo in attesa di conoscere la posizione che le forze politiche del centro sinistra intendono assumere su questa tematica.Per noi la questione morale era è e sarà il faro della politica amministrativa.
sabato 4 luglio 2009
Una lunga campagna elettorale
Eccoli! Tutti pronti ai nastri di partenza per una lunga campagna elettorale.
In cui non si parlerà di programmi, ma ci sarà un solo lungo tentativo di: riposizionamento, di smarcamento, di rifacimento della verginità.
Lo scandalo diventa l’idea, malsana, del “Sindaco di se stesso” di sciogliere il consorzio digestione PIP, scoprendo d’improvviso i costi di gestione e senza proporre alternative.
Ed ecco dalla maggioranza, della minoranza (non opposizione, che è altra cosa!) levate di scudo.
Ma il problema, purtroppo, non è la questione del consorzio PIP.
Il problema sta nella “morte” dell’economia locale che, in quattro anni, questa amministrazione comunale ha scientificamente, volutamente determinato.
Come mai nessuna ha detto nulla quando nell’area PIP da anni non si fanno i bandi e le assegnazioni avvengono solo “ad personam” con l’articolo 17?
O quando si revocano assegnazioni avvenute da anni e che non partono?
O quando si consente a qualche impresa di rinunciare al lotto in area industriale per chiederla, con tanto di variante al PRG, nella zona agricola?
E che fine ha fatto l’agricoltura in questa città?
Come mai nessuno ha detto nulla mentre con la manomissione del PRG si cancellava la tutela delle superfici nella Piana? Si consentiva di riprendere la frantumazione aziendale? Mentre si proponeva che località Prato divenisse zona di espansione urbana? Mentre nulla si faceva rispetto al Polo – Agroalimentare? O si “progettava” sulle aree più fertili della Piana come quelle dell’Orientale?
Che fine ha fatto il turismo in questo paese?
Come mai nulla si è detto mentre si accantonava il progetto “Costa del Sele” da Pontecagnano a Capaccio? Mentre con la manomissione del PUAD e con le sanatorie in zona litoranea si legittimavamo le colate di cemento sulla spiaggia e la “fetenzia” a nord della litoranea? O mentre questa amministrazione inneggiava al “Porto Isola” o si rimetteva in cantiere il “Porto Canale”?
Che fine ha fatto l’economia del mattone? Come mai nessuno ha parlato mentre si fermava il PRG divenuto operante dal dicembre 2004? Mentre si bloccavano anche i particolareggiati delle aree di servizio, quale quello ospedaliero, di specifica competenza del Comune?
O mentre si proponeva la devastazione del Centro Antico, con la modifica degli isolati e del tracciato viario? O mentre l’unica politica urbanistica diventava quella delle varianti puntuali?
Che fine ha fatto il commercio in questo paese?
Dove si giocava a trasformare Centri Commerciali in G.A.C.P. e viceversa, dopo essersi impantanati per anni nell’attività di sponsor e senza nessuna attenzione verso le attività commerciali del centro?
Come mai neanche un centro commerciale naturale?
Allora, giochino pure a riposizionarsi.
Ma per presentarsi come alternativa a questa amministrazione (che nulla ha che spartire col centro – sinistra, visto che si sostiene sui transfughi e sui programmi del centro – destra) ci vuole ben altro!
In cui non si parlerà di programmi, ma ci sarà un solo lungo tentativo di: riposizionamento, di smarcamento, di rifacimento della verginità.
Lo scandalo diventa l’idea, malsana, del “Sindaco di se stesso” di sciogliere il consorzio digestione PIP, scoprendo d’improvviso i costi di gestione e senza proporre alternative.
Ed ecco dalla maggioranza, della minoranza (non opposizione, che è altra cosa!) levate di scudo.
Ma il problema, purtroppo, non è la questione del consorzio PIP.
Il problema sta nella “morte” dell’economia locale che, in quattro anni, questa amministrazione comunale ha scientificamente, volutamente determinato.
Come mai nessuna ha detto nulla quando nell’area PIP da anni non si fanno i bandi e le assegnazioni avvengono solo “ad personam” con l’articolo 17?
O quando si revocano assegnazioni avvenute da anni e che non partono?
O quando si consente a qualche impresa di rinunciare al lotto in area industriale per chiederla, con tanto di variante al PRG, nella zona agricola?
E che fine ha fatto l’agricoltura in questa città?
Come mai nessuno ha detto nulla mentre con la manomissione del PRG si cancellava la tutela delle superfici nella Piana? Si consentiva di riprendere la frantumazione aziendale? Mentre si proponeva che località Prato divenisse zona di espansione urbana? Mentre nulla si faceva rispetto al Polo – Agroalimentare? O si “progettava” sulle aree più fertili della Piana come quelle dell’Orientale?
Che fine ha fatto il turismo in questo paese?
Come mai nulla si è detto mentre si accantonava il progetto “Costa del Sele” da Pontecagnano a Capaccio? Mentre con la manomissione del PUAD e con le sanatorie in zona litoranea si legittimavamo le colate di cemento sulla spiaggia e la “fetenzia” a nord della litoranea? O mentre questa amministrazione inneggiava al “Porto Isola” o si rimetteva in cantiere il “Porto Canale”?
Che fine ha fatto l’economia del mattone? Come mai nessuno ha parlato mentre si fermava il PRG divenuto operante dal dicembre 2004? Mentre si bloccavano anche i particolareggiati delle aree di servizio, quale quello ospedaliero, di specifica competenza del Comune?
O mentre si proponeva la devastazione del Centro Antico, con la modifica degli isolati e del tracciato viario? O mentre l’unica politica urbanistica diventava quella delle varianti puntuali?
Che fine ha fatto il commercio in questo paese?
Dove si giocava a trasformare Centri Commerciali in G.A.C.P. e viceversa, dopo essersi impantanati per anni nell’attività di sponsor e senza nessuna attenzione verso le attività commerciali del centro?
Come mai neanche un centro commerciale naturale?
Allora, giochino pure a riposizionarsi.
Ma per presentarsi come alternativa a questa amministrazione (che nulla ha che spartire col centro – sinistra, visto che si sostiene sui transfughi e sui programmi del centro – destra) ci vuole ben altro!
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