lunedì 23 marzo 2009


La Giunta regionale ha disposto un intervento di bonifica dell'area, per evitare, con l'approssimarsi della stagione calda, l'insorgere di problemi sanitari.Verranno, inoltre, inviate strutture leggere per una sistemazione abitativa, provvisoria, umana dei lavoratori migranti che là dentro hanno trovato rifugio.Non basta! Lo diciamo a chiare lettere all'Assessore Regionale. Lo ribadiremo in apposita interrogazione, l'ennesima, che presenteremo in Consiglio Regionale.Noi proponiamo la immediata riapertura di un tavolo istituzionale sulle seguenti questioni:1) Certezza dei tempi per un recupero a fini produttivi di San Nicola Varco. Restiamo convinti che il Polo Agro - alimentare, nonostante l'immobilismo del Comune, debba essere realizzato nella Piana del Sele. Al tavolo istituzionale presso la presidenza del Consiglio Regionale, abbiamo acquisito che siamo ancora allo "studio di pre - fattibilità" e che per il progetto definitivo occorrono circa due anni. Tempi inaccettabili;2) Che San Nicola Varco non diventi una nuova baraccopoli, come quella di San Giovanni nel dopo guerra e del quartiere Pescara nel dopo terremoto. Vengano fissati i tempi dell'emergenza!;3) Che nel tempo richiesto per avviare il recupero produttivo di San Nicola Varco, si dia una risposta definitiva per il problema abitativo di quegli "esseri umani" che oggi abitano il "ghetto".A tal proposito noi continuiamo a sostenere la percorribilità di diverse strade:- Recupero di strutture pubbliche presenti nella Piana;- Incentivi ad aziende agricole per il recupero di casolari rurali, oggi abbandonati, per i braccianti che lavorano nell'azienda, o l'installazione di strutture mobili finalizzate;- Intervento istituzionale a garanzia dei privati che fittano alloggi ai lavoratori migranti;- Realizzazione su aree pubbliche di strutture di ospitalità collettiva gestite dal volontariato già esistente.Chiediamo pertanto:1) Di conoscere come si intendono utilizzare il 1.574.000 euro già stanziati dalla Regione per San Nicola Varco;2) Che fine ha fatto il progetto specifico, che avrebbe dovuto approntare il Comune di Eboli, di cui ha ampiamente parlato la stampa in questi giorni, per sapere se si è andati oltre ai "ginecologi" per San Nicola Varco.Esprimiamo il più netto dissenso verso lo "starnazzare" inconsulto di chi, nel clamoroso silenzio delle forze politiche che lo sostengono, prima denuncia la CGIL per il prefabbricato a San Nicola Varco, e poi minaccia la Regione per l'opera di bonifica e per la sistemazione provvisoria, facendo ricorso alla differenziazione fra legali e illegali, appellandosi al reato dei "clandestinità", come la peggiore espressione della Lega Nord.Senza nessun piano strategico di gestione del problema.Ricordiamo che il vero problema di illegalità è il fenomeno del caporalato è lo sfruttamento inumano di lavoratori nei campi senza nessuna tutela sindacale.Esprimiamo solidarietà alla CGIL, impegnata oggi, come ai tempi di Di Vittorio, contro ogni forma di sfruttamento dei lavoratori.


Gerardo Rosania - Consigliere Regionale "Sinistra"


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